Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Il 5 marzo si inaugura presso lo spazio espositivo secondopiano la mostra:
Acqua, Carta, Inchiostro...Suminagashi dall'estremo Oriente a Milano.di Camilla Monteleone E' un'arte, una tecnica decorativa, un modo per meditare, anche un gioco, ma la leggenda racconta che all'origine fu un dono degli dei agli uomini. La parola è formata da “Sumi” che significa inchiostro e “nagashi” che si può tradurre con i verbi galleggiare, correre via, fluttuare nell'acqua e insieme all'acqua. Nel Suminagashi si usano gli stessi strumenti della calligrafia i famosi 4 tesori: “sumi” il bastoncino di inchiostro, “suzuri” la pietra, “hude” il pennello e “kami” la carta. Nel Suminagashi si disegna sull'acqua e quando il disegno è pronto si raccoglie con un foglio di carta; le linee morbide e sinuose ma anche spezzate e irregolari dei disegni suminagashi evocano facilmente gli elementi della natura amati da sempre dalla cultura orientale. Riconoscere dei cerchi dell'inchiostro mari in tempeste o paesaggi rocciosi diventano così un gioco di società fra gli artisti e gli intellettuali ma soprattutto, intorno al 1700, entra a far parte delle pratiche adottate dai monaci zen. L'essenzialità di materiali, le poche e semplici regole, il silenzio e la concentrazione Che spontaneamente avvolgono chi disegna, la sorpresa gioiosa nel vedere fluttuare l'inchiostro e la magia del foglio di carta che dall'acqua raccoglie la memoria fanno del suminagashi. Una tecnica di meditazione attiva di rara bellezza. dal 5 al 10 marzo - inaugurazione ore 18.00Libreria Internazionale Ulrico HoepliReparto Arti Visive - Spazio Espositivo secondopianoVia Hoepli 5 – 20121 Milano - MM1/MM3 Duomo, San Babila tel. 02 86487.208 - fax 02 804791 E-mail: grafica.fotografia@hoepli.it - www.hoepli.it Orario: Luned/sabato 10.00-19.30
Giovedì 8 marzo alle ore 17.00sala conferenze Claudio Marra incontra il pubblico per la presentazione dei libri
Francesca Alinovi / Claudio Marra, La fotografia. Illusione o rivelazione?, Bologna, Editrice Quinlan, 2006 (1ª edizione Bologna, Il Mulino, 1981)Claudio Marra, L'immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale, Milano Bruno Mondadori, 2006Nel primo di questi volumi, ormai un classico della riflessione teorica sulla fotografia in Italia, fino a poco tempo fa introvabile e ora riedito con una nuova introduzione di Renato Barilli che ne pone in risalto l'attualità, i due ampi saggi di Francesca Alinovi e di Claudio Marra indagano la duplice identità culturale dell'immagine fotografica come illusione e come rivelazione della realtà, attraverso una densa serie di riferimenti alle esperienze artistiche che, dall'Ottocento alle avanguardie storiche e alle nuove avanguardie degli anni Sessanta-Settanta del Novecento, hanno contribuito a costruire lo spessore estetico e teorico dell'immagine fotografica. Nel secondo volume Claudio Marra, a venticinque anni dalle pagine anticipatrici del primo e dopo una ricca elaborazione saggistica e didattica, con lo stesso intreccio fra l'attenzione alle pratiche artistiche e sociali e la consapevolezza dell'identità tecnico-culturale della fotografia, affronta e discute, fuori da ogni ossequio conformistico ai luoghi comuni, la querelle sulla presunta rivoluzione determinata dall'immagine digitale. La posizione che egli approfonditamente argomenta "non è contro il digitale come nuova forma tecnologica, ma certo è contro una particolare interpretazione che si sta proponendo di questo sistema", cioè "soprattutto [...] la totale svalutazione della filosofia del fotografico a derivazione analogica rispetto a quella prodotta dal digitale". Al dialogo con l'autore parteciperà Roberto Signorini.
Coordinatore: Nino Romeo Libreria Internazionale Ulrico Hoepli S.p.A. Reparto Arti Visive - Settore Fotografia Via Hoepli 5, 20121 Milano Tel. +39-0286487.208 Fax +3902804791 E-mail n.romeo@hoepli.it - www.hoepli.it
Ultima India è il reportage di un viaggio, ed è insieme anche il diario interiore dell’autrice, la testimonianza della sua riflessione sul senso più intimo della spiritualità e della saggezza. Sandra Petrignani è andata in India nel 1994, per conoscere l’ultima India. « Ultima», perché anch’essa sta scomparendo, destinata ad essere fagocitata dall’occidente, omologata dal turismo, e privata per sempre della sua identità. « Triste, solitario y final»: il paese dell’anima, l’India, dove il divino convive con l’uomo, appare in questo breve libro consacrato alla sua realtà multiforme. Sandra Petrignani non ci passa un’immagine unica e stereotipata dell’India suggestiva e turistica, ma ci fa parte delle contraddizioni di un paese, nel quale la bellezza è intrisa di miseria e tragedia, e la vita respira l’odore e la cenere dei morti bruciati nelle strade di Benares. Immagini atroci e delicatissime si susseguono in questo diario. Accompagnata dalla guida Ayyappam, che ripete due volte ogni parola, con il sorriso disarmante della semplicità, l’autrice visita templi, città, scuole, luoghi sacri sperduti nel nulla. Ogni visita è un incontro, uno scambio, e un tentativo di dare risposte a domande troppo grandi, nella ricerca di un nuovo senso della propria umanità. Sono tanti gli incontri, sia con indiani sia con occidentali: ognuno di essi è un momento di confronto, nel quale l’autrice mette a nudo il suo bisogno di capire. L’accompagnano anche le sue riflessioni letterarie, attraverso ricordi e citazioni nei quali si susseguono Moravia, Calvino, Tabucchi, Chatwin e Simone Weil. Sono tante le domande, ma la risposta che l’India concede è una sola: « Non cercate di capire, affidatevi. E’ il consiglio di tutti i santi». E’ questa capacità, unica e indecifrabile per l’occidente, di abbandonarsi al divino, alla spiritualità, che insegna a vivere nel sacro. Liberarsi dell’occidente, e perdersi nelle contraddizioni di un paese intriso di spiritualità, dove gli dei danzano, e dove si piantano alberi invece che chiese, perché il sacro convive con la natura e la vita: così anche un villaggio povero, apparentemente privo di attrattive, può essere un tempio alla divinità, un luogo di devozione e incontro con dio. « Affidatevi»: Ultima India ci regala questo messaggio che non è proprietà di nessuna religione e di nessun popolo, ma può appartenere ad ogni uomo. Libro:
Autore: PETRIGNANI SANDRA Titolo: ULTIMA INDIA Editore: NERI POZZA Prezzo: € 14,50
Con l’avvicinarsi della primavera in tutti gli amanti del verde risorge la passione sopita durante l’inverno di rimettere le mani nel terreno e quale miglior inizio se non quello di ridare colore magari ad un angolo del nostro terrazzo o al davanzale di una nostra finestra. Che ne dite quindi di una semplice ma colorata composizione di viole del pensiero? Di facile reperibilità e di costi contenuti, la viola del pensiero non necessita di particolari attenzioni. Il suo nome botanico è viola wittrockiana ed appartiene alla famiglia delle violacee di cui esistono molte varietà, ma i due gruppi più comuni sono le violette ( viola cornuta) e le viole del pensiero. Sono piante erbacee e perenni (nel senso che sono autoseminanti, ossia germogliano più volte spontaneamente emettendo semi che vengono trasmessi dal vento). Le piantine possono raggiungere i 20 cm di altezza. Le foglie hanno forme molto varie, di colore verde scuro e leggermente brillanti, mentre i fiori hanno quattro petali, sovrapposti a due a due, con un’enorme varietà di colori. La viola del pensiero fiorisce alla fine dell’autunno (meglio se le invasate in questo periodo, in questo modo a primavera la pianta risulterà più fiorifera e già ben sviluppata) o in primavera. Preferiscono una posizione soleggiata o in penombra, ma non devono essere collocate al sole estivo diretto. Attenzione al colpo di secco, soprattutto durante la fioritura, ma comunque annaffiare con moderazione. La viola pur tollerando l’umidità hanno bisogno di un terreno permeabile, fertile e umido, con un buon drenaggio, perché non tollerano i ristagni d’acqua (io consiglio sempre, ove possibile, l’eliminazione dei sottovasi, fonte di ristagni e malattie fungine). Necessitano quindi di un buon substrato (terreno) ed essendo la fonte di alimento, la sua scelta risulta essere fondamentale. Di solito i preparati in commercio sono una miscela a base di torba, fertilizzante e altri materiali che migliorano il drenaggio. Come mantenerla al meglio? Concimare con concime liquido, con alta percentuale di potassio e fosforo ogni due settimane, eliminare i fiori avvizziti e prestare attenzione a muffa grigia, oidio ed afidi. Ricordarsi che i fiori non devono essere bagnati direttamente. Lo sapevate che:Nel linguaggio dei fiori ottocentesco, la viola del pensiero voleva dire “penso sempre a te, tu pensa a me”. Chiamata dai francesi pensée, divenne nel “ Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare la chiave di tutta la commedia. E’ un fiore che propizia l’amore, come spiega Oberon raccontando che una freccia di Cupido cadde un giorno sulla viola del pensiero. Usata come infuso o in decotto è diuretica e leggermente lassativa. Cura inoltre acne, eczemi, foruncoli e psoriasi e previene la crosta lattea. Da Florario, miti e leggende di fiori e piante. Alfredo Cattabiani, Oscar Mondatori, 1996.Libri:AA.VV. GIARDINO SUL BALCONE (IL) Editore: FABBRI EDITORE Pubblicazione: 10/2006 Prezzo: € 9,90MARINONI C. M. (CUR.) GARDENIA. IL GRANDE MANUALE DI GIARDINAGGIO MESE PER MESE IN CASA, GIARDINO, ORTO. 2500 ILLUSTRAZIONI, 2000 CONSIGLI PRATICI Editore: CAIRO PUBLISHING Pubblicazione: 10/2006 Prezzo: € 36,00 DUFOUR NANNELLI INNA VIOLE Editore: IDEA BOOKS - IDEARTE Pubblicazione: 05/2006 Prezzo: € 18,00TANTARDINI ANDREA MIE VIOLE E PRIMULE (LE) LA SCELTA E LA CURA Editore: DE VECCHI Pubblicazione: 12/2005 Prezzo: € 7,90
Mercoledì 7 marzo 2007, ore 18.00Presso la sala confereze della Libreria HoepliDUE storie di coppie, di sodalizi, partnership e sfide ifinite raccolte e commentate da Direct Line. Se vuoi saperne di più sul significato di fare business in DUE e capire cosa c'entra tutto ciò con il Cricket, il Gin &Tonic, Valentina e Guido Crepax. In quali occasioni e in che modo Due aziende decidono di mettere in comune alcuni tra i loro valori più preziosi per fare business in Due? Questo volume offre lo spaccato di una modalità di operare sui mercati dal potenziale dirompente, attraverso la testimonianza diretta di un protagonista che ha deciso di condividere la sua esperienza con coloro che si sono trovati o si potrebbero trovare un giorno a lavorare con un'altra impresa aprtner al proprio fianco. Intervengono: Fausto Lupetti, editore Andrea Pezzi, Direttore generale Direct Line Giampaolo Fabris, Ordinario di Sociologia dei Consumi e Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione Università San Raffaele.
Andrea Camilleri, dopo molti anni di assenza, si reca a Siracusa in occasione della rappresentazione di una tragedia classica. Mentre sta seduto sui gradoni del teatro greco, uno sconosciuto dalla faccia da delinquente e dall’odore non particolarmente apprezzabile gli infila nel taschino un foglio, con un numero di telefono. A questo numero, da tassative indicazioni, Camilleri telefona da una cabina pubblica… Dalla cabina telefonica in poi, Camilleri si trova coinvolto in una storia che, nonostante sia solo il contorno del vero contenuto del libro, già di per sé è interessante: il numero di telefono non ha proprietario, e il non-proprietario fornisce allo scrittore le indicazioni per un misterioso incontro, che avviene in un casale sperduto nella campagna ai piedi dell’Etna. Durante il soggiorno in questo casale l’ospite misterioso svela la ragione del suo invito: appassionata lettrice dei romanzi di Camilleri, sua moglie, recentemente scomparsa per una malattia, chiede che allo scrittore, i cui libri hanno alleviato i tanti momenti di sofferenza, sia data la possibilità di leggere, e di fare di questa lettura ciò che preferisce, alcuni scritti inediti di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, che risalgono all’estate del 1607, passata tra Malta (dove Caravaggio si trovava per sfuggire ad una condanna) e la Sicilia. Il poco tempo a disposizione di Camilleri e l’impossibilità di portar con sé il manoscritto, lo portano alla decisione di trascrivere una parte di questi scritti, volta a raccontare, più che l’aspetto puramente biografico, gli incubi di un uomo ormai perennemente in fuga da chi lo vuol catturare, dai propri incubi (un cane che lo insegue per sbranarlo), e dalle proprie osessioni (il sole nero, che gli impedisce di distinguere i colori, coprendo tutto di una coltre scura). Il ricorso ad una presunta trascrizione, l’eterogeneità dei contenuti (tra narrazione di eventi reali e trascrizione dei suoi incubi), rende bene l’idea della fluttuazione di Caravaggio tra la realtà e l’incubo. La narrazione si dipana così, con l’intreccio di due storie: la supposta trascrizione dei diari del Caravaggio, e il mistero intorno a quanto vissuto da Camilleri per il ritrovamento di questi scritti. Si tratta di un divertissement dell’autore, che gioca tanto con il mistero di un diario ritrovato, quanto con la lingua del Seicento. Non è sicuramente il Camilleri da leggere per primo, o per conoscere lo stile di questo scrittore, e non è, senz’altro, un modo per conoscere il Caravaggio.È semplicemente un libro piacevole e ben costruito, che si riallaccia alla capacità di Camilleri di calarsi in un’analisi storica e civile molto precisa, che già ha avuto modo di essere apprezzata in romanzi quali IL RE DI GIRGENTI, PRIVO DI TITOLO, LA BOLLA DI COMPONENDA, IL BIRRAIO DI PRESTON, LA CONCESSIONE DEL TELEFONO, e altri ancora. Libro:
Autore: CAMILLERI ANDREA Titolo: COLORE DEL SOLE (IL) Editore: MONDADORI Pubblicazione: 02/2007 Numero di pagine: 122 Prezzo: € 14,00 Prezzo NicePrice: € 9,80
NATURALMENTE ARTIFICIALE - ANDREA GRIMOLDI
Testo critico di Matteo GalbiatiInuagurazione Martedì 13 Marzo, ore 18Spazio Espositivo Hoepli secondopiano 12-17 Marzo 2007 Utilizzo fotografie di grande formato per riflettere sull’atavico, e contemporaneo, concetto di Natura. Un concetto che si sta facendo via via più scottante ed ingestibile, ma che spesso ci giunge agli occhi solo attraverso prospettive già a tal punto profondamente manipolate dall'uomo da sembrare, nella loro quotidiana (e solo apparente) perfezione formale, assolutamente naturali.
Come molti lettori, sono caduta vittima della Wilson-mania dopo aver letto Eureka Street, e ho cercato e acquistato Il dolore di Manfred sull’onda di quell’entusiasmo: per la seconda volta la scrittura di Robert McLiam Wilson mi ha sorpreso, commosso e conquistato. Perché è bellissimo, doloroso, e intenso: un libro che ti entra nel profondo del cuore, destinato a restarci per lungo tempo. Manfred è anziano e malato: un dolore forte e tenace si è accampato nelle sue viscere. E’ un dolore contro cui Manfred non vuole combattere, anzi, un dolore che Manfred coltiva con morbosa attenzione. Perché in quella sofferenza vede la speranza della sua fine: Manfred è un uomo senza pace e senza redenzione, incapace di assolvere se stesso e i propri errori. Manfred vuole morire: la sua è una pena intima, profonda, e senza soluzione, segnata dal senso di colpa e dal rimorso. Il suo dolore – quello più implacabile, il dolore della sua mente – si nutre del passato e degli errori fatti, del dolore provocato alla moglie Emma, per troppo amore e gelosia. Un passato, quello di Manfred ed Emma, ebrei, che è fatto di sofferenza e di privazioni, di guerra e olocausto, che ha segnato le loro vite e le loro emozioni. Manfred ed Emma si sono separati, e da vent’anni si incontrano una volta al mese su una panchina del parco. A Manfred non è mai concesso di guardare il volto di Emma. Sarà la narrazione, che ripercorre il loro rapporto a svelare, dolorosamente, il perché di questo rituale patetico e triste, in un continuo intreccio di passato e presente, di dolori fisici e interiori, di passioni e soprusi. Il dolore di Manfred è un romanzo triste, carico di pietà e di emozione: un racconto di grande maturità, nel quale il sentimento dell’amore è analizzato nelle sue morbosità e nel suo autodistruttivo desiderio di possesso, ma anche nella sua dolce e misteriosa eternità. E’ in questa capacità acuta e sottile di indagare e comprendere l’anima e la fragilità umana che ho ritrovato il Robert McLiam Wilson di Eureka Street.L’ho iniziato una domenica mattina continuando a leggere tutto il giorno, incapace di smettere, finché non l’ho terminato. Pentendomi poi perché non ce n’era più…. Inaspettato e commovente.
Libro:
Autore: MCLIAM WILSON ROBERT titolo: DOLORE DI MANFRED (IL) Editore: FAZI
Un comportamento irragionevole è una straordinaria autobiografia di uno dei più grandi fotografi di guerra del nostro tempo. “Vedere, osservare ciò che altri non riuscirebbero a vedere: è qui il senso della mia intera vita di reporter di guerra”. Così scrive Don McCullin e certamente i reportage compiuti sui diversi fronti – Cipro, Congo, Biafra, Sudest asiatico, Irlanda del Nord, Afghanistan, Medio Oriente, El Salvador – lo testimoniano in modo impeccabile. Negli ultimi trent’anni si è più volte conquistato la reputazione di “irragionevole” per la capacità di andare avanti, senza considerare paure o riguardi speciali, in situazioni pericolose, pur di testimoniare le storie degli esseri umani, anche i più derelitti e dimenticati. Don McCullin ci racconta la sua straordinaria vita con profondità e schiettezza, dall’infanzia dura nei sobborghi di Londra, alle prime fotografie dei gruppi giovanili, ai “veri” fronti caldi di guerra come corrispondente per i giornali inglesi, fino agli anni più recenti e ai paesaggi della campagna inglese, soggetto preferito delle sue ultime fotografie. Accanto all’avventura fotografica c’è quella esistenziale, profondamente intrecciata alla prima, sorprendente e dura anche questa. Scelte di vita, incontri, amori, svolte professionali: Un comportamento irragionevole è la rivelazione di uno dei più importanti testimoni della nostra storia. Lo stile è immediato, senza compromessi, brillante e onesto, proprio come sono le sue incredibili fotografie. Don McCullin Un comportamento irragionevole Formato: 21 x 24,5 cm 383 pagine 95 fotografie in b/n Prezzo euro 32,00 Editore: Contrasto Note biografiche Cresciuto nella parte nord di Londra, Don McCullin lavora in uno studio di animazione per fumetti a Mayfair prima che la rivista Observer comprò una delle sue foto di una gang giovanile, cominciando così il suo lavoro di reporter. Si sposta poi al Sunday Times, dove lavorerà per diciotto anni. Le sue immagini ritraggono quasi tutti i maggiori conflitti del nostro tempo, offrono alcune tra le immagini più forti del secolo e sono entrate a buon diritto a far parte delle collezioni dei principali musei del mondo. Don McCullin ha ricevuto molte onorificenze e premi, tra cui il prestigioso C.B.E. (Commander of the British Empire). Oggi vive in Gran Bretagna, in un paese del Somerset. Il volume Un comportamento irragionevole è il terzo della collana DIXIT, tutti disponibili presso la nostra libreria: Henri Cartier-Bresson Immagini e parole.Robert Capa Leggermente fuori fuoco
Si dice che i libri non capitino mai fra le mani per caso, ma che il libro vi arrivi sempre come frutto di una scelta ponderata. I NUOVI POVERI: STORIE DI ORDINARIA EMARGINAZIONE NELL’ITALIA DI OGGI è un libro che sa farsi leggere. Ma perché leggerlo? I poveri sono sempre stati al centro di tanti lavori, analizzati dalle più svariate prospettive: storiche, antropologiche, psicologiche, sociali, ecc., eppure questo libro qualcosa di nuovo ci regala. Sfogliando le sue pagine ci si rende subito conto che quelli trattati non sono i poveri a cui noi per abitudine associamo l’idea di povertà, ma una nuova tipologia di povertà che si veste di nuovi individui. I nuovi poveri sono allora Luisa, Maria, Gabriella, Sabina, Gioacchino, Lucia, Mario, Anna, Giacomo….., persone vicine a noi, individui che incontriamo tutti i giorni, non perché fermi al bordo di una strada a chiedere l’elemosina, ma perché spesso sono i nostri vicini di casa, o coloro che incontriamo mentre facciamo la spesa. Per la nostra conformazione mentale, i poveri sono rappresentati dalle persone prive di tutto, che vivono per la strada e non possiedono nulla a parte le poche cose che portano con sé. Questi invece sono nuovi poveri. Poveri perché, pur non essendo privi di tutto, ad esempio possiedono una casa, non riescono comunque a soddisfare i bisogni primari, (una volta si diceva non riescono ad arrivare alla fine del mese). Già, perché questa nuova povertà può colpire chiunque in un qualsiasi momento e così abbiamo il dirigente che si ritrova a cinquanta anni senza lavoro, perché improvvisamente l’azienda dichiara fallimento e pur avendo nuove idee per reinventarsi un lavoro, non riesce ad ottenere i 20.000 €, perché per la banca non fornisce sufficienti garanzie. E così pagina dopo pagina si procede lungo una strada costellata di riflessioni e man mano che ci si avvicina alla fine del libro si raggiunge la certezza di aver imparato ed aver acquisito un qualcosa che rende noi “ricchi”, consapevoli di essere “poveri”. Ecco così la storia di Luisa, donna e madre, che si definisce “una che ha lavorato tutta la vita”, una madre che ha cresciuto i suoi due figli da sola, dopo che il marito se ne è andato dopo cinque anni di matrimonio. Una donna che vive nelle case di un istituto previdenziale di Ostia e che ci dice di aver preso cognizione di essere diventata povera quando, dopo una vita di sacrifici e di duro lavoro, si è accorta che non poteva più permettersi i 35 € del canone telefonico. “ Io mi dico è giusto? E’ una domanda che non mi sono mai fatta prima. Non ho mai avuto pretese, solo tenevo alla mia dignità e alla pulizia della mia casa. Due stanzette, una per me e una per i ragazzi. Sono cresciuti così, ma onestamente e non si devono vergognare. Forse troveranno qualcosa di meglio. Ma non devono avere vergogna e non ce l’hanno. A me piace pensare che è perché la loro madre ha saputo mantenerli senza rubare o fare la puttana.” Libro:
Autori: GIOJELLI GIANCARLO, BELTOTTO GIAMPIERO Titolo: NUOVI POVERI Sottotitolo: STORIE DI ORDINARIA EMARGINAZIONE NELL'ITALIA DI OGGI Editore: PIEMME Prezzo: € 12,90
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