Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 In Un pacifico matrimonio ci sono regni così diversi da essere separati e contrapposti per politica, cultura, tradizioni, valori, persino per la respirabilità dell’aria.
Nessuno si affaccia alle frontiere dell’altro, in una lontananza nutrita di diffidenza e disprezzo.
La Zona Tre è retta dalla mite e saggia Al-Ith che governa una comunità pastorale, prospera, basata sulla sensualità, sul libero amore, sulla capacità di dialogare con gli animali: una società pacifica, senza gerarchie.
A capo della Zona Quattro c’è il guerriero Ben Ata: il suo popolo è povero, le donne soggette alla brutalità degli uomini, soldati e selvaggi, sempre pronti alla guerra.
Ci sono entità supreme, Tutori che nessuno ha mai visto, ma che reggono le sorti dei regni attraverso i loro messaggi.
Quando, per motivi sconosciuti, l’equilibrio all’interno dei due regni si incrina, le persone e gli animali diventano infelici e smettono di procreare; per porre rimedio, e riportare ordine, i Tutori ordinano il matrimonio tra Al-Ith e Ben Ata.
Il loro è un incontro-scontro tra estremi, femminilità e mascolinità, sessualità e brutalità: un’unione tra opposti, tra diversi, che lentamente e faticosamente imparano a conoscersi e ad accettarsi, anche acquisendo le debolezze e le fragilità dell’altro.
Doris Lessing ci racconta con il suo stile visionario e metaforico come la costruzione dell’equilibrio passa attraverso il caos e il conflitto, perché solo una realtà multiforme e complessa, che conosce la forza del confronto e l’energia dello scontro, può davvero porre le basi per crescere ed evolversi.
La conoscenza e l’accettazione dell’altro da sé è un processo lungo, lento, doloroso, molto spesso straniante, che comporta anche la perdita della propria identità: Al-Ith e Ben Ata conosceranno a proprie spese la difficoltà nel comunicare con il nuovo gruppo e allo stesso tempo il dolore di sentirsi non più riconosciuti dalla loro stessa gente, che non ne capisce i cambiamenti.
L’evoluzione, del singolo come della comunità, nasce nel rinnovamento continuo tramite la conoscenza, che conduce alla piena libertà: alla fine la società del futuro, che vedrà la pace tra le Zone, sarà un tutto fatto di singoli affrancati dai conformismi pubblici e indipendenti, capaci di accettare e accettarsi, di cambiare e confrontarsi, muovendosi liberamente attraverso i misteri dell’altro.
Un pacifico matrimonio è un romanzo che abbatte le barriere del genere fantasy per incontrare la mitologia e la filosofia e parlare universalmente dell’uomo e del suo vivere sociale: una scelta coraggiosa che, attraverso la voce narrante di un leggendario bardo, Doris Lessing riesce a liberare da qualsiasi tono di moralismo per condurci in un viaggio straordinario e immaginifico.
LESSING DORIS
UN PACIFICO MATRIMONIO A CANOPUS
Editore: FANUCCI
Pubblicazione: 07/2007
Numero di pagine: 336
Prezzo: € 17.00
EAN: 9788834713372
 Ho letto in passato un paio di libri di Nick Hornby, tranquilli, scorrevoli,anche istruttivi in un certo senso; e piacevoli soprattutto; il suo ultimo libro colpisce per il titolo, nel senso che a spingermi ad acquistarlo è stato proprio il suo incipit e quanto scritto in quarta di copertina: "...i libri, ammettiamolo,sono meglio di qualunque altra cosa. Se organizzassimo un campionato di fantaboxe culturale, schierando sul ring i libri contro il meglio che qualunque altra forma d'arte abbia da offrire....i libri vincerebbero sempre...". Tutto ciò mi ha incuriosito; ed effettivamente è stata quasi consolante la sua lettura, perchè chi di noi non si è mai sentito in colpa nel comprare più libri di quelli che in realtà riesce a leggere, oppure ad accumulare sul comodino la cd. “Pila” perché è assolutamente prioritario leggere dei dati libri, anziché degli altri che magari invece ci attirano di più; per me a volte è proprio così; amo comprare libri, perché comunque considero un patrimonio avere dei libri e leggerne uno bello è certamente emozionanate. Lo stesso Umberto Eco, mesi fa, nell’inserto di Repubblica del sabato scrisse un articolo a tal proposito, distinguendo chi compra i libri da chi li prende in prestito, chi ama solo tenerli sugli scaffali da chi passa le notti a leggere... Dissertando poi su tutta una serie di motivazioni psicologiche nascoste dietro l’acquisto sfrenato o meno di questo “miracolo” chiamato libro! Ma spesso, per mancanza di tempo o di voglia, non sempre all'entusiasmo dell'acquisto segue l'entusiasmo della lettura, che vorrei ci fosse sempre; leggere d’altronde deve essere un piacere; leggere per forza costa fatica e leggere perché bisogna assolutamente dimostrare di aver letto un dato libro, è solo uno sforzo immane, che trasforma in dovere ciò che invece dovere non è (non sempre almeno!) e ti fa provare quella terribile sensazione di aver perso tempo e non aver provato nulla. Si legge comunque per un sacco di motivi. Voglio citare a proposito due frasi di questo “manuale” di Hornby: “..piantatela di snobbare quelli che stanno leggendo un libro - Il Codice da Vinci, ad esempio - perché gli piace…” e “…per favore, vi prego: mollatelo lì. Non lo finirete mai. Iniziatene un altro".
Per il resto, questo testo è in un certo senso una Rubrica, è un contenitore di libri da leggere, da finire e da abbandonare; è vero, esistono i libri-spazzatura, ma forse è sbagliato chiamarlio così, perchè leggere è sempre un’esperienza, un conoscere, un sapere.
HORNBY NICK
UNA VITA DA LETTORE
Editore: GUANDA
Pubblicazione: 10/2006
Numero di pagine: 280
Prezzo: € 15,50
EAN: 9788882468910
 Grandi novità nelle ultime settimane sul fronte della Narrativa italiana e straniera: qualche consiglio per la lettura dalla redazione di BlogLibri... Francesco Carofiglio, fratello del più noto Gianrico, firma con L'estate del Cane Nero un affascinante romanzo ambientato negli anni settanta in una Puglia misteriosa e ancestrale, eternamente sospesa tra mare e terra: è estate, e quattro ragazzi stanno per vivere un'esperienza che cambierà per sempre la loro esistenza. Protagonisti sono Matteo Leoni, tredicenne timido e riservato con la passione per la scrittura e la cugina Valentina, sua coetanea bella e intelligente. Il nuovo romanzo del popolare Andrea Camilleri si intitola Il tailleur grigio, un racconto in bilico tra passione e morte, a tratti morboso ed urticante. L'alto funzionario di banca Febo Germosino, recentemente pervenuto alla meritata pensione, si trova improvvisamente di fronte a una lettera anonima che mette in dubbio la fedeltà coniugale della giovane e splendida moglie Adele. Questa donna conturbante, prototipo ideale della femme fatale sarà, insieme al suo vestito preferito, la protagonista del racconto... Amélie Nothomb, affascinante autrice belga figlia di diplomatici, ha trascorso la sua infanzia in Giappone: nel suo nuovo romanzo Nè di Eva nè di Adamo continua il racconto autobiografico intrapreso in Stupore e Tremori. Con la consueta ironia racconta le sue peripezie sentimentali, la sua storia d'amore con il fidanzato giapponese Rinri, applicando il consueto sguardo chirurgico all'insondabile sfera del sentimento. Infine, segnaliamo l'ultima fatica letteraria di Michael Ondaatje, scrittore canadese originario di Ceylon, che pubblica per Garzanti il nuovo romanzo Divisadero. Ad essere raccontata è la storia di Anna, vittima nell'adolescenza di una violenza da cui ha deciso di fuggire, ma che rischia di ingabbiarla nuovamente con le sue spire multiformi, racchiusa nelle pieghe dei libri di uno scrittore misterioso, Lucien Segura, di cui si ritrova a studiare la vita e l'opera.
 Da Takahashi Geni'chiro, autore giapponese nato a Hiroshima nel 1951, ex operaio metallurgico nonché talentuoso autodidatta, uno dei romanzi sperimentali più interessanti delle ultime stagioni letterarie, un folle e vertiginoso ottovolante attraverso i labirinti della semantica e del tempo. Pubblicato in Italia da BUR, Sayonara, Gangsters è accompagnato da una Postfazione di Gianluca Coci, il quale cita, per definire il romanzo, un saggio di Nakamato Akio: il racconto di Geni'chiro sarebbe "una sorta di miracoloso database in cui confluiscono elementi di letteratura mondiale di ogni tempo". Uno straordinario caleidoscopio linguistico e culturale costituisce la matrice, il substrato del romanzo: in superficie affiora una storia surreale, tenue, ambientata in un'epoca in cui i nomi non vengono imposti dai genitori, ma vengono scelti da soli o assegnati da amici o amanti. E' così che, come recita la quarta di copertina, "due giovani amanti si regalano reciprocamente un nome: Sayonara, Gangsters (lui) e Song Book (lei)". In un mondo onirico popolato da "killer immortali, poeti trasformati in frigoriferi e alieni in vacanza studio sulla terra", l'agile penna di Geni'chiro dà vita a un'epopea postomdernista, guarnita golosamente da funamboliche trovate letterarie. Da leggere e gustare, con la rapidità vertiginosa del suo melting pot culturale.
TAKAHASHI GEN'ICHIRO
SAYONARA, GANGSTERS
Editore: RIZZOLI
Pubblicazione: 01/2008
Numero di pagine: 369
Prezzo: € 10,50
EAN: 9788817020350
 Dopo la buona prova d'esordio rappresentata dal romanzo E' finito il nostro Carnevale (già recensito sul nostro blog - vedi qui), ritorna Fabio Stassi, giovane e promettente scrittore viterbese fautore del cosiddetto "pendolarismo letterario", una forma di scrittura sui treni che sembra intrecciare indissolubilmente necessità e virtù... Il suo nuovo libro si intitola La rivincita di Capablanca e prosegue sul filone parasportivo che rende il gioco epopea e i suoi protagonisti eroi romantici, percorsi da un'indefinita e impalpabile nostalgia. Il protagonista è questa volta Jose Raul Capablanca y Graupera, formidabile scacchista cubano campione del mondo dal 1921 al 1929, definito dallo psicanalista freudiano Reunbene Fine nel suo saggio La psicologia del giocatore di scacchi "il dongiovanni del mondo scacchistico" dell'epoca... Come nel precedente romanzo di Stassi il dato storico si compenetra con l'invenzione fantastica in un crescendo di trovate e mescolanze retoriche. Al centro del racconto, il duello eterno con Aleksandr Aljechin, il miglior giocatore di scacchi della Russia, ex amico di Capablanca e suo detronizzatore dal titolo di campione del mondo. Tutto intorno l'infanzia da bambino prodigio di José Raùl, le donne, innumerevoli, il suo agonismo estremo che lo costringeva a cercare disperatamente la vittoria in qualunque competizione. Di riflesso il suo alter ego Aljechin, "uno disposto a tutto per gli scacchi, fuggito dalla rivoluzione d'ottobre e approdato in seguito alla corte dei gerarchi nazisti". La storia lo vuole figlio di un proprietario terriero e membro della Duma e della figlia di un ricco industriale. Nel punto focale del romanzo, il duello di Buenos Aires con la vittoria del russo sull'amico-rivale Capablanca...
STASSI FABIO
LA RIVINCITA DI CAPABLANCA
Editore: MINIMUM FAX
Pubblicazione: 03/2008
Numero di pagine: 200
Prezzo: € 11,50
EAN: 9788875211660
Irene Nèmirovsky è stata una grande scrittrice, straordinaria e sempre attuale; i suoi libri sono delle piccole “chicche” da leggere lentamente e da gustare; I Cani e I Lupi è un libro intenso, raccoglie in sé un numero indescrivibile di emozioni, com’è nello stile dell’autrice; racconta la storia di Ada, una bimba ebrea che vive a Kiev con il padre, un maklers, un intermediario, un promotore dei nostri tempi, gioca sui prezzi della seta, del carbone, del tè. Vivono nella città bassa, dei poveri, anche se portano un cognome importante, Sinner, imparentati alla lontana con una delle famiglie ebree più ricche della città; Harry è un Sinner di quelli ricchi, un bambino vezzeggiato, adorato, protetto, forse troppo; il loro primo incontro è drammatico, hanno entrambi 6 anni, Ada è rozza e sporca e lotta per il pane, Harry è "un angelo" indifferente. Per Ada l’incontro è fatale e accompagnerà tutta la sua vita futura; per Harry è un colpo al cuore, un orrore...
Tutti i libri della Nèmirosvky lasciano una strana sensazione alla fine: si vorrebbe non terminassero per capire come va veramente a finire, cosa succederà dopo; sembrano storie reali, vita vissuta in prima persona dalla scrittrice stessa; questa credo sia la sua principale caratteristica, la capacità di farti immergere nel romanzo, farti cogliere pregi e difetti dei personaggi, buoni e cattivi allo stesso tempo, cani e lupi, ma comunque persone vere, ognuna nel suo genere.
NEMIROVSKY IRENE
I CANI E I LUPI
Editore: ADELPHI
Pubblicazione: 03/2008
Prezzo: € 18,50
EAN: 9788845922541
San Pietroburgo, primavera del 1914: nel pieno dei fermenti che anticipano la rivoluzione, la città si prepara ad ospitare uno dei più difficili e attesi tornei di scacchi della storia.
Chi vince avrà l’onore di essere ammesso alla presenza dello zar, occasione ambita da molti personaggi, per lo più oscuri e doppiogiochisti: essere nella stessa stanza dello zar è infatti, per motivi diversi, la meta di tanti, politici, rivoluzionari, sicari e poliziotti.
In un periodo in cui nessuno si fida del vicino e dell’amico, ogni cosa è vista come una minaccia, gli ebrei sono additati come pericolosi sovversivi, i bolscevichi complottano, la polizia segreta zarista detta le proprie regole incondizionate.
E le partite a scacchi non si giocano solo sulla scacchiera ma in ogni strada di una raffinata, ma cupa e fredda San Pietroburgo, che fa da sfondo a un thriller storico per nulla scontato.
Ci sono complotti, incontri segreti, esplosioni nel cuore della notte, false identità e falsi amici, mosse e strategie di gioco: in tutto ciò si trova coinvolto il protagonista Otto Spethmann, psicanalista di una certa fama, abituato più agli intrighi della mente che a quelli della politica.
E’ un giocatore di scacchi per passione, vedovo e padre di una bella e introversa ragazza, Catherine: la sua è un’esistenza pacifica e senza ombre, che nel giro di una notte viene sconvolta.
Nel gioco entrano un ispettore di polizia, tarchiato e subdolo, Lycev, un campione di scacchi traumatizzato dai suoi sensi di colpa e da mille fantasmi, Rozental, un musicista donnaiolo e salottiero, Kopelzon, e un giovane rivoluzionario fascinoso dalla doppia identità, che intreccerà una relazione con la figlia di Otto.
Ognuno è legato all’altro da logiche di strategia sottile, come Anna, donna elegante e misteriosa figlia di un potentissimo politico, tormentata dal suo passato e dai legami del presente.
E’ l’omicidio di un famoso direttore di giornale a muovere la prima pedina, a dar vita all’intricata partita, e a tessere ogni relazione, fino a condurre la storia e i suoi protagonisti all’inevitabile situazione di Zugzwang, dove qualsiasi mossa fa, il giocatore può solo peggiorare, subire una perdita, o addirittura uno scacco matto.
Uno stato di assoluta impotenza: spalle al muro, quindi, come la situazione storica cui il mondo andava incontro, travolto dagli eventi implacabili.
Un libro di piacevole lettura, che gestisce bene tempi e ritmi della narrazione, costruendo la tensione della storia in un buon equilibrio con il racconto delle mosse, godibili anche da chi di scacchi non capisce nulla. Ne capisce molto invece Ronan Bennett, giovane scrittore irlandese, appassionato scacchista, che usa la scacchiera con furbizia e talento, trasformandola in una riuscita metafora di un periodo politico di grandi tensioni e sconvolgimenti.
BENNETT RONAN
ZUGZWANG MOSSA OBBLIGATA
Editore: PONTE ALLE GRAZIE
Pubblicazione: 09/2007
Numero di pagine: 293
Prezzo: € 15,00
EAN: 9788879288576
 L' 11 settembre New York e la sua gente subirono la più grave e dolorosa caduta della loro storia. Non furono solo le torri a cadere, trascinando con sé le vite e la normalità di una metropoli e del mondo intero.
Quella mattina insieme alle Torri e ai loro uomini e donne furono la sicurezza, la cultura di un popolo e la convinzione della sua centralità mondiale a essere travolti dalle macerie. Insieme a loro crollò la certezza della supremazia: di Manhattan sul resto di New York, di New York sul resto d' America, dell' America sul resto del mondo.
L'orgoglio stesso dell'essere newyorchese, il senso di appartenenza alla Grande Mela cuore pulsante dell'Occidente vennero giù quella mattina insieme alla pioggia di polvere e vetri che seppellì la città per giorni.
Un'ombra di insicurezza iniziò a segnare i volti dei newyorchesi incapaci di realizzare la propria nuova vulnerabilità, e insieme la difficoltà di ridisegnare i contorni del proprio futuro: un dolore nuovo, una malattia lenta e strisciante, un Alzeheimer sociale che annulla a poco a poco ma inesorabilmente ogni cosa.
Nei giorni successivi all'11 settembre, in una città che ricominciava a camminare, ma con gli occhi al cielo, c'è un uomo, un performer, che interpreta la caduta come la più dolorosa delle rappresentazioni moderne, in perpetuo ricordo di quei disperati che si gettarono giù nel nulla. Un saltimbanco, vestito da business man, che si lancia nel vuoto nei punti più visibili della città , la valigetta in mano. La sua è un'immagine di paura, di muto e spaventato singhiozzo, uno dei tanti segnali dello smarrimento con cui la gente inizia a convivere.
Ci sono bambini, ancora troppo piccoli per dare un senso alle immagini viste in tv, ma fin troppo sensibili al dolore e al terrore: insieme passano la giornata a spiare il cielo dalla finestra della loro camera, in attesa degli aerei di quello che hanno capito chiamarsi Bill Lawton, e che è invece Bin Laden.
Ci sono uomini e donne che incominciano a dare un significato al proprio dolore, incontrando quello degli altri, come Keith Neudecker, sopravvissuto, e sua moglie Lianne, che cercano di riallacciare il loro difficile rapporto. Il primo si avvicina a chi come lui ha vissuto quella corsa pazza giù per le scale, il fumo, i colleghi che non si trovano, e continua a ripercorrere le stesse immagini in un loop assillante. Lianne lavora combattendo con la demenza senile degli anziani in un centro di scrittura creativa, e con il dolore di un padre suicida, perchè incapace di accettare la propria malattia.
Tante sono le forme del dolore. L'11 settembre ne ha aggiunto uno collettivo, e tutti si interrogano e lo raccontano, perchè quel momento rimarrà per sempre nei loro gesti, e il "dove eri quando sono crollate le Torri" si trasforma in una nuova misura di confronto tra il pubblico e il personale, che l'America non ricordava più dai tempi dell'assassinio di Dallas, quarant'anni prima.
Delillo non fa politica in questo libro, non cerca spiegazioni, e non ha bisogno di puntare il dito né di demonizzare kamikaze o complotti: il suo è¨ un libro di potentissima scrittura, di lucidità violenta che va all'intimo e al profondo delle persone.
Nelle sue pagine, meravigliose e spaventose insieme, c'è, nudo e crudo, tutto il senso di sbigottimento, di sofferenza, di caduta della gente comune, impotente di fronte a un dramma mondiale, cui assiste attonita dal fondo della propria sofferenza.
DELILLO DON
L'UOMO CHE CADE
Editore: EINAUDI
Pubblicazione: 01/2008
Numero di pagine: 257
Prezzo: € 17,50
EAN: 9788806188719
 Questo delizioso libretto di Sam Savage, misconosciuto autore sostanzialmente al suo romanzo d'esordio, rappresenta senza dubbio uno straordinario caso letterario, mosca bianca nel mercato librario internazionale: pubblicato da principio negli Stati Uniti d'America da una piccolissima casa editrice No Profit con una tiratura di appena mille copie, questo volume è in breve tempo divenuto un best seller internazionale. Il romanzo racconta una storia davvero singolare, dai riconoscibili tratti dickensiani: un minuscolo topo racconta la sua vicenda esistenziale. Nato in una libreria di Boston negli anni '60, Firmino manifesta una precoce passione per i libri, di cui inizialmente ama assaporare il gusto, mordicchiandone le pagine. A questo appetito se ne aggiunge presto un altro, meno prosaico: dalla degustazione Firmino passa alla lettura, garantita dal continuo afflusso di nuovi volumi alla Pembroke Books. La libreria si trova in un quartiere malfamato ma centrale di Boston, frequentato da marinai, alcolizzati e prostitute. In questo ambiente Firmino fatica a sopravvivere, non possedendo la vigoria fisica dei fratelli. Sopperirà alla mancanza grazie a una fervida immaginazione, una cultura che ogni giorno ha il suo alimento e una singolare simbiosi con il proprietario della Pembroke Books, Norman. Almeno fino a quando questi non lo scopre mentre lo spia da una trave sul soffitto...
Romanzo davvero singolare, Firmino si fa apprezzare per la potenza evocativa e metaforica delle immagini, arricchita da un eccentrico sottotraccia da vecchio romanzo ottocentesco. A bibliofili e lettori voraci, difficilmente riuscirà di non cogliere in Firmino, il ratto d'appartamento pazzo per i libri, un'anima gemella. SAVAGE SAM
FIRMINO
Genere: Libri
Editore: EINAUDI
Pubblicazione: 04/2008
Numero di pagine: 160
Prezzo: € 14,00
Prezzo NicePrice: € 11,99
EAN: 9788806192587
 La storia di un amore disperato e devastante si è consumata nelle selvagge brughiere dello Yorkshire, chiazzate di erica e battute dal gelido vento del nord, ed è al centro di Cime Tempestose di Emily Brontë.
Siamo a Wuthering Heights, nelle terre di Heathcliff, uomo senza cognome e senza passato: trovato sporco e vagabondo, forse figlio di uno zingaro, è stato condotto bambino a Wuthering Heights dal suo benefattore Earnshaw, e allevato con i figli di lui, la piccola e indomabile Catherine e il più grande Hindley.
Inevitabile e scontata la sorte di Heathcliff alla morte del tutore: abbandonato al suo destino da Hindley, che lo odia da sempre, isolato in cucina tra la servitù, Heathcliff viene privato di qualsiasi educazione, ma soprattutto dell’amicizia e dell’amore adolescente di Catherine.
I due si assomigliano, sono anime libere e selvagge, e si amano di un sentimento puro ma allo stesso tempo morboso che si tramuta pericolosamente in ossessione.
Quando Catherine cede alla corte del biondo, delicato e solare Edgar Linton, il ricco vicino di casa, Heathcliff abbandona la tenuta e scompare per qualche anno, ricomparendo poi forte, ricco e affascinante, ma soprattutto desideroso di vendetta.
Due generazioni attraversano la vita di Wuthering Heights e della vicina Thrushcross Grange, per sempre legate dall’infausto destino del matrimonio di Edgar e Catherine: la storia delle due famiglie, e l’intera struttura del romanzo, non è altro che un lungo flashback frutto del racconto della domestica Nelly a Lockwood, affittuario occasionale di Thrushcross Grange. Nelly è stata negli anni testimone di tutte le vicende che hanno sconvolto le sorti di Hethcliff e Catherine, e le racconta senza omettere alcun torbido particolare.
C’è violenza unita a compassione nelle sue parole, e nessuno si salva, tutti impigliati nelle maglie di un destino che non ha concesso un momento di quiete e di amore ai cuori dei protagonisti. Non ci sono lacrime delicate, e sussulti amorosi, in Cime Tempestose, ma furiose cavalcate notturne nelle gelide brughiere, cadaveri dissotterrati, case stravolte dalla violenza dell’ira e del tormento, cuccioli uccisi per puro sadismo, fantasmi e terribili allucinazioni, morti senza requie.
Cime Tempestose è un romanzo a tinte fosche, cupo e terribile come lo sguardo di Heathcliff che mai trova serenità, ma conosce solo le regole di una disperata passione, fatta di odio e rancore.
Terre aspre e inospitali, sempre sferzate dal vento, tempeste dei sensi e continue contrapposizioni, umane e sociali, incapaci di trovare armonia: il perverso e scuro Heathcliff e il timido e pallido Edgar, gli squallidi e bui ambienti di Wuthering Heights e la raffinatezza luminosa di Thrushcross Grange, Catherine madre e Catherine figlia, fiera la prima, delicata la seconda, che incarna la speranza di un destino sereno.
Saga familiare che non è eccessivo definire gotica, Cime tempestose è l’opera prima e unica di Emily Brontë, tacciata alla pubblicazione di inaudita sfrontatezza e immoralità: un’opera da leggere e rileggere, perdendosi nelle pagine, perdonando certe affettazioni stilistiche dei tempi, e riscoprendo così il piacere di un vero capolavoro della letteratura mondiale.
BRONTE EMILY
CIME TEMPESTOSE
Editore: EINAUDI
Pubblicazione: 04/2006
Prezzo: € 11,80
Prezzo NicePrice: € 8,26
EAN: 9788806181420
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