Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Kemal, giovane di un'altolocata famiglia borghese di Istanbul, si innamora follemente della bellissima Füsun, una parente povera: tra i due viene a formarsi un legame molto intenso, che le leggi morali della Turchia degli anni settanta, in bilico fra tradizione e aperture alla modernità, non riescono ad arginare. Kemal però non sa risolversi a rinunciare al fidanzamento con Sibel, per adeguarsi alle aspettative sociali, ma anche per il desiderio egoistico di mantenere, oltre alla passione sincera, i vantaggi economici e sociali di un buon matrimonio. Tuttavia Füsun scompare dalla sua vita e Kemal, senza di lei, non riesce a sopportare il futuro che lo aspetta: lascia il suo ambiente sociale, scioglie il fidanzamento e per otto anni segue la donna che ama, raccogliendo devotamente ogni sorta di oggetti che gli ricordano lei. Questa bizzarra collezione, a un certo punto della sua vita, verrà a costituire il Museo dell'Innocenza, la prova per l'avvenire del suo grande amore.
Il Museo dell'Innocenza è il ritorno di Orhan Pamuk al romanzo dopo il premio Nobel vinto nel 2006: una storia pesantemente influenzata, anche nella scrittura, dal rapporto con le cose; come spiega l'autore, "Quando la storia era pronta, allora ho cercato le cose. Ma ad esempio non ho mai scritto dei vestiti di Füsun, fino a quando non ho trovato abiti di quegli anni che davvero corrispondessero alla donna amata da Kemal. Quindi vedevo gli oggetti, e poi inventavo il capitolo. C'è stata una fase in cui mi sono comportato come un normale narratore che scrive la sua storia. E poi altri momenti in cui pensavo agli oggetti, e li cercavo ovunque per metterli nel libro. E nel museo. È stato un obiettivo doppio che mi sono autoimposto, piuttosto sfibrante".
Pamuk è nato nel 1952 a Istanbul, città in cui vive tuttora. Tra i suoi numerosi romanzi, ricordiamo La nuova vita ( 2000), Il mio nome è rosso ( 2001), Neve ( 2004), Il castello bianco (2006), La casa del silenzio e Il libro nero (entrambi del 2007).
Montelfo, piccolo borgo fatato protetto dai boschi, resiste nel suo quieto e soddisfatto stato "premoderno" come l'ultimo, imbattuto baluardo del "Bar Sport", luogo icona dell'universo di Benni. Qui si assiste a una parata di personaggi pittoreschi dai nomi improbabili (il Nonno Stregone, Ispido Manidoro, Trincone Carogna, Sofronia e Rasputin, per citarne alcuni), per scoprire insieme le "ventisette azioni dell'uomo civile" e fronteggiare il pericolo che incombe su Montelfo, minacciato dalle ruspe della speculazione edilizia.
Per quanto si avverta chiaramente il dramma del paese e del Bar, proprio con questo libro Benni torna a far ridere con inarrestabile e, soprattutto, multiforme comicità. Infatti, come recita la citazione di Leonardo da Vinci collocata in exergo "come varia il pianto a seconda delle emozioni, così complicato, prezioso e ogni volta diverso è il ridere".
Stefano Benni è nato a Bologna nel 1947. Giornalista e scrittore satirico, Benni rappresenta vizi e difetti dell'Italia degli ultimi decenni, evidenziandone la paradossale comicità. Tra i suoi libri ricordiamo Bar Sport (1976), Terra! (1983), Comici spaventati guerrieri (1986), Il bar sotto il mare (1987), La compagnia dei Celestini (1992), Bar Sport Duemila (1997), Margherita Dolcevita (2005).
Matti Virtanen è quello che viene definito un Reduce del Fronte Domestico: passato attraverso il Sessantotto e cresciuto negli anni della Guerra di Liberazione della Donna. Ragazzo appassionato della musica rock, marito e padre di un'adorabile pargoletta in seguito a una sbronza (dopo un concerto cade ubriaco fradicio ai piedi di una biondina, che poco dopo sposa), Matti matura in fretta, diventando un perfetto padre di famiglia: magazziniere di professione e mite di carattere, abile nei lavori domestici, vive felice e contento nel suo piccolo appartamento di periferia. Eppure, è sufficiente che un giorno la moglie lo distragga durante una partita di hockey in televisione per scatenare un raptus di violenza in lui: che cosa può spingerlo a mandare in frantumi tutto ciò che fino a quel momento è stato la sua vita? Che cosa può fare, adesso, per riprendersi la moglie e la figlia che sono fuggite via da lui? E così Matti, da Reduce del Fronte Domestico qual è, si ritrova a dover fronteggiare quella chiamata alle armi che non si è presentata a esigere il conto a quelli della sua generazione; a dover andare a combattere la sua metaforica guerra, finalmente, per ottenere quel qualcosa in più che gli permetterà di riconquistare la sua famiglia, e che diventa per lui il sogno di possedere una vera casa, una casa in Via della Trincea...
Kari Hotakainen, nato a Pori, Finlandia, nel 1957, definito "umorista temibile, intelligente, acuto, quasi calcolatore" dal famoso connazionale Arto Paasilinna, dopo aver pubblicato tre raccolte di poesie si è dedicato alla prosa, sia per ragazzi che per adulti; è un autore originale che mescola il realismo alle leggenda e alla cultura popolare finnica. Ha raggiunto la notorietà internazionale con Colpi al cuore ( 1999, pubblicato in Italia nel 2006).
Ai Giochi degli eserciti alleati, i primi che si svolsero a Berlino dopo la Seconda Guerra Mondiale, partecipò un solo atleta per la Cecoslovacchia, presentatosi all'ultimo con pantaloncini corti e una felpa sciupata; ma l'ilarità del pubblico fu di breve durata, quando quell'atleta tagliò in solitudine il traguardo dei cinquemila metri, staccando tutti con la sua corsa pesante e sgraziata, per cui sembrava che corresse "con uno scorpione nelle scarpe". Un atleta che per due terzi del libro Echenoz si ostina a chiamare semplicemente Emil, finché, dopo i record del mondo conquistati alle Olimpiadi nei cinquemila metri, nei diecimila metri e nella maratona, non potrà non fare il nome di Zapotek, "la locomotiva umana", un grande fondista che ansima e soffre mentre insegue la vittoria sulla pista. Venerato come un eroe nel suo paese soggetto alla dittatura comunista, Emil Zapotek continua a vincere stabilendo record su record, sostenendo le aspirazioni democratiche dei suoi connazionali che soffocano nel clima di sospetto e ideologia imposto dal regime. Fino al punto in cui, per l'appoggio dato alla Primavera di Praga, viene relegato nelle miniere di uranio: Echenoz ha seguito il percorso della "locomotiva umana", limitandosi all'essenziale della sua vicenda, dalle grandi vittorie agli ultimi anni passati a lavorare come netturbino a Praga. Un percorso per cui è sufficiente un verbo: Correre.
Jean Echenoz, nato a Orange nel 1947, si trasferisce a Parigi dopo aver studiato sociologia e ingegneria civile ed esordisce come scrittore nel 1979. Ha ottenuto grande successo con il romanzo Me ne vado, che gli ha fatto vincere il premio Goncourt nel 1999. Ricordiamo Un anno ( 1997, pubblicato in Italia nel 1998), Al pianoforte ( 2003, in Italia nel 2008), Ravel. Un romanzo ( 2006, in Italia nel 2007).
Michele Caruso, direttore della redazione RAI di Palermo, ha occultato una notizia di cronaca nera: l'incriminazione di Manlio Caputo, figlio del leader della sinistra siciliana, per l'omicidio della fidanzata Amalia Sacerdote, figlia del principale esponente del partito avverso. Quel cadavere trovato riverso con la testa fracassata dà fastidio a molti, per il pesante intrico che lo lega al potere politico, economico, giudiziario e mediatico in Sicilia, tutti a vario titolo influenzati dalla corruzione e dai contatti con la mafia. Il lettore scopre, avanzando nella trama, che questi nodi si stringono come le maglie di un rizzaglio: una rete da pesca trascinata a fondo dai suoi piombini, poi serrata da una corda senza lasciare scampo.
Già pubblicato in Spagna l'anno scorso con il titolo La muerte de Amalia Sacerdote, La rizzagliata si ispira, come altri titoli di Camilleri, a un fatto di cronaca reale, il delitto di Garlasco; condito di considerazioni sul ruolo dell'informazione che trovano le loro radici nell'attualità.
Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle nel 1925, è passato alla narrativa dopo essersi dedicato alla sceneggiatura teatrale e televisiva. La sua fama presso il pubblico dei lettori è dovuta soprattutto alla nutrita serie di romanzi e racconti polizieschi dedicata al commissario Salvi Montalbano, cominciata nel 1994, e da cui è stata tratta l'omonima serie televisiva con Luca Zingaretti.
Un padre e un figlio sono a bordo di un treno e in treno, si sa, i pensieri corrono... Così , il figlio (che ha la stessa età dell'autore, ma i punti di contatto non si fermano qui), lascia vagare i ricordi; ed eccolo rievocare le fantasie dell'infanzia, amicizie, lavoro, problemi, e due grandi assenze: quella attuale di un amore ormai finito, e quella passata del padre, che ora è in viaggio con lui.
Ci sono momenti nella vita in cui si scambierebbe ogni possibile "domani" per un solo "ieri", e quindi il "tempo" che si desidera è proprio quello che non abbiamo più. Lorenzo, nel tragitto del suo personale "treno", deve ricercare se stesso e i propri sentimenti più sinceri, setacciando una vita che, in fondo, appare molto simile a quella di ognuno di noi. Questa sincerità caratterizza Il tempo che vorrei, in uscita con Mondadori il prossimo 24 novembre: è la sua vera forza e ne fa il libro più sentito e più autentico di Fabio Volo, autore che ha conquistato il suo pubblico con la capacità di parlare a quella "macrogenerazione" che va dai venti ai quarant'anni e oltre.
Fabio Volo, classe 1972, ha lavorato come cantante ed è un noto personaggio televisivo. Ha pubblicato Esco a fare due passi (2001), È una vita che ti aspetto (2003), Un posto nel mondo (2006), Il giorno in più (2007).
Siamo nel 1683, in acque caraibiche: il loschissimo cavaliere Michel de Grammont, capo pirata al comando della famigerata ciurma dei Fratelli della Costa, ha programmato un'impresa temeraria. Vuole infatti dare l'assalto a Veracruz, la principale città della Nuova Spagna, che è considerata imprendibile. Un'impresa che non ha l'appoggio nemmeno della corona francese, che ha assoldato i pirati per contrastare il monopolio spagnolo delle rotte commerciali caraibiche: con la Spagna infatti ha stipulato un (per quanto effimero) accordo di pace. Questo, però, non interessa a uomini senza scrupoli come i Fratelli: per loro è sufficiente un pretesto per darsi alla razzia e spendersi tutto in una prospettiva di vita molto breve (anche perché realisticamente limitata dalle ottime probabilità di finire sulla forca).
Ambientato due anni prima di Tortuga (2008), primo libro di Evangelisti dedicato alla pirateria, Veracruz ne condivide il tono crudo: scordatevi l'innocua avventura alla Salgari o le tante interpretazioni delle gesta dei pirati come un'epopea libertaria...
Valerio Evangelisti, nato a Bologna nel 1952, è noto al grande pubblico soprattutto come autore di fantasy, fantascienza e horror. La sua creazione più famosa è il ciclo dedicato all'inquisitore-detective Eymerich, pubblicato dal 1994 al 2007.
Quattro amici, quattro diciottenni, tra cui l'Io narrante: ragazzi per i quali la vita è una continua limatura delle asperità. Fortemente credenti, ben inseriti nella vita parrocchiale e nel mondo del volontariato, i quattro osservano la realtà di coetanei che vivono nella ricerca dello sballo, senza remore, senza il sentimento del peccato; mentre l'esistenza degli adulti all'orizzonte si intravede appena. Verrà a fare da perno tra loro, insinuandosi come un cuneo nei pensieri e sentimenti di ciascuno, una ragazza, Andre, disinibita, bellissima e incosciente: senz'anima, verrebbe da dire. E per i quattro assumerà un significato simile a quello dell'episodio dei discepoli di Emmaus nel Vangelo: il momento in cui si intravede la verità, nel preciso istante in cui svanisce. "Abbiamo tutti sedici, diciassette anni, ma senza saperlo veramente, è l'unica età che possiamo immaginare: a stento sappiamo il passato". Questa l'unica anticipazione che l'editore Feltrinelli ha fatto trapelare del nuovo, attesissimo, libro di Alessandro Baricco prima della pubblicazione; un libro elegante e teso nello stile e nella narrazione, che, senza voler essere provocatorio, è un'indagine sul senso di smarrimento. Alessandro Baricco, nato a Torino nel 1958, è uno dei più affermati scrittori italiani contemporanei. Tra i suoi romanzi, ricordiamo Castelli di rabbia ( 1991), Oceano mare ( 1993), Seta ( 1998). Dal monologo teatrale Novecento ( 1994) è stato tratto il film La leggenda del pianista sull'oceano di Giuseppe Tornatore ( 1998).
In una fredda e piovosa
sera dell' Epifania, alla stazione di Bellano arriva il Pianista,
così chiamato per le belle mani dalle lunghe dita, mani abili che
non usa esattamente per suonare: il Pianista infatti è un ladro di
professione. Nella notte della processione dei Magi, si aspetta di
trovare la gente per strada, le case vuote e molte buone occasioni;
ma il maltempo rovina la festa e la gente sta ben chiusa in casa. Non
avendo di meglio da fare, il Pianista entra in una casa disabitata,
attirato dal cartello: " Pianoforte Vendesi". Si troverà a dover
scegliere tra il bene e il male, buone e cattive azioni simboleggiate
dai tasti bianchi e neri dello strumento: a fargli da cassa di
risonanza l'intera Bellano, città di Vitali, che sembra trattenere
il respiro e restare magicamente un po' sospesa, nell'attesa che
trascorra la notte. Nato nel 1956 a Bellano,
sul lago di Como, dove vive tuttora e svolge la professione medica,
Andrea Vitali ha esordito nella narrativa nel 1996, con L'ombra di
Marinetti, ma il vero successo è arrivato con Una finestra vistalago
( 2003) e La signorina Tecla Manzi ( 2004). Altri suoi titoli degni di
nota sono La figlia del podestà ( 2005), Dopo lunga e penosa malattia
( 2008), Almeno il cappello ( 2009).
Per gli appassionati di storia è da poco uscito il libro Roma - Sogni di gloria dell’esordiente Carlo M. Fontana. Si tratta di un romanzo storico che mescola una narrazione fedele dei fatti accaduti tra il 134 e il 133 a.C. a una ricostruzione accattivante e molto realistica delle personalità del mondo romano, protagoniste di quegli anni turbolenti. Il racconto si snoda attraverso il consolato di Scipione Emiliano e il tribunato della plebe di Tiberio Gracco, durante il quale fu varata la legge agraria, destinata a cambiare per sempre la storia di Roma. È il periodo in cui nascono le prime divisioni all'interno dell'ordinamento politico-sociale, tra il partito aristocratico, ben deciso a conservare le proprie prerogative e il partito popolare, che vuole una distribuzione più equa delle risorse e delle ricchezze che la politica imperialista dello Stato sta procurando. La tensione crescerà sempre più e la lotta finirà per lasciare vittime sulle strade ddella città. I personaggi ci vengono presentati con tutti i loro pregi, difetti e sfrenate ambizioni, protagonisti di una lotta per il potere senza esclusione di colpi. L'autore, che ha basato il carattere dei personaggi sull'interpretazione critica delle fonti storiche disponibili, ci svela i loro segreti, le loro paure, i loro desideri, i loro affetti e il prezzo che sono disposti a pagare per vincere. Chi riuscirà a prevalere alla fine? Basterebbe leggere un qualsiasi libro di storia per saperlo, dal momento che l’autore si è basato sulla realtà storica dei fatti, frutto degli studi e delle ricerche per la tesi di laurea, ma è sicuramente più interessante leggere questo libro, seguendo le vicende di Scipione Emiliano, Tiberio Gracco e suo fratello Caio.
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