Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Al Palazzo Reale di Milano sono in mostra fino al 6 gennaio 2008 le fotografie di David LaChapelle, 350 immagini che ripercorrono buona parte della carriera di questo americano quarantenne che si pone a metà tra la figura del fotografo-artista e quella del furbo pubblicitario.
Le foto di LaChapelle toccano tutti gli aspetti dell’interiorità umana come la vita e la morte, la paura e il senso del divino, ammiccando sempre all’osservatore con immagini cariche di glamour, immagini patinate i cui protagonisti sono quasi sempre noti personaggi internazionali del mondo dello spettacolo.
Pur attraverso immagini variopinte e surreali, che si richiamo a tutti gli aspetti del consumismo moderno, LaChapelle denuncia la caduta di valori universali e l’attaccamento spasmodico ai beni materiali che stanno facendo perdere all’umanità il senso della realtà e la vera natura dei rapporti reciproci.
Il tutto è giocato su richiami espliciti sia alla produzione pittorica rinascimentale, con articolare riferimento alla produzione michelangiolesca, sia al mondo della pop art, che in un discorso consumistico di mercificazione che colpisce l’essere umano stesso, non può mancare.
Attraverso i volti noti dei personaggi ritratti David LaChapelle crea un gioco di rimandi, in cui le ossessioni e perversioni di questi vip, che sono poi comuni alla maggior parte del mondo Occidentale, vengono denunciati utilizzando però quell’estetica holliwoodiana da polvere di stelle; un’estetica, nata dalle sfilate di moda e dalle riviste, che li ha creati, e che rende piacevole allo spettatore la denuncia di una psicosi che magari colpisce anche lui, solo per il fatto di riconoscervi quegli status simbol di cui lui stesso non saprebbe fare a meno.
Ne sono un esempio le immagini della sezione Distruzioni e Disastri, che mette in scena visioni apocalittiche dovute a calamità naturali o catastrofi tecnologiche, oppure a raptus individuali contro oggetti e persone, rese però piacevoli alla vista grazie all’inserimento di figure femminili fasciate in splendidi abiti d’alta moda e pronte a lasciare il campo con la loro valigia.
Vengono poi esposte tutte quelle che sono le ossessioni del mondo occidentale contemporaneo, ossessioni interpretate dai personaggi dello spettacolo che le incarnano alla perfezione. Si passa da una sorta di nevrosi compulsiva che porta all’accumulo di oggetti inutili di ogni tipo, alla cultura del corpo, una mania ossessiva per il fitness e la chirurgia estetica, che nei casi più estremi genera veri e propri mostri, non dissimili nella sostanza dai vacui oggetti del desiderio accumulati nella sezione precedente. Tutti questi eccessi, fantasie sessuali ed esibizionismi sono rese alla perfezione dagli interpreti che le incarnano, come se per i personaggi del jet set queste manie fossero una sorta di auto affermazione. Il tutto viene ritratto da LaChapelle con occhio impietoso e ironico.
La morale alla fine sembra quella per cui, se il desiderio è uno degli obiettivi della vita, il suo appagamento sembra recare con se il germe della dissoluzione, una dissoluzione che priva sia l’oggetto desiderato che chi l’ha agognato, del suo senso reale, del suo vero significato.
Il consumo diventa principio e fine di una dinamica sociale, che rende l’individuo sempre più incline all’acquisizione di beni materiali e al tempo stesso sempre più divorato dalla sua stessa ossessione di avere e apparire.
LACHAPELLE DAVID
DAVID LACHAPELLE
Editore: GIUNTI EDITORE
Pubblicazione: 01/2007
Numero di pagine: 432
Prezzo: € 48,00
EAN: 9788809057029
Un comportamento irragionevole è una straordinaria autobiografia di uno dei più grandi fotografi di guerra del nostro tempo. “Vedere, osservare ciò che altri non riuscirebbero a vedere: è qui il senso della mia intera vita di reporter di guerra”. Così scrive Don McCullin e certamente i reportage compiuti sui diversi fronti – Cipro, Congo, Biafra, Sudest asiatico, Irlanda del Nord, Afghanistan, Medio Oriente, El Salvador – lo testimoniano in modo impeccabile. Negli ultimi trent’anni si è più volte conquistato la reputazione di “irragionevole” per la capacità di andare avanti, senza considerare paure o riguardi speciali, in situazioni pericolose, pur di testimoniare le storie degli esseri umani, anche i più derelitti e dimenticati. Don McCullin ci racconta la sua straordinaria vita con profondità e schiettezza, dall’infanzia dura nei sobborghi di Londra, alle prime fotografie dei gruppi giovanili, ai “veri” fronti caldi di guerra come corrispondente per i giornali inglesi, fino agli anni più recenti e ai paesaggi della campagna inglese, soggetto preferito delle sue ultime fotografie. Accanto all’avventura fotografica c’è quella esistenziale, profondamente intrecciata alla prima, sorprendente e dura anche questa. Scelte di vita, incontri, amori, svolte professionali: Un comportamento irragionevole è la rivelazione di uno dei più importanti testimoni della nostra storia. Lo stile è immediato, senza compromessi, brillante e onesto, proprio come sono le sue incredibili fotografie. Don McCullin Un comportamento irragionevole Formato: 21 x 24,5 cm 383 pagine 95 fotografie in b/n Prezzo euro 32,00 Editore: Contrasto Note biografiche Cresciuto nella parte nord di Londra, Don McCullin lavora in uno studio di animazione per fumetti a Mayfair prima che la rivista Observer comprò una delle sue foto di una gang giovanile, cominciando così il suo lavoro di reporter. Si sposta poi al Sunday Times, dove lavorerà per diciotto anni. Le sue immagini ritraggono quasi tutti i maggiori conflitti del nostro tempo, offrono alcune tra le immagini più forti del secolo e sono entrate a buon diritto a far parte delle collezioni dei principali musei del mondo. Don McCullin ha ricevuto molte onorificenze e premi, tra cui il prestigioso C.B.E. (Commander of the British Empire). Oggi vive in Gran Bretagna, in un paese del Somerset. Il volume Un comportamento irragionevole è il terzo della collana DIXIT, tutti disponibili presso la nostra libreria: Henri Cartier-Bresson Immagini e parole.Robert Capa Leggermente fuori fuoco
Ecco una testimonianza fotografica della presenza di Larry Fink alla Libreria HOEPLI.
Il mondo dei libri dedicati alla fotografia per noi si divide in tre macro settori: libri di manualistica e tecnica, monografie e cataloghi, saggistica. Negli ultimi 10 anni la preparazione del pubblico verso i libri illustrati è stata educata e culturalmente sempre più elevata con proposte editoriali valide ed internazionali, librai sempre più consapevoli e preparati e mostre importanti che ne hanno veicolato la crescita di richiesta. Il settore più carente è sempre stato però la parte dedicata alla saggistica e in particolare quella in lingua italiana. Un'inversione di tendenza si è mostrata con determinazione solo negli ultimissi anni dove abbiamo visto approdare in libreria testi importanti e saggi veloci ma comunque stimolanti per il dibattito e l'analisi. Ecco quindi che partiamo proprio dall'ultimo titolo appena arrivato in libreria: L'IMMAGINE PRECARIA - SUL DISPOSITIVO FOTOGRAFICO di Jean-Marie Schaeffer pubblicato per la Clueb esce dopo un lungo lavoro di traduzione accurata da parte di Marco Andreani e Roberto Signorini. Citiamo questo volume anche per una sempre maggiore necessità di riflessione sulla fotografia proprio con il forte avvento delle nuove tecnologie digitali che ne hanno trasformato i concetti base acquisiti e ravvivato un dibattito. Il libro sarà pretesto di dibattito e riflessione in un prossimo incontro presso la nostra libreria.
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