Si dice che i libri non capitino mai fra le mani per caso, ma che il libro vi arrivi sempre come frutto di una scelta ponderata.
I NUOVI POVERI: STORIE DI ORDINARIA EMARGINAZIONE NELL’ITALIA DI OGGI è un libro che sa farsi leggere.
Ma perché leggerlo? I poveri sono sempre stati al centro di tanti lavori, analizzati dalle più svariate prospettive: storiche, antropologiche, psicologiche, sociali, ecc., eppure questo libro qualcosa di nuovo ci regala.
Sfogliando le sue pagine ci si rende subito conto che quelli trattati non sono i poveri a cui noi per abitudine associamo l’idea di povertà, ma una nuova tipologia di povertà che si veste di nuovi individui.
I nuovi poveri sono allora Luisa, Maria, Gabriella, Sabina, Gioacchino, Lucia, Mario, Anna, Giacomo….., persone vicine a noi, individui che incontriamo tutti i giorni, non perché fermi al bordo di una strada a chiedere l’elemosina, ma perché spesso sono i nostri vicini di casa, o coloro che incontriamo mentre facciamo la spesa. Per la nostra conformazione mentale, i poveri sono rappresentati dalle persone prive di tutto, che vivono per la strada e non possiedono nulla a parte le poche cose che portano con sé. Questi invece sono nuovi poveri. Poveri perché, pur non essendo privi di tutto, ad esempio possiedono una casa, non riescono comunque a soddisfare i bisogni primari, (una volta si diceva non riescono ad arrivare alla fine del mese). Già, perché questa nuova povertà può colpire chiunque in un qualsiasi momento e così abbiamo il dirigente che si ritrova a cinquanta anni senza lavoro, perché improvvisamente l’azienda dichiara fallimento e pur avendo nuove idee per reinventarsi un lavoro, non riesce ad ottenere i 20.000 €, perché per la banca non fornisce sufficienti garanzie.
E così pagina dopo pagina si procede lungo una strada costellata di riflessioni e man mano che ci si avvicina alla fine del libro si raggiunge la certezza di aver imparato ed aver acquisito un qualcosa che rende noi “ricchi”, consapevoli di essere “poveri”. Ecco così la storia di Luisa, donna e madre, che si definisce “una che ha lavorato tutta la vita”, una madre che ha cresciuto i suoi due figli da sola, dopo che il marito se ne è andato dopo cinque anni di matrimonio. Una donna che vive nelle case di un istituto previdenziale di Ostia e che ci dice di aver preso cognizione di essere diventata povera quando, dopo una vita di sacrifici e di duro lavoro, si è accorta che non poteva più permettersi i 35 € del canone telefonico. “
Io mi dico è giusto? E’ una domanda che non mi sono mai fatta prima. Non ho mai avuto pretese, solo tenevo alla mia dignità e alla pulizia della mia casa. Due stanzette, una per me e una per i ragazzi. Sono cresciuti così, ma onestamente e non si devono vergognare. Forse troveranno qualcosa di meglio. Ma non devono avere vergogna e non ce l’hanno. A me piace pensare che è perché la loro madre ha saputo mantenerli senza rubare o fare la puttana.”
Libro:
Autori: GIOJELLI GIANCARLO, BELTOTTO GIAMPIERO
Titolo: NUOVI POVERI
Sottotitolo: STORIE DI ORDINARIA EMARGINAZIONE NELL'ITALIA DI OGGI
Editore: PIEMME
Prezzo: € 12,90