Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Martedì 27 marzo, ore 18,00 LA NUOVA COMUNICAZIONE DI MARKETINGMarzio Bonferroni TECNICHE NUOVE MARKETING Philip Kotler, da sempre riconosciuto come il “padre”del marketing, scrive con chiarezza: “i giorni della pubblicità di massa, con i suoi sprechi e la sua invadenza, sono ormai finiti. Molti cambiano canale al momento della pubblicità. Il suo limite più evidente è che si tratta di un monologo”. L’autore, sulla base di esperienze maturate in molti anni, propone in questo libro un nuovo metodo per la comunicazione di marketing, quale nuova Scienza Economica, con la collaborazione di autorevoli esperti in alcune aree strategiche: Furio Camillo, Simonetta Caresano, Giacomo Manara, Ferdinando Pillon, Paolo Pugni (Prefazione di Marco Vitale). Questo metodo, innovativo e per certi aspetti rivoluzionario, si chiama Multicreatività, ed ha la funzione di consentire alla marca di sviluppare la propria notorietà e il proprio posizionamento, grazie alla pur sempre necessaria tecnica pubblicitaria, ma nello stesso tempo di creare una relazione misurabile per un’attività di costruzione della fedeltà fra la marca e le persone-clienti che costituiscono il suo mercato attuale e potenziale. La parte alta della piramide di mercato viene identificata quale “comunità di marca”, che rappresenta per un’impresa la massima quota di mercato e di fatturato, sia nel B2C che nel B2B, ed è fonte di emulazione per tutto il mercato potenziale. L’autore si basa su tre elementi che giudica fondamentali: a)la HUMAN SATISFACTION, sia esterna che interna all’impresa, quale visione evolutiva rispetto alla customer satisfaction, considerata ormai limitativa, per “ascoltare” e comprendere a fondo le necessità globali dell’essere umano nelle sue istanze emozionali, ma anche razionali ed etiche che, nel loro insieme, indicano gli obiettivi per una completa soddisfazione da parte di una marca. b)La MULTIDISCIPLINARIETA’, da cui prendono corpo la Multicreatività e il Triangolo Creativo, per ottenere, con un nuovo DNA creativo, strategie e messaggi orientati e volti a ottenere comunicazione a due vie e quindi dialogo, relazione e fidelizzazione, oltre alla sempre necessaria brand awareness, da produrre non più come fine della creatività e della comunicazione, ma come “ponte” per passare alla relazione e alla loyalty senza dispersioni e senza il rischio di far ricordare esclusivamente le ideecreative. c) La LOGICA DI PROCESSO, per collegare in modo unitario i diversi momenti della comunicazione (impatto-relazione-loyalty), e per evitare che ogni tecnica di comunicazione tenda a considerarsi preminente rispetto alle altre, creando problemi non soltanto finanziari per un’impresa, ma anche di frazionamento e dispersione, con messaggi non coordinati allo stesso obiettivo.
Autore: BASSI ALBERTO Titolo: DESIGN ANONIMO ITALIANO OGGETTI COMUNI E PROGETTO INCOGNITO Editore: ELECTA MONDADORI Prezzo: € 40,00 Il design anonimo è un tema poco trattato nella letteratura storica e critica, soprattutto in Italia. In un momento in cui viene data grande rilevanza alla “firma” del designer o del brand, più in generale in una fase di trasformazione delle merci estetiche contemporanee, meritano di essere sostenute e proposte ad exempla le “normali” virtù del design anonimo. Lo fa Alberto Bassi, docente di Storia del design all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), in questo libri, concentrandosi sui prodotti italiani che, per le loro qualità, segnano la storia delle imprese del nostro paese e sono in produzione da anni. Si tratta di oggetti capaci di restituire la storia da cui provengono e il contesto in cui si collocano: cultura del progettista e dell’impresa dunque e momento tecnologico o sociale. La maggioranza degli oggetti che quotidianamente utilizziamo sono “anonimi” dal punto di vista del design, sono cioè no-name e no-brand. Il loro punto di forza non è né l’ideatore, né il produttore, quanto l’idea che questi oggetti rivelano; il fatto di costituire la soluzione a un problema e offrire piacevolezza fisica o formale. Tali prodotti anonimi (e consideriamo solo quelli rilevanti per qualità e progetto) sono scelti per le loro esplicite proprietà: sono frutto di una necessità, di un “dover essere” e dotati di una propria eccellenza formale, che ne ha fatto dei riferimenti imprescindibili nella storia degli artefatti. Inoltre, a ben guardare, continuano ad essere fra gli oggetti di uso più ricorrente - dai prodotti “usa e getta” alla moka, dai mobile phone ai computer ai Post-it… - L’”inventario” del design anonimo italiano identifica oltre settanta oggetti, dall’età preindustriale ai nostri giorni (la moka Bialetti, l’ Ape Piaggio, le sedie di Chiavari, il borsalino, la tuta, il tram di Milano, la tripolina, la pentola a pressione, il gelato, la coppa del nonno e il Campari Soda…), che configurano la prima sistematica ricognizione di questi prodotti nel nostro paese.
Vi segnalo questa interessante rivista. NonameMagazine is an editorial project referred to everyone that is able to perceive the different aspectsof an image. Contents are based on work of artists from all over the world, selected through an accurate research, giving a view on what could be considered “contemporary art”. Every three months NNM have been representing art directors, graphic designers, illustrators, photographers, architects, performers, stylists, fashion designers... Every issue has it’s own theme that is expressed in a different way by each artist. Every issue represents a step of our artistic pattern.Started in 2003 as an on-line magazine/virtual gallery, NNM now counts more than 800 collaborations of relevant and talented artist and more than 500.000 viewers. On the 21st of February NNM will introduce its new format: 86 posters on special paper with A3 dimension + Different internal sized pages that work as mini-insertion booklets + Giant poster A0, and some other surprises!!! The first international annual issue will be: NNM REVOLUTION (SET PROPERTIES). featuring works from 47 artists divided in 4 sections: INTERVIEWS Fashion. Haider Ackermann, Antonio Marras, Ann Demeulemeester. Contemporary Artists. Luca Pancrazzi, Li Wei, Fernanda Gomes, Jacque Fresco, Gianni Caravaggio, Amaste’. SONIC INTERVIEWS Ellen Allien, Gui Boratto, Franky B, My Park, Mastafaktor, Miguel Marin. PHOTOGRAPHY Perou, Julia Fullerton-Batten, Dono, Floria Sigismondi, Jason Evans, Luca Desienna, Robert Flynt, David Stewart, Todd Fisher, Henrik Lindall, Annie Collinge, Dennis Schoenberg, Daniel Sannwald, Jillian Edelstein, Marius W. Hansen, Eric Wahlstrom, Marco Armienti, Dave Anderson, Jun Tagami, Corpicrudi. ILLUSTRATION, ART & GRAPHICS Peter Jeroense, Kentaro Kobuke, Masayuki Ogisu, Sara Singh, Cristian Montenegro, Annie Hackett, Berto Martinez, Cees Krijnen, Yomar Augusto, Raimond Teitsma, Loris Cecchini, Przemek Sobocki.
Venerdì 23 marzo ore 18,00ATTENZIONE LA PRESENTAZIONE E' RIMANDATA A DATA DA DESTINARSI A CAUSA DI GRAVI E IMPROVVISI IMPEGNI DELL'AUTORELa Libreria internazionale Ulrico Hoepli e la Giulio Perrone Editore sono lieti di invitarla alla presentazione del volume di Patrick BessonMarilyn Monroe non e’ mortaInterviene Valeria Palumbo, Giornalista de “L’Europeo”, introduce Paolo Di Paolo Sarà presente l’autore, Giornalista di “Le Figaro” Stati Uniti, 1989. Il famoso scrittore francese, Patrick Besson, si ritrova in uno sperduto bar nella cittadina americana di Bridgeport durante un viaggio di piacere e di lavoro: è infatti in procinto di scrivere il suo nuovo romanzo, Julius e Isaac. All’improvviso, seduta al bancone del bar, lo scrittore incontra lo sguardo di una donna dalla fisionomia inconfondibile: capelli biondi, espressione nota: Marilyn Monroe. Dopo essersi confidato con l’amico e compagno di viaggio Christian Augé, anche lui famoso intellettuale francese, inizia il viaggio mentale - prima che reale - sulle tracce di quella che sembra essere Marilyn Monroe, o la sua copia esatta. Tornato in Francia, Besson inzia ad indagare sulla morte dell’attrice, episodio in parte ancora misterioso della storia di Hollywood. Le indagini del protagonista cercano di ricostruire, con tono ironico ed irriverente, i motivi della scomparsa di una delle più famose icone del cinema americano. Attraverso una serie di episodi rocamboleschi ed imprevedibili, attraverso i quali l’autore dà sfogo alla sua vena più creativa e divertente, Besson trasporta il lettore nel mondo emotivo e mentale di Marilyn, dando sfogo alle fantasie comuni che da sempre l’attrice suscita. Un libro divertente e sarcastico, a volte lievemente nostalgico, che cerca di dare una spiegazione immaginifica e - soprattutto - più romantica e positiva della presunta morte di Marilyn Monroe. Patrick Besson, di padre russo e madre croata, scrive su alcune delle più importanti testate francesi tra cui Le Figaro, L’Humanité, Voici. “Enfant prodige” della letteratura francese, pubblica il primo romanzo all’età di diciassette anni. Nel 1985 riceve ilGrand prix de l’Academie Française per il romanzoDara e, dieci anni dopo, il premio Renaudot per Les Braban, pubblicando in tutto una quarantina di opere presso vari editori francesi.
Dal nostro reparto di Grafica un'importante segnalazione su un argomento molto caldo e di sicuro inetresse: la presentazione del proprio portfolio grafico, che se fatto in maniera corretta, come indicato dai due libri 100% design portfolio e Il portfolio grafico. I libri danno le dritte giuste ed innovative per un'immagine professionale di sè e del proprio lavoro. Your portfolio is your first impression; it needs to draw our attention. In this book, you'll find inspiration and global research, which will both open up your mind and surprise and impress your clients. There are more than 300 images split between the following chapters: - Traditional portfolio - Digital portfolio Costruire un portfolio è una tappa obbligata per qualsiasi designer in cerca di collaborazioni, di un impiego presso uno studio o di un posto in un corso di specializzazione; ma non è semplice raccogliere in una presentazione convincente i lavori realizzati durante gli studi o l'esercizio della professione. La rapida evoluzione della tecnologia offre però un'ampia varietà di nuovi mezzi, anche se molti principi sono rimasti invariati e continuano a essere validi per tutti i generi di portfolio. Attraverso interviste a professionisti, docenti di design e neolaureati, Il portfolio grafico offre preziosi spunti per presentare il proprio lavoro in modo tradizionale o innovativo, e si conclude con una galleria di opere di vario genere portfolio virtuali e stampati, realizzati da studenti e designer affermati. Questo volume fornisce le linee guida e l'ispirazione necessarie per ideare e realizzare un portfolio professionale, interessante dal punto di vista grafico.
La vedova scalza è un libro difficile, ruvido: è una lettura complessa, dove l’abbondante uso della lingua sarda (non è un dialetto!) non aiuta il lettore ad abbandonarsi alla storia e a perdersi nella musicalità del racconto. Siamo in Barbagia tra le due guerre: la terra è aspra, dura, la gente passionale e violenta. E’ un’atmosfera arcaica, primitiva quella che si respira fin dalle prime pagine. La natura è forte e selvaggia, non concede tregua, con il suo sole, la polvere, i profumi, forti e invadenti. E’ Mintonia, ormai anziana, a raccontare la sua storia sarda, dalla lontana Argentina, tramite una lettera-diario inviata alla nipote amata. Le pagine del diario sono una sorta di intimo testamento di Mintonia, e raccontano una storia di amore e passione, sfida e violenza, rabbia e vendetta. E’ la storia di Mintonia e Micheddu che si amano, giovanissimi, alla faccia dei pregiudizi e delle malelingue del paese, Taculè: perché Micheddu è un balordo, un fuorilegge, un ladro, un assassino. Mintonia è innamorata, ed è soprattutto una donna forte, di valore, una donna che non accetta di essere relegata in casa, senza poter pensare e vivere. Mintonia ha studiato, è innamorata dei libri, che, uno alla volta, e con grande cerimonia, le vengono donati dallo tziu Imbece, il più bel ritratto di tutto il libro. Alla fine la sua eredità di saggezza sarà proprio la sua biblioteca. La natura orgogliosa e forte di Mintonia le farà affrontare tutto, le maldicenze, le cattiverie, la fuga di Micheddu, che, ricercato, si dà alla macchia, e anche l’umiliazione del tradimento, e la tragedia della morte. Nel paese di Taculè, gli sgarri si pagano, e con gli interessi, e Mintonia consuma la sua vendetta con coraggio e fierezza. La vedova scalza è un romanzo inusuale, che si impone per la crudezza delle sue immagini e i virtuosismi del suo stile: lascia nel cuore la sensazione, mitica e fuori del tempo, della terra sarda, il sapore della salvia e del mirto, e la visione selvaggia del mare. Personalmente, ho amato tanto la lettura de La leggenda di Redenta Tiria, il precedente romanzo di Salvatore Niffoi, con la sua struggente poesia da ballata popolare. Ho faticato di più a leggere La vedova scalza, i cui virtuosismi appesantiscono tanto la narrazione. Ci sono però immagini, forti, dalle tinte fosche, che mi rendo conto mi resteranno impresse a lungo, a ricordo di Mintonia e del paese di Taculè: e questo credo sia il dono più grande della lettura, e di un bel libro. Libro:
Autore: SALVATORE NIFFOI Titolo: LA VEDOVA SCALZA Editore: ADELPHI Pubblicazione: 03/2006 Prezzo: € 15,00
Mostra Fotografica ARTE IN BIANCONERODal 19 marzo al 14 aprile 2007 Inaugurazione lunedi 19 marzo ore 17.30Come ogni vero fotografo amante del bianconero, Fausto Donnini ama il paesaggio. E’ un esito inevitabile per chiunque abbia visto anche solo una volta nella vita di che cosa sono stati capaci Ansel Adams ed Edward Weston che sapevano catturare la luce per trasferirla in immagini di una bellezza spettacolare. Ma, come ogni vero fotografo amante del bianconero, Fausto Donnini non ha mai tentato di imitare i grandi del passato, semmai li ha studiati, li ha analizzati e poi ha scelto la sua strada dove il paesaggio occupa sì un ruolo importante – e non potrebbe essere altrimenti per un toscano davanti ai cui occhi si stendono visioni di così grande fascino – ma non esclusivo. Lo dimostra questa mostra caratterizzata da un ritmo che alterna l’attenzione ai particolari allo sguardo d’assieme, segue l’andamento delle strade cittadine magari accompagnando il passo di una figura che sembra incastonata sotto gli archi di Santa Maria Novella, si allarga nelle piazze contornate dalle sagome scure degli alberi ma poi scende lentamente verso le valli e le colline dove si alternano i campi coltivati in piacevoli geometrie. Fausto Donnini ama i richiami vagamente surreali che talvolta evocano momenti ironici – il confronto, in una strada, fra i passanti e i manichini della vetrina davanti a cui si trovano – ma più spesso si velano di melanconia come nella bellissima immagine di un deposito dove giacciono abbandonate delle statue che sembrano gioire della lama di luce proveniente dall’esterno. Quando concentra l’attenzione sui particolari, il fotografo toscano evoca la pietra dell’abbeveratoio, il marmo della torre, il legno di una porta, il ferro del trapano di un’officina, il sasso che un anonimo costruttore ha posato con geometrica sapienza. Ma quando torna ai paesaggi, Donnini sa di poter evocare la poesia: la trova nelle sagome di alberi che sembrano far capolino fra una collina e l’altra, la trasferisce nello stupore che ci coglie davanti a una chiesa abbandonata dal tetto scoperchiato, la fa trionfare infine nella fotografia di un lago. Qui tutto è giocato sui temi dell’armonia con il gregge di pecore che sottolinea la curvatura della riva e una nuvola alta nel cielo che non trova di meglio che rispecchiarsi su quelle acque. Roberto Mutti
Presso la Libreria Internazionale Hoepli, via Hoepli 5, Sala conferenze, piano sotterraneo 21 Marzo 2007, ore 18Manifestazione promossa dalla Commissione Nazionale Italiana dell’ UNESCO in occasione della Giornata Mondiale della Poesia 2007 nell’ambito della VI edizione della Rassegna “Quando la poesia diventa scrittura” 2007 - II° incontro con i poeti contemporanei. “La vita di tutti i giorni, la poesia e la psicanalisi” Letture e interventi di Cesare Viviani
Organizzazione: Fondazione D’Ars-Oscar Signorini onlusCuratore: Silvia Venuti Il giorno 21 marzo 2007, alle ore 18, la Fondazione D’Ars-Oscar Signorini onlus, ha organizzato, in occasione della celebrazione della Giornata Mondiale della Poesia, promossa dall’Unesco, con il Patrocinio del Comune di Milano – Cultura e Musei – Settore Musei e Mostre e in collaborazione con la Libreria Internazionale Hoepli, l’incontro con il poeta Cesare Viviani che tratterà il tema La vita di tutti i giorni, la poesia e la psicanalisi prendendo spunto dalla sua raccolta di poesie La forma della vita, Einaudi 2005 e dal suo saggio sulla psicanalisi, riedito recentemente da Costa & Nolan, Il sogno dell’interpretazione. La poesia di Cesare Viviani, attraversando il viaggio esistenziale a livello individuale e collettivo, propone un grande affresco di vita contemporanea. Il sogno dell’interpretazione interroga, fino a rovesciarli, i punti rigidi della psicanalisi con l'intenzione di riportare la teoria alla sua vera origine, l'esperienza, e di gettare nuova luce sul rapporto analista-paziente la cui forma ideale, per l'autore, è raffigurata da due persone che, sedute accanto, guardano un film. La forma della vita è un arazzo di vicende raccontate attraverso una visione sapienziale. La poesia si sviluppa dai frammenti di vita dei molti personaggi le cui giornate sono espresse per mezzo dei luoghi comuni dell’informazione ma che poi, con la forza della partecipazione affettiva dell’autore, acquisiscono ben definite e significative identità individuali. Il poeta è nato a Siena nel 1947 e vive a Milano dal 1972. Ha scritto i seguenti libri di poesia: L’ostrabismo cara (Feltrinelli, 1973), Piumana (Guanda, 1977), L’amore delle parti (Mondadori, 1981), Summulae 1966-1972 (Scheiwiller, 1983), Merisi (Mondadori, 1986), Preghiera del nome (Mondadori, 1990; Premio Viareggio), L’opera lasciata sola (Mondadori, 1993), Cori non io 1975-1977 (Crocetti, 1994), Una comunità degli animi (Mondadori, 1997), Silenzio dell’universo (Einaudi, 2000), Passanti (Mondadori, 2002). Poesie 1967 – 2002, (Mondadori, 2003), La forma della vita,(Einaudi, 2005). Tra i saggi ricordiamo: Pensieri per una poetica della veste (Crocetti, 1988), Il mondo non è uno spettacolo (Il Saggiatore, 1998), La voce inimitabile. Poesia e poetica del secondo Novecento, (Il Nuovo Melangolo, 2004).
Si dice che i libri non capitino mai fra le mani per caso, ma che il libro vi arrivi sempre come frutto di una scelta ponderata. I NUOVI POVERI: STORIE DI ORDINARIA EMARGINAZIONE NELL’ITALIA DI OGGI è un libro che sa farsi leggere. Ma perché leggerlo? I poveri sono sempre stati al centro di tanti lavori, analizzati dalle più svariate prospettive: storiche, antropologiche, psicologiche, sociali, ecc., eppure questo libro qualcosa di nuovo ci regala. Sfogliando le sue pagine ci si rende subito conto che quelli trattati non sono i poveri a cui noi per abitudine associamo l’idea di povertà, ma una nuova tipologia di povertà che si veste di nuovi individui. I nuovi poveri sono allora Luisa, Maria, Gabriella, Sabina, Gioacchino, Lucia, Mario, Anna, Giacomo….., persone vicine a noi, individui che incontriamo tutti i giorni, non perché fermi al bordo di una strada a chiedere l’elemosina, ma perché spesso sono i nostri vicini di casa, o coloro che incontriamo mentre facciamo la spesa. Per la nostra conformazione mentale, i poveri sono rappresentati dalle persone prive di tutto, che vivono per la strada e non possiedono nulla a parte le poche cose che portano con sé. Questi invece sono nuovi poveri. Poveri perché, pur non essendo privi di tutto, ad esempio possiedono una casa, non riescono comunque a soddisfare i bisogni primari, (una volta si diceva non riescono ad arrivare alla fine del mese). Già, perché questa nuova povertà può colpire chiunque in un qualsiasi momento e così abbiamo il dirigente che si ritrova a cinquanta anni senza lavoro, perché improvvisamente l’azienda dichiara fallimento e pur avendo nuove idee per reinventarsi un lavoro, non riesce ad ottenere i 20.000 €, perché per la banca non fornisce sufficienti garanzie. E così pagina dopo pagina si procede lungo una strada costellata di riflessioni e man mano che ci si avvicina alla fine del libro si raggiunge la certezza di aver imparato ed aver acquisito un qualcosa che rende noi “ricchi”, consapevoli di essere “poveri”. Ecco così la storia di Luisa, donna e madre, che si definisce “una che ha lavorato tutta la vita”, una madre che ha cresciuto i suoi due figli da sola, dopo che il marito se ne è andato dopo cinque anni di matrimonio. Una donna che vive nelle case di un istituto previdenziale di Ostia e che ci dice di aver preso cognizione di essere diventata povera quando, dopo una vita di sacrifici e di duro lavoro, si è accorta che non poteva più permettersi i 35 € del canone telefonico. “ Io mi dico è giusto? E’ una domanda che non mi sono mai fatta prima. Non ho mai avuto pretese, solo tenevo alla mia dignità e alla pulizia della mia casa. Due stanzette, una per me e una per i ragazzi. Sono cresciuti così, ma onestamente e non si devono vergognare. Forse troveranno qualcosa di meglio. Ma non devono avere vergogna e non ce l’hanno. A me piace pensare che è perché la loro madre ha saputo mantenerli senza rubare o fare la puttana.” Libro:
Autori: GIOJELLI GIANCARLO, BELTOTTO GIAMPIERO Titolo: NUOVI POVERI Sottotitolo: STORIE DI ORDINARIA EMARGINAZIONE NELL'ITALIA DI OGGI Editore: PIEMME Prezzo: € 12,90
Un comportamento irragionevole è una straordinaria autobiografia di uno dei più grandi fotografi di guerra del nostro tempo. “Vedere, osservare ciò che altri non riuscirebbero a vedere: è qui il senso della mia intera vita di reporter di guerra”. Così scrive Don McCullin e certamente i reportage compiuti sui diversi fronti – Cipro, Congo, Biafra, Sudest asiatico, Irlanda del Nord, Afghanistan, Medio Oriente, El Salvador – lo testimoniano in modo impeccabile. Negli ultimi trent’anni si è più volte conquistato la reputazione di “irragionevole” per la capacità di andare avanti, senza considerare paure o riguardi speciali, in situazioni pericolose, pur di testimoniare le storie degli esseri umani, anche i più derelitti e dimenticati. Don McCullin ci racconta la sua straordinaria vita con profondità e schiettezza, dall’infanzia dura nei sobborghi di Londra, alle prime fotografie dei gruppi giovanili, ai “veri” fronti caldi di guerra come corrispondente per i giornali inglesi, fino agli anni più recenti e ai paesaggi della campagna inglese, soggetto preferito delle sue ultime fotografie. Accanto all’avventura fotografica c’è quella esistenziale, profondamente intrecciata alla prima, sorprendente e dura anche questa. Scelte di vita, incontri, amori, svolte professionali: Un comportamento irragionevole è la rivelazione di uno dei più importanti testimoni della nostra storia. Lo stile è immediato, senza compromessi, brillante e onesto, proprio come sono le sue incredibili fotografie. Don McCullin Un comportamento irragionevole Formato: 21 x 24,5 cm 383 pagine 95 fotografie in b/n Prezzo euro 32,00 Editore: Contrasto Note biografiche Cresciuto nella parte nord di Londra, Don McCullin lavora in uno studio di animazione per fumetti a Mayfair prima che la rivista Observer comprò una delle sue foto di una gang giovanile, cominciando così il suo lavoro di reporter. Si sposta poi al Sunday Times, dove lavorerà per diciotto anni. Le sue immagini ritraggono quasi tutti i maggiori conflitti del nostro tempo, offrono alcune tra le immagini più forti del secolo e sono entrate a buon diritto a far parte delle collezioni dei principali musei del mondo. Don McCullin ha ricevuto molte onorificenze e premi, tra cui il prestigioso C.B.E. (Commander of the British Empire). Oggi vive in Gran Bretagna, in un paese del Somerset. Il volume Un comportamento irragionevole è il terzo della collana DIXIT, tutti disponibili presso la nostra libreria: Henri Cartier-Bresson Immagini e parole.Robert Capa Leggermente fuori fuoco
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