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Design anonimo in Italia - Alberto Bassi
Di Valeria Surico (del 23/03/2007 @ 16:54:41, in Libri di architettura e design, linkato 15053 volte)
DESIGN ANONIMO IN iTALIA  - ALBERTO BASSI
Autore: BASSI ALBERTO

Titolo: DESIGN ANONIMO ITALIANO
OGGETTI COMUNI E PROGETTO INCOGNITO
Editore: ELECTA MONDADORI
Prezzo: € 40,00


Il design anonimo
è un tema poco trattato nella letteratura storica e critica, soprattutto in Italia. In un momento in cui viene data grande rilevanza alla “firma” del designer o del brand, più in generale in una fase di trasformazione delle merci estetiche contemporanee, meritano di essere sostenute e proposte ad exempla le “normali” virtù del design anonimo. Lo fa Alberto Bassi, docente di Storia del design all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV), in questo libri, concentrandosi sui prodotti italiani che, per le loro qualità, segnano la storia delle imprese del nostro paese e sono in produzione da anni. Si tratta di oggetti capaci di restituire la storia da cui provengono e il contesto in cui si collocano: cultura del progettista e dell’impresa dunque e momento tecnologico o sociale. La maggioranza degli oggetti che quotidianamente utilizziamo sono “anonimi” dal punto di vista del design, sono cioè no-name e no-brand. Il loro punto di forza non è né l’ideatore, né il produttore, quanto l’idea che questi oggetti rivelano; il fatto di costituire la soluzione a un problema e offrire piacevolezza fisica o formale. Tali prodotti anonimi (e consideriamo solo quelli rilevanti per qualità e progetto) sono scelti per le loro esplicite proprietà: sono frutto di una necessità, di un “dover essere” e dotati di una propria eccellenza formale, che ne ha fatto dei riferimenti imprescindibili nella storia degli artefatti. Inoltre, a ben guardare, continuano ad essere fra gli oggetti di uso più ricorrente - dai prodotti “usa e getta” alla moka, dai mobile phone ai computer ai Post-it… - L’”inventario” del design anonimo italiano identifica oltre settanta oggetti, dall’età preindustriale ai nostri giorni (la moka Bialetti, l’Ape Piaggio, le sedie di Chiavari, il borsalino, la tuta, il tram di Milano, la tripolina, la pentola a pressione, il gelato, la coppa del nonno e il Campari Soda…), che configurano la prima sistematica ricognizione di questi prodotti nel nostro paese.