Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Vi segnalo un bellissimo sito/servizio in puro stile web 2.0 si chiama aNobii [non so quale sia il significato del nome se qualcuno lo scopre ce lo fa sapere?] e permette agli utenti di creare uno scaffale virtuale personale in cui "esprorre" i libri preferiti, la propria reading list creando una che una rete di relazioni con amici o altri utenti che hanno gusti simili ai propri. Imprescindibile per gli amanti della letteratura e dei libri in genere! Questa il mio personal shelf http://www.anobii.com/people/valeria/
Vi segnalo che da oggi è disponibile in edicola [15 euro] il primo album fotografico del Il Manifesto, Futura umanità. Un libro di 140 pagine che raccoglie fotografie d’autore a colori e in bianco e nero scelte dal manifesto, in collaborazione con l’agenzia fotografica Contrasto. Provare a immaginare il mondo come lo vivono i bambini. Non si tratta di un libro sull’infanzia sofferente, non è nemmeno un libro di denuncia sulla miseria del mondo, e neppure il solito allegato. E’ il tentativo di guardare la realtà sapendo che è ancora possibile immaginarne un’altra. La futura umanità.
Associazione L.e.s.presenta presso la Libreria Internazionale Hoepli: GRAN BALLO DELLA VITA 2007lunedi 28 maggio 2007 ore 17,30sino al sabato 16 giugno 2007 Orario: lunedi - Sabato 10,00 - 19,30 Prendendo spunto dal titolo del libro di Jacques Prevert Gran Ballo di Primavera viene proposta anche per il 2007 in questa prestigiosa libreria nel centro di Milano, una serie di immagini fotografiche realizzate durante i corsi condotti da Gianluigi di Napoli promossi dall'associazione L.e.s. di Piazza Sant’Agostino 1 a Milano nell'ambito del programma annuale dei Corsi per il tempo libero col patrocinio del Comune di Milano - Settore Educazione. Le fotografie rappresentano un momento in cui il desiderio di esprimersi ha acquisito i primi elementi sintattici che permettono di costruire un'immagine. Emerge così la fresca autentica personalità di ciascun allievo, ancora non intaccata dalla malizia di una lunga esperienza con la pratica della fotografia.
Martedì 29 maggio, ore 18,00 presentazione presso la Libreria Hoepli del libro UMORISMO & MANAGEMENT, Una Leadership a colpi di sorriso - Stefano Greco "La genesi del libro affonda le sue radici nella pratica professionale di consulente aziendale che ogni giorno mi porta a contatto diretto con persone e organizzazioni e in un'indagine svolta, come Olympos Group, sul rapporto tra umorismo e management su un campione di manager e professional su tutto il territorio nazionale. L'osservazione e lo studio dei contesti organizzativi e del mercato, uniti all'ascolto delle persone, mi hanno fatto giungere alla conclusione che oggi il sorriso sul lavoro è pericolosamente in via d'estinzione. Da qui il desiderio d'offrire un contributo di "positività", in termini di riflessioni sul rapporto tra umorismo e management, come antidoto a questo vischioso marasma d'incertezza diffuso tra le persone nelle aziende e più in generale nelle comunità in cui viviamo. È un testo pensato soprattutto per tutti coloro che ricoprono ruoli manageriali e hanno quindi dirette responsabilità nella gestione delle persone."
Cosa può sconvolgere la vita di un grigio e prevedibilissimo insegnante di lingue classiche di Berna? Raimund Gregorius è un filologo, un vero erudito, stimato professore dai pesanti occhiali e dall’aspetto trasandato, che i colleghi considerano pedante ma affidabile, e gli studenti si divertono a provocare, anche con telefonate nel cuore della notte, per metterne bonariamente alla prova la cultura e la memoria classica. Un uomo solido, che conduce, solo, una vita con tanti libri e senza troppi scossoni. Poi, in una mattina di pioggia, vede una donna su un ponte, che guarda nel nulla, forse si vuole buttare; Gregorius teme il peggio e la ferma. La donna è “portoguês”: la dolcezza della parola, pronunciata in una lingua straniera, apre una crepa, di mistero e di fascino, nel cuore di Gregorius. La donna dopo poco scompare, ma la crepa rimane, e quando, in una libreria antiquaria, Gregorius si trova tra le mani un piccolo libro scritto in portoghese e intitolato “Un orafo delle parole”, capisce che qualcosa di nuovo ha invaso la sua vita. Il libro risulta essere scritto da Amadeu Inácio de Almeida Prado, di Lisbona. Gregorius se ne fa leggere una frase dal proprietario della libreria: “se possiamo vivere solo una piccola parte di quanto è in noi, che ne è del resto?”. A Gregorius crollano le barriere e le difese della sua vita protetta: abbandona la scuola, abbandona la sua casa e Berna. Sale su un treno diretto a Lisbona: lui, attento e razionale, sa che lo sta guidando la follia, forse, senz’altro l’insensatezza della ricerca di qualcosa che non ha un nome né un volto. Ma solo un suono dolce: “portoguês”. A Lisbona Gregorius si muove lentamente e faticosamente, imparando la lingua e la città, prima maldestramente poi con progressiva sicurezza di sé, sulle tracce di Amadeu e della sua storia. La sua ricostruzione lo porterà a conoscere i segreti del passato di Amadeu, stimatissimo medico al tempo della dittatura di Salazar, a metà degli anni 60, caduto in disgrazia dopo aver curato il boia Mendes, e riabilitato per aver militato nelle fila della resistenza. Nelle pagine del libro di Amadeu, Gregorius legge pensieri e riflessioni sulla vita, scritte nei momenti più difficili del suo percorso, che diventano per lui una guida attraverso il dolore, l’orgoglio, e la coscienza di se stesso. Sono pagine dense, fitte, ognuna delle quali induce a riflettere. Sono la parte più convincente del romanzo. Guidato dalla sua capacità di filologo, Gregorius rivive la vita di Amadeu attraverso gli incontri, i luoghi, le persone che l’hanno conosciuto, spingendosi da Lisbona a Coimbra fino a Cabo Finisterre, dal consultório azul al Liceu, dai luoghi delle torture del periodo nero della dittatura, ai saloni dell’aristocrazia. Quello di Gregorius è un viaggio che nasce come costruzione del passato, per diventare una scoperta di sé e del senso di libertà e coraggio che fanno parte della vita, qualunque essa sia. E il ritorno a Berna è un traguardo di consapevolezza e sfida, perché “la vita non è ciò che viviamo; è ciò che ci immaginiamo di vivere”. Un libro che in alcune parti sembra rallentare e perdere l’efficacia della narrazione, ma nel complesso lascia soddisfatti, soprattutto per i ritratti, dolorosi, struggenti e delicatissimi delle persone incontrate da Gregorius, ognuna con i segni e le cicatrici di una vita vissuta con pienezza e intensità. TRENO DI NOTTE PER LISBONA Autore: MERCIER PASCAL Editore: MONDADORI
Note di Copertina"Trovare un amico, si dice, è trovare un tesoro. Noi l'abbiamo trovato questo amico: Kostas Charitos. E ve lo presentiamo e ve lo raccomandiamo. Caldamente." (Antonio D'Orrico, Sette) "Ritornato, ruvido, abbagliante e angosciante. Un ritratto acutissimo dell'Atene di oggi. Ne vorremmo altri." (Le Monde) Ultime della notte è il libro di Markeris in cui "nasce" il commissario Kostas Charitos. Il commissario Kostas vive ad Atene, legge solo dizionari, fa fatica ad arrivare a fine mese, vive il suo matrimomio come una continua "battaglia", la moglie ha sviluppato una dipendenze verso telefilm polizieschi e l'adorata figlia studia e vive a Salonicco con l'odiato fidanzato Panos. Il libro è un giallo, ben architettato, avvincente, in cui Atene e il suo infernale traffico fanno da sfondo alle vicende di immigrati clandestini ed ex spie dell'Europa dell'Est, trafficanti d'organi e cronisti troppo curiosi. Una lettura piacevole, grazie a Gianni per la segnalazione ... mi sa che leggerò anche gli altri della serie! Ecco i libri di Markaris con Kostas Charitos in rigoroso ordine di lettura:ULTIME DELLA NOTTE Autore: MARKARIS PETROS Editore: BOMPIANIDIFESA A ZONA Autore: MARKARIS PETROS Editore: BOMPIANI SI E' SUICIDATO IL CHE Autore: MARKARIS PETROS Editore: BOMPIANILUNGA ESTATE CALDA DEL COMMISSARIO CHARITOS (LA) Autore: MARKARIS PETROS Editore: BOMPIANI
Mi è capitato di seguire, all'ultima Fiera del libro di Torino, la presentazione della nuova opera di Fabio Stassi, giovane e interessante autore romano: di lui mi ha colpito senza dubbio un atteggiamento che definirei quasi "ascetico", un'umiltà d'altri tempi da intellettuale antico, una devozione forse monastica al proprio lavoro, che ne definisce a mio avviso il carattere e l'opera. Bibliotecario all' Università la Sapienza di Roma, Fabio Stassi parla del suo processo creativo come di una sorta di "pendolarismo letterario": scrive infatti quasi soltanto sul treno che ogni giorno lo porta dalla città in cui abita, Viterbo, a quella in cui lavora, Roma. Una "scrittura errante" che sembra riflettersi nell'oggetto della sua creazione, in particolare nel protagonista del suo bel romanzo, E' finito il nostro Carnevale: Rigoberto Aguyar Montiel è un apolide, anarchico e senza terra, "nemico dell'ordine costituito ma amante del calcio e delle donne". In una Parigi da cartolina, negli anni '20 del '900, Rigoberto s'innamora della bella Consuelo, modella che presterà le sue fattezze per la creazione della Coppa Rimet, la prima e più bella Coppa del Mondo. Scomparsa misteriosamente la ragazza, Montiel prometterà a sè stesso di rubare il trofeo, trasformandolo nel simbolo delle speranze deluse di tutti gli uomini: "rubare la coppa Rimet" rappresenterà per Rigoberto uno "sberleffo planetario alla dittatura", a ogni dittatura. Sarà un lungo inseguimento in giro per i continenti, un percorso ricco d'incontri con la Storia e i suoi personaggi, con la letteratura e soprattutto con un Calcio mitico, romantico per definizione, e ormai scomparso. Il Calcio di Garrincha, la cui storia costringe alle lacrime l'intero popolo brasiliano; il Calcio "dell'uomo che vestiva una casacca verde oro: l'erba sotto i chiodi del piede impallidiva al passo zoppo"; o il Calcio misterioso di "un arbitro che non fischiava mai la fine delle partite che gli piacevano". Una sarabanda di figure e magie dal sapore antico: come una vecchia fotografia ingiallita, il mondo di Stassi, sospeso tra un passato che affascina e un presente che appare come privazione, perdita, sconfitta della passione e della fantasia. Non più sogni di bambini, nè più il sole a illuminare un campo da calcio in terra battuta, nella periferia della nostra città interiore: e allora ci chiediamo, è davvero finito il nostro carnevale?
Furti d’arte e di cuori, contraffazioni, autenticazioni di capolavori e presunti tali, galleristi senza scrupoli….c’è tutto questo nel Furto. Una storia d’amore di Peter Carey. Un ritratto cinico e grottesco del mondo dell’arte contemporanea e un viaggio divertentissimo tra Australia, Tokyo, New York, al seguito di un gruppo improbabile di artisti e truffatori. Butcher Boone è un ex artista, ex famoso, ex quotato pittore australiano, in disgrazia dopo un matrimonio fallito, qualche drink di troppo e la galera. Con lui vive il fratello Hugh, omone malato di mente, soggetto a improvvisi scatti di violenza, ma capace anche di disarmanti delicatezze di pensiero laterale e di poesia. Il romanzo è costruito dalle loro due voci che narrano e commentano: i due fratelli raccontano, ognuno a suo modo, la storia della riabilitazione e rinascita dell’uomo e dell’artista Butcher, attraverso la storia d’amore artistica per il genio del grande pittore Leibovitz, e la storia d’amore fisica per la giovane Marlene, nuora di Leibovitz e grande truffatrice. Quando Marlene capita, nel mezzo di un temporale, a casa dei fratelli Boone, nella fattoria presso Sidney, scombina totalmente il loro già pericolante e labile equilibrio di vita. E’ bella e sexy, è vestita alla moda, e spudorata. Una femme fatale, e una detonazione nella vita dei due fratelli, furioso e affascinante uno, dolcissimo e obeso l’altro. Con lei partono, inseguendo opere d’arte, frequentando gallerie trendy e localacci malfamati, scassinando appartamenti e stringendo accordi con collezionisti giapponesi. Ci scappa anche il morto, tra una perizia e una scazzottata, un interrogatorio della polizia e una disquisizione sui toni del verde, quelli che fanno “il vero artista”. Mentre Marlene e Butcher si affannano a ricostruire la fama da lui perduta, recuperando quadri e qualche soldo, Hugh si trascina dovunque una sedia, dalla quale guarda il mondo, e lo commenta con spirito caustico e lucidissimo nella sua anomalia. La scrittura di Peter Carey è originale e potente, e il romanzo ha dei buoni sussulti bukowskiani, che divertono e affascinano. Nel complesso la lettura del Furto. Una storia d’amore ha il pregio raro dell’originalità e il fascino dell’insolito, non si legge facilmente, e talvolta può lasciare poco convinti nella successione degli eventi e nella pedanteria delle descrizioni. Ma l’alternanza delle voci narranti è irresistibile, e non manca di tratti di vera comicità: i monologhi dei due fratelli Boone danno prova di vero umorismo e di una vena creativa capace di risultati paradossali estremamente efficaci.
In occasione del ventennale della casa editrice Iperborea il 17 maggio alle ore 18:30 presso la sala conferenze delle Libreria HOEPLI verrà presentato il libro: BISOGNO DI LIBERTA di BJORN LARSSON Introduce Paolo LodigianiPer la prima volta e con il ritmo serrato e avvincente che lo ha tanto fatto amare Larsson risponde alle domande sulla sua vita e “il suo mare” che ogni grande lettore vorrebbe porgli. Sì perché per lui il BISOGNO, o, meglio, il SOGNO di libertà è la vita stessa, i racconti delle avventure per mare che lo hanno formato, ma anche l’infanzia, la triste scomparsa del padre, proprio in mare, i grandi amori della sua vita, l'adorata figlia Cathrine. Il nuovo atteso libro di Larsson, autobiografia ma non solo, è una sorprendente traversata per il mare burrascoso, sereno, imprevedibile della vita.
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