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I libri hanno gli stessi nemici degli uomini: il fuoco, l'umido, le bestie, il tempo ed il loro stesso contenuto.

Paul Valéry
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\\ Home Page : Storico : Libri di giardinaggio (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Vittoria Savegnago (del 06/03/2007 @ 07:44:11, in Libri di giardinaggio, linkato 19362 volte)
Con l’avvicinarsi della primavera in tutti gli amanti del verde risorge la passione sopita durante l’inverno di rimettere le mani nel terreno e quale miglior inizio se non quello di ridare colore magari ad un angolo del nostro terrazzo o al davanzale di una nostra finestra.
Che ne dite quindi di una semplice ma colorata composizione di viole del pensiero?
Di facile reperibilità e di costi contenuti, la viola del pensiero non necessita di particolari attenzioni.
Il suo nome botanico è viola wittrockiana ed appartiene alla famiglia delle violacee di cui esistono molte varietà, ma i due gruppi più comuni sono le violette (viola cornuta) e le viole del pensiero.
Sono piante erbacee e perenni (nel senso che sono autoseminanti, ossia germogliano più volte spontaneamente emettendo semi che vengono trasmessi dal vento).
Le piantine possono raggiungere i 20 cm di altezza. Le foglie hanno forme molto varie, di colore verde scuro e leggermente brillanti, mentre i fiori hanno quattro petali, sovrapposti a due a due, con un’enorme varietà di colori.
La viola del pensiero fiorisce alla fine dell’autunno (meglio se le invasate in questo periodo, in questo modo a primavera la pianta risulterà più fiorifera e già ben sviluppata) o in primavera.
Preferiscono una posizione soleggiata o in penombra, ma non devono essere collocate al sole estivo diretto. Attenzione al colpo di secco, soprattutto durante la fioritura, ma comunque annaffiare con moderazione. La viola pur tollerando l’umidità hanno bisogno di un terreno permeabile, fertile e umido, con un buon drenaggio, perché non tollerano i ristagni d’acqua (io consiglio sempre, ove possibile, l’eliminazione dei sottovasi, fonte di ristagni e malattie fungine).
Necessitano quindi di un buon substrato (terreno) ed essendo la fonte di alimento, la sua scelta risulta essere fondamentale. Di solito i preparati in commercio sono una miscela a base di torba, fertilizzante e altri materiali che migliorano il drenaggio.
Come mantenerla al meglio? Concimare con concime liquido, con alta percentuale di potassio e fosforo ogni due settimane, eliminare i fiori avvizziti e prestare attenzione a muffa grigia, oidio ed afidi. Ricordarsi che i fiori non devono essere bagnati direttamente.

Lo sapevate che:
Florario - Alfredo CattabianiNel linguaggio dei fiori ottocentesco, la viola del pensiero voleva dire “penso sempre a te, tu pensa a me”.
Chiamata dai francesi pensée, divenne nel “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare la chiave di tutta la commedia. E’ un fiore che propizia l’amore, come spiega Oberon raccontando che una freccia di Cupido cadde un giorno sulla viola del pensiero.
Usata come infuso o in decotto è diuretica e leggermente lassativa. Cura inoltre acne, eczemi, foruncoli e psoriasi e previene la crosta lattea.
Da Florario, miti e leggende di fiori e piante. Alfredo Cattabiani, Oscar Mondatori, 1996.


Libri:

AA.VV.
GIARDINO SUL BALCONE (IL)
Editore: FABBRI EDITORE
Pubblicazione: 10/2006
Prezzo: € 9,90


MARINONI C. M. (CUR.)
GARDENIA. IL GRANDE MANUALE DI GIARDINAGGIO
MESE PER MESE IN CASA, GIARDINO, ORTO. 2500 ILLUSTRAZIONI, 2000 CONSIGLI PRATICI
Editore: CAIRO PUBLISHING
Pubblicazione: 10/2006
Prezzo: € 36,00


DUFOUR NANNELLI INNA
VIOLE
Editore: IDEA BOOKS - IDEARTE
Pubblicazione: 05/2006
Prezzo: € 18,00


TANTARDINI ANDREA
MIE VIOLE E PRIMULE (LE)
LA SCELTA E LA CURA
Editore: DE VECCHI
Pubblicazione: 12/2005
Prezzo: € 7,90
 
Di Vittoria Savegnago (del 03/04/2007 @ 07:43:01, in Libri di giardinaggio, linkato 23817 volte)
Qualsiasi composizione può essere arricchita da piante con fiori profumati o foglie aromatiche.

Spesso si sottovaluta l’importanza del profumo in un giardino, in quanto la nostra attenzione è prima di tutto rapita dalla molteplicità di colori e forme che possono assumere i fiori, ma è soprattutto nelle calde serate estive, quando ci accostiamo ai nostri spazi verdi, alla ricerca di un po’ di refrigerio, che possiamo renderci conto di quanto anche l’olfatto possa darci soddisfazione.
Basti pensare all’essenza del giacinto (Hyacinthus Orientalis) o del narciso (Narcissus) che entra da una finestra in primavera, o la fragranza del caprifoglio (Lonicera Japonica) che penetra in estate.
Le piante profumate, infatti, regalano il loro fragranza al tramonto o alle prime luci dell’alba, quando il sole non le colpisce. Ovviamente sono solo i fiori gli unici portatori di profumo, in quanto le foglie emanano un certo aroma, ma solo se sfregate con le dita. Esistono piante che hanno un aroma intenso (gardenia, clematis armandii, jasminum officinale, syringa, wisteria), tale da riempire tutto il giardino, ma la maggior parte delle fragranze presenti in natura, richiedono, per poter essere assaporate, luoghi raccolti (rose, dianthus, gigli, gladioli, buddleia), ecco perché la posizione delle piante profumate va scelta con cura, in modo che sia possibile apprezzarle regolarmente e quasi inavvertitamente. Privilegiamo quindi il patio, il davanzale delle finestre e la zona d’ingresso.
Un esempio di composizione profumata per l’ingresso:
posizionare ai lati della porta d’ingresso due vasi del diametro di 50 cm.
Nel contenitore di sinistra collochiamo: Caprifoglio, Gelsomino, Timo al profumo di limone, Daphne odora, Lavanda
Nel contenitore di destra collochiamo: Mahonia Aquifolium, Choysya Ternata, Gelsomino stella, Rosa



Autore: PHILLIPS ROGER; RIX MARTIN
Titolo: ROSE (LE)
Editore: ZANICHELLI
Prezzo:€ 50,00
Nice price: € 45,00

 
Di Vittoria Savegnago (del 03/05/2007 @ 08:15:24, in Libri di giardinaggio, linkato 13315 volte)
Penso che quando un giardino, un paesaggio sopravvivono attraverso generazioni che ne capiscono il valore, questa sia la più bella forma d’arte che esista.

Un amico, un giorno, mi ha consigliato di leggere questo libro di cui aveva sentito parlare.
Un paesaggista ed una scrittrice che attraverso lo scambio epistolare, raccontano le vicissitudini quotidiane, i progetti intrapresi, le vittorie e le sconfitte, le loro reciproche perplessità. Un racconto nel quale i protagonisti cercano, attraverso le loro esperienze quotidiane, di individuare l’entità giardino a cui affidare il nostro rispetto e la nostra progettualità.
In questo libro i reciproci dubbi dei protagonisti, danno vita ad una serie di domande a cui tentano di dare risposta, non tanto una risposta definitiva quanto una che lasci spazio alla grande voglia degli stessi di proseguire lungo una strada, ormai abbandonata da tempo, quella del rispetto per una natura che già preesisteva prima dell’intervento di qualsiasi essere umano, alla ricerca del giardiniere che possa dialogare con essa.
Intitolare il libro “contro il giardino” non è quindi una contraddizione, ma un modo per indirizzare la nostra attenzione verso ciò che veramente conta, ovvero, come dice lo stesso sottotitolo “dalla parte delle piante”, rivalutare quelli che devono ritornare ad essere i veri protagonisti del giardino, ovverosia le piante stesse.
Niente decantazione quindi verso la bravura degli uomini che forgiano e modificano le stesse in base alle esigenze di committenti, appaltatori o per propria gloria personale, ma riscoprire e assecondare ciò che la natura crea spontaneamente o si riprende con grande forza, dopo gli abbandoni o le erronee decisioni prese dagli uomini.
Basta piante ingabbiate in spazi che non sono i loro, o costrette a crescere in luoghi non idonei, basta con le solite essenze, scelte solo in base alla moda del momento.
Si invece alle “piantacce”. Sì, avete letto proprio bene, rivalutate nella loro molteplicità di forme e varietà, per scoprire che può essere molto più interessante e complicato per un vero giardiniere, assecondare la natura stessa, cogliere gli spunti che essa generosamente ci regala. Certo, come sostengono gli autori occorrono veri giardinieri per poter cogliere queste possibilità e gli stessi si domandano dove questi siano finiti. Individui contraddistinti dalla semplicità e soprattutto dalla capacità di integrarsi con la natura, dalla consapevolezza della loro responsabilità verso la stessa, sostituiti oggi da giardinieri che rappresentano lo spirito dell’epoca in cui viviamo: “in cui tutti devono, o possono, sapere tutto di tutti anche se nessuno sa esattamente qualcosa di preciso”.
Ed ecco quindi la bella lettera in cui Perazzi racconta dei giardini autogeneratisi, in particolare di quello scoperto a Sesto San Giovanni, nelle dimesse acciaierie Falk, dove le così dette erbacce si erano riappropriate di un’area abbandonata dall’uomo stesso. “Questo è il genere di giardino che mi incuriosisce di più, quello che ti sorprende e coinvolge nei sensi, come nella mente. Lo spazio dove sono entrato non era un giardino curato, eppure tutto appariva organizzato con naturalezza. Il progetto migliore di fronte a questi spazi è quello di non fare niente, limitandosi a monitorare la natura per comprenderla meglio. Sono convinto che le piante assumono valore e importanza solo nel momento in cui si comprende la loro dinamica e le loro potenzialità.
Ecco il racconto di un progetto affidatogli da un comune per la costruzione di un parco pubblico, dove il rispetto del verde e la creazione della stesso parco non deve essere solo rappresentato da un progetto comune/paesaggista, ma deve bensì coinvolgere tutti i futuri fruitori, in modo che gli stessi possano costruirlo giorno per giorno ed affezionarcisi, così da rispettarlo.
Insomma una lunga rivalutazione di tutto ciò che per anni è stato considerato “fuori moda”, inutile, da eliminare o più semplicemente il suggerimento per vedere il nostro verde da una nuova prospettiva a cui nessuno ci ha mai abituato a pensare.

Autore: PERA PIA; PERAZZI ANTONIO
Titolo: CONTRO IL GIARDINO
Editore: PONTE ALLE GRAZIE
Prezzo: € 13,50
 
Di Vittoria Savegnago (del 25/06/2007 @ 07:00:00, in Libri di giardinaggio, linkato 5724 volte)
Nel mese di maggio si è svolta nei giardini di Via Palestro la 12ª mostra mercato Orticola. Anche quest'anno molte le manifestazioni collegate all’evento stesso: corsi, laboratori e una mostra sul verde di Milano visto da pittori e scultori lombardi. Iniziativa nata per divulgare la conoscenza su piante e fiori insoliti, ha visto una buona affluenza di pubblico. Più di un centinaio gli stand presenti, molti i nomi noti: Crespi Bonsai, Fondazione Minoprio, Fratelli Ingenioli, ecc. Molte le varietà presenti: acidofile, agrumi, aromatiche ed officinali, bonsai, bulbi, clematidi, piante grasse, iris, orchidee, gerani, peonie e rose. Cinque i progetti - giardino in mostra a partire dal tema: i giardini mediterranei. Tra questi quello sicuramente caratterizzato da un buon impatto visivo, meno sotto il profilo dell’originalità, è stato Fynbos Sudafrica - Popoli Diversi si Uniscono. Contrasti matrici e cromatici a rappresentanza del Sudafrica stesso, vetri e specchi frantumati a ricordarci i diamanti faticosamente estratti e i colori dati dalle essenze floreali utilizzate, a ricordo dei colori della bandiera. Proseguendo lungo il percorso e curiosando fra i vari stand ci si trova di colpo immersi in un universo di colori e profumi, dove un occhio allenato riesce a scoprire piante davvero insolite. Purtroppo non così tante quanto ci si aspetterebbe da una manifestazione di questo stampo, perché a volte si ha l’impressione che sia stata data prevalenza alla quantità, piuttosto che alla qualità. Anche i prezzi delle varie piante non si sono rivelati così competitivi, ma vero è che parte dei contributi sono stati indirizzati al proseguimento della ristrutturazione dei giardini Perego. Alla fine della giornata comunque ciò che si ricorda volentieri e l’affluire gioioso delle persone pronte ad investire parte del loro tempo nella ricerca di piante che possano rallegrare i loro spazi quotidiani.

Alcuni consigli librari dedicati al Giardinaggio:

MARINONI C. M. (CUR.)
GARDENIA. IL GRANDE MANUALE DI GIARDINAGGIO


TITCHMARSH ALAN
MANUALE DI GIARDINAGGIO
 
Di Vittoria Savegnago (del 12/09/2007 @ 12:40:37, in Libri di giardinaggio, linkato 12904 volte)
Tra i molteplici bulbi che almeno una volta dovete provare a piantare, il giacinto è quello che più di altri si farà ricordare per la sua straordinaria fragranza. Il nome botanico è Hyacinthus e appartiene alla famiglia delle Liliacee. Esistono tre varietà: Hyacinthus litwinowu, Hyacinthus Transcapicus e la varietà da noi commercializzata Hyacinthus Orientalis, con le note varietà “Amsterdam”, dai fiori rossi salmone, “Amethyst” dal colore blu, “Bismark” dal colore azzurro, “Orange Boven” dal colore arancio salmone.
La pianta raggiunge i 25/30 cm di altezza, le foglie sono strette e allungate di colore verde. I fiori sono raccolti in una spiga, dallo stelo carnoso. I fiori sbocciano tra febbraio e marzo, ma è facile forzare la fioritura, così che è possibile trovarli tutto l’anno, soprattutto a partire da ottobre, il mese più adatto per procedere alla messa a dimora dei bulbi. Ottimi anche per l’utilizzo per interno, essendo, tra i bulbi, i più duraturi. Con le cure adeguate possono restare fioriti anche per un mese.
Se vogliamo coltivarli in casa: nel mese di settembre si piantano isolatamente in vasi di almeno 10 cm di larghezza, in torba leggera e permeabile (ossia non compattata) su fondo di ghiaia, collocando il bulbo in prossimità della superficie, a circa 1 cm dal bordo del recipiente, con la parte sporgente del bulbo rivolta verso l’alto e si pongono in una stanza ben illuminata e calda. Quando i butti raggiungono i 5 cm di altezza, vanno spostati in un luogo illuminato, ma fresco. Dopo circa cinque settimane avrete steli e boccioli ben sviluppati. A questo punto si dispone la pianta nella sua posizione definitiva, in una stanza un po’ più calda. Durante la fioritura procedere con annaffiature regolari, per mantenere il substrato sempre umido, ma senza bagnare la pianta, in particolare la base dello stelo e concimare con un fertilizzante liquido ogni due settimane a partire dalla comparsa dei boccioli fin quando non si estingue il fogliame. Attenzione: applicare il concime in dosi molto basse, in quanto il giacinto è ricco di fosforo ed un eccesso di azoto, presente nel concime, svilupperebbe le foglie a discapito del fiore. Se si vogliono coltivare all’esterno: per l’interramento del bulbo vale quanto detto sopra, ricordarsi però che i bulbi vanno lasciati seccare nel terreno fino a quando le foglie non avvizziscono completamente. Si estrarranno poi in primavera, si puliranno e conservandoli in un luogo asciutto, potranno essere nuovamente piantati l’anno successivo. I fiori dureranno più a lungo se piantati in un luogo luminoso, ma senza sole diretto.

Idee per una composizione?
Giacinto e Muscari;
Giacinto, Violetta, Violetta del Pensiero e Pratolina;
Giacinto e Lillà.

Potete approfondire e ampliare l’argomento leggendo: Bulbi in fiore per ogni stagione, Cottini Paolo, Gribaudo, 2006, € 6,90
Tutto bulbi, Beltrame Maia, Mondatori, 2001, € 20
Piante da bulbo, Adams Katharina, Red, € 9,90
Conoscere e curare le bulbose, AA.V.V., Fabbri Editore, € 9,90
 
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