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 Castello sforzesco... di Matteo Ulrico Hoepli
 
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Esistono due motivi per leggere un libro: uno, perché vi piace, e l'altro, che potrete vantarvi di averlo letto

Bertrand Russell
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Roberto Seoni (del 22/08/2007 @ 14:27:47, in Libri di narrativa, linkato 2855 volte)
Nel 2004 Einaudi ha pubblicato per la collana Stile Libero, un interessante progetto antologico dal titolo La notte dei Blogger. Il 2004 è stato probabilmente l'anno in cui in Italia si è preso coscienza, tardivamente rispetto ad altre parti del mondo, del fenomeno Blog; più o meno improvvisamente si è scoperto questo nuovo strumento di comunicazione, costituito da una miriade di "diari" online che offrivano un "palcoscenico" ad un esercito di aspiranti scrittori, "comunicatori" e "giornalisti" in erba, imprenditori in cerca di nuovi canali para-pubblicitari. Quasi contemporaneamente all'esplosione in Italia del fenomeno Blog ci si è incominciati a chiedere se al nuovo strumento comunicativo corrispondesse una nuova forma espressiva, un codice di scrittura "blogger" che caratterizzasse quest'esperienza, allora agli albori. Da questo punto di vista, l'antologia di Einaudi costituisce un documento interessante. Secondo la curatrice del volume, Loredana Lipperini, non c'è nei racconti raccolti nella Notte dei Blogger "né doveva esserci, uno stile unificante". Nelle diciotto prove di scrittura prodotte da diciotto diversi blogger si passa "dal racconto di genere alla scrittura visionaria, dalla cronaca reinventata all'apparente neominimalismo, dalla stralunata quotidianità alla narrazione dell'impossibile". I titoli sono da questo punto di vista esemplificativi: da Arkangel a Macchianera, da Personalità confusa a Robba. Non manca nella prefazione della Lipperini un fremito un po' ingenuo che paragona il fiorire dei nuovi Blog alla scarica adrenalinica che percorse la società giovanile negli anni '70 con la nascita delle prime radio libere. Una valutazione che sembra risentire, in qualche modo, della necessità dei teorici di ancorare al passato, con riferimenti sicuri, le nuove esperienze. Resta l'interesse per una produzione che, pur non essendo particolarmente originale, nè possedendo un intrinseco valore letterario, costituisce una prova documentaria del tentativo di "dare un ordine" all'universo magmatico dei Blog, attraverso un'esperienza di aggregazione cartacea (!!!) dei contenuti. Il risultato può apparire in qualche misura un controsenso: la scrittura blogger è per definizione online e il tentativo di ridurla al formato antico dell'edizione cartacea può apparire un tentativo obsoleto di omologare i media, snaturandoli. Tutto ciò se si ostina a dare a quest'antologia un significato diverso da quello che possiede: e cioè un valore, per così dire, da documento "storico", anche se fa impressione utilizzare questo termine per un libro di appena tre anni fa...

LIPPERINI L. (CUR.)
NOTTE DEI BLOGGER (LA)
Editore: EINAUDI
Pubblicazione: 10/2004
Numero di pagine: 358
Prezzo: € 12,50

EAN: 9788806171995
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Di Francesca Cingoli (del 24/08/2007 @ 07:02:48, in Libri di narrativa, linkato 32454 volte)
Storia (avvincente) di un bestseller annunciato. Si, perché ne La cattedrale del mare c’è tutto, ma proprio tutto. Con ordine: la fanciulla violata, il nobile cattivo, il servo buono, il bambino povero e sporco, il musulmano convertito, l’ebreo usuraio però buono, il prete caritatevole, l’inquisitore brutale. E siamo solo all’inizio….. C’è la ricostruzione storica, bellissima, della Barcellona del 1300, seguita per circa quarant’anni durante la realizzazione della Cattedrale di Santa Maria del Mar: le battaglie navali, le dispute con Genova, il re e le sue pupille, i bastaixos e il quartiere della Ribera. C’è il ritratto sociale, con i privilegi feudali, le prevaricazioni dei nobili, l’ascesa della ricca borghesia artigiana, i commercianti e i servi, il mercato e il porto. C’è la religione, con i suoi conflitti, i musulmani, gli ebrei confinati nel ghetto, i collegi domenicani, i sorrisi della Vergine e le violenze dell’Inquisizione. C’è la peste, le croci sulle porte, le pustole e i monatti manzoniani… C’è l’arte, con le fasi di costruzione della cattedrale, i progetti del talentuoso e simpatico Berenguer, la chiave di volta issata dalle carrucole, i passaggi segreti e le cappelle del popolo. C’è l’amore, con fanciulle belle e sensuali, altre schive e delicate, mogli timide, baronesse sprezzanti, meretrici e streghe. E c’è Arnau Estanyol, il protagonista: figlio di un servo in fuga, oltraggiato e povero, poi ricchissimo banchiere, marito, amante, padre, esponente di spicco del governo, prigioniero dell’inquisizione e poi assicuratore. Ci sono fughe e inseguimenti, precetti religiosi e dissertazioni filosofiche, analisi commerciali e di medievale finanza, piani di battaglie e strategie amorose. C’è l’amicizia, tanta, che unisce i deboli, e crea legami lunghi una vita. E c’è la giustizia, sopra tutto e tutti, implacabile e metodica nel punire i cattivi e premiare i buoni. E’ una grande Barcellona che senti vivere tra le pagine del romanzo, con i suoi quartieri chiassosi e la sua gente, la sua cattedrale imponente e la consapevolezza del lavoro di tante anime. Alla fine lo si chiude soddisfatti, leggermente scettici sulla verosimiglianza della storia, e impressionati dalla premura con cui lo scrittore catalano Ildefonso Falcones (al suo primo romanzo) fa sfoggio di fonti e ricerche in coda al libro. Una piacevolissima lettura estiva, una bella storia suggestiva ed emozionante, ben raccontata e documentata, che scorre in un delicatissimo – e a tratti davvero precario - equilibrio tra il romanzo storico e la fiction televisiva di prima serata.

FALCONES ILDEFONSO
CATTEDRALE DEL MARE (LA)
Editore: LONGANESI
Pubblicazione: 02/2007
Numero di pagine: 642
Prezzo: € 18,60
EAN: 9788830424296
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Di Admin (del 27/08/2007 @ 07:00:51, in Saggistica, linkato 11548 volte)
Lo scrittore statunitense Gore Vidal è certamente celebre per i suoi romanzi, le sue opere teatrali e i suoi saggi; ma è altrettanto noto, nel suo paese, per le sue posizioni politiche eterodosse e radicali. Pubblicato da Datanews, E domani è ancora guerra è un piccolo saggio che raccoglie una serie di interviste a Gore Vidal nel periodo che va dal 2001 al 2006. Si fa un gran parlare, in questi anni, di progressivo "declino" dell'impero americano, minato dalle sue contraddizioni interne, da una logica di guerra che sembra avere condotto l'amministrazione Bush in un vicolo cieco, dalla forza "esplosiva" delle nazioni emergenti, in primis naturalmente Cina ed India. Ci si domanda inquieti quali cataclismi possa generare questo passaggio di consegne tra la vecchia e le nuove potenze globali, se sia possibile che gli Stati Uniti possano cedere davvero la propria egemonia, innanzitutto economica, senza controbattere. A riguardo Gore Vidal fornisce delle risposte, in verità non troppo rassicuranti, in particolare per il suo Paese. Colui che è stato definito "la coscienza critica dell'impero", critica aspramente il popolo americano e l'amministrazione Bush, colpevoli entrambi, a loro modo, di aver visto nella guerra l'unica risposta alla crisi. Vidal, che si definisce un "riformatore radicale", considera la democrazia americana come "fittizia", visto che i due principali partiti, quello Democratico e quello Repubblicano, sono semplicemente espressione, con piccole sfumature, dello stesso potere, quello della proprietà e del capitale. La critica dello scrittore si estende agli ultimi cinquant'anni di politica americana e in particolare si focalizza su quella esercitata negli ultimi anni nel medio Oriente. Vidal vede negli attentati dell'11 settembre lo strumento utilizzato da una "camarilla di petrolieri" (l'amministrazione Bush) per dare il via libera all'invasione dell'Afghanistan (i cui piani, sottolinea, erano già pronti prima degli attentati): lo scopo era quello di ottenere il controllo delle riserve petrolifere dell'Asia Centrale. Intellettuale controcorrente, Vidal non si fa scrupolo di esprimere opinioni impopolari, e con una critica corrosiva sembra smontare "pezzo a pezzo" i capisaldi della "dottrina Bush"...

"I kamikaze. Abbiamo sempre pensato di essere piuttosto al sicuro , abbiamo più bombardieri e più missili di chiunque altro, ma a un certo punto ci siamo resi conto che potrebbero eliminare tutte le città dalla faccia della Terra se facciamo qualcosa per farli infuriare. Ogni mossa di quei pazzi a Washington produce l'antagonismo sempre di nuove persone".

VIDAL GORE
E DOMANI ANCORA GUERRA. LA CRISI DELL'IMPERO USA
Editore: DATANEWS
Pubblicazione: 07/2007
Numero di pagine: 131
Prezzo: € 14,00
EAN: 9788879813266
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Di Francesca Cingoli (del 28/08/2007 @ 07:00:38, in Libri di narrativa, linkato 4150 volte)
“Vuoi Ganesh Gaitonde?” La prospettiva di arrestare il più importante malavitoso del momento è grande, e l’ispettore di polizia Sartaj Singh si precipita nel luogo indicato da una telefonata anonima. Troverà un bunker antiatomico nel cuore di Mumbai, un omicidio - suicidio, tante domande e l’inizio di una lunga indagine. Giochi Sacri è una detective story ambientata nel pieno dei profumi e dei suoni dell’India, in un complesso intrigo di malavita, gangster violenti, terrorismo internazionale e belle donne. Il protagonista è Sartaj Singh, trentenne sikh affascinante ma inesorabilmente solitario, con un matrimonio fallito alle spalle, l’eredità di un padre poliziotto modello e tante umane debolezze. Ma il protagonista è anche Ganesh Gaitonde, che compare da subito, imponente e carismatico, e poi infarcisce il lungo racconto con la sua storia, narrata a lampi di flash back che ne percorrono la giovinezza e l’ascesa, tra violenze, lussi, melodrammi degni di Bollywood e una sapiente dose di sesso. Ci sono prostitute, attrici in erba, miss India siliconate, e tanti farabutti, pronti ad ammazzare, ma subito dopo a piangere commossi davanti al film del momento. La polizia di Mumbai è segnata di piccole e grandi corruzioni, fatalismo e stanchezza verso gli eventi e la delinquenza diffusa, mentre Sartaj e i suoi colleghi trascorrono le lunghe e afose giornate tra intrighi terroristici, piccole storie di ricatti, Coca-Cola gelate, informatori e mazzette. Un caos urbano nel traffico di Mumbai, chiassosa e affascinante, dove Sartaj si muove in motocicletta, districandosi nella microcriminalità ma anche negli affari della sua famiglia e dei suoi amici, con freddezza, cinismo ma anche tanta poesia. Giochi Sacri è un affresco potente, umano, sociale e politico, mai folckloristico, ed estremamente efficace di un’India moderna, che magari ci fa poco piacere scoprire, ma che aggredisce il lettore con sensualità e furbizia, e lo lega in una lettura non sempre facile per 1200 pagine intricate e dense di personaggi. A tratti risulta faticoso appropriarsi dei termini indiani volutamente lasciati in originale per donare sapore e autenticità alla storia, in un bell’esperimento linguistico, ma chi legge è aiutato da un glossario in coda. Il suggerimento è abbandonarsi il più possibile alla lettura, lasciandosi intrattenere dalla narrazione, fluida e ricca, della storia principale così come di tutte le storie “laterali” che progressivamente Vikram Chandra apre nel corso del romanzo, in diramazioni narrative che possono appesantire la lettura, ma completano efficacemente il ritratto di un’India contemporanea, sempre più complessa e inesplorata. Una lettura moderna, avvincente e senza stereotipi.

CHANDRA VIKRAM A.
GIOCHI SACRI
Editore: MONDADORI
Pubblicazione: 03/2007
Numero di pagine: 1183
Prezzo: € 22,00
EAN: 9788804560562
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Di Admin (del 29/08/2007 @ 07:00:22, in Saggistica, linkato 12051 volte)
Con le vignette di Roberto Grassilli, noto illustratore e colonna portante nella redazione del settimanale satirico Cuore, Tutti al mare - Vent'anni dopo di Luca Bottura (giornalista del Corriere dellla Sera e "altro direttore" del settimanale Cuore) è un godibile volumetto dall'aria scanzonata, che rivela tuttavia una notevole forza intellettuale e di penetrazione all'interno dei costumi dell'Italia di oggi. L'idea portante del libro è quella di riprodurre, vent'anni dopo, un noto reportage di Michele Serra dalle strade dell'Italia vacanziera: il primo maggio 1985, il noto scrittore e giornalista partiva per un viaggio da Ventimiglia a Trieste a bordo di una Panda; giorno dopo giorno pubblicava sull'Unità il suo racconto di viaggio, lasciando emergere il ritratto mirabile di un Paese in preda all'ansia da divertimento. La divertente introduzione di Michele Serra al volume rivela lo scopo del nuovo viaggio, identico rispetto al vecchio, compiuto da Luca Bottura: "capire, in vent'anni, quanto è cambiato, e come è cambiato, questo paese". Il caos, la confusione, sembrano gli elementi dominanti di entrambe le esperienze. E in fondo, a leggere questo saggio, sembra che dagli anni ottanta non sia poi cambiato molto in Italia...

BOTTURA LUCA
TUTTI AL MARE. VENT'ANNI DOPO
Editore: AIRPLANE
Pubblicazione: 07/2007
Numero di pagine: 113
Prezzo: € 14,00
EAN: 9788883724121
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Di Roberto Seoni (del 30/08/2007 @ 12:05:56, in Libri di narrativa, linkato 8169 volte)
Tutta la poetica, l'arte, la roboante letterarietà dell'opera musicale di Vinicio Capossela, cantautore di culto da più di un decennio, in questo volume del 2004 dal titolo Non si muore tutte le mattine. Catapultato fin dall'Ouverture nel caleidoscopico mondo del visionario e apolide musicista, il lettore si trova sballottato tra sbronze apocalittiche, concerti, intermezzi e serenate, viaggi, scassi e incontri nelle taverne. Non è difficile rintracciare il filo conduttore che lega questa sua prova di scrittura alla sua avventura musicale: tale legame è del resto volutamente sottolineato dal vezzo di rinominare i paragrafi nell'indice con titoli che suggeriscono l'andamento ritmico della lettura. Quasi il lettore fosse un non vedente da guidare per mano in un cosmo indefinibile e impalpabile, in cui non valgono le regole della realtà, ma soltanto le invenzioni, le esplosioni di genialità dell'artista, insieme ebbro seguace di Dioniso ed esteta cultore di Apollo. Emergono da questo universo alcuni personaggi o luoghi noti ai suoi abituali frequentatori: il vecchio Nuttless, apparso come co-protagonista in diversi brani musicali; la mitica Contrada Chivicone, in cui scorre un fiume giallo, lento come l'Orinoco e s'incontrano personaggi con nomi quali Disastro, Musso e Cavallaro... Vinicio Capossela è debitore, per la sua ispirazione, nei confronti di tanta parte dei classici della letteratura, in particolare del novecento: si va dal John Fante della Confraternita dell'uva ai Racconti di Canterbury di Geoffrey Chaucer, passando per l'opera di Oscar Wilde o Charles Buchowski. Certamente irriducibile resta il suo contributo di originalità, in un lavoro fatto di sintesi, contaminazione, capacità creative e immaginifiche fuori dal comune. Il Salento bruciato dal sole e le metropoli del Nord avvolte nelle brume invernali, il mistero del Serraglio turco e i suoni degli chansonnier francesi, Tom Waits e il cielo distante della Patagonia: tutto si mescola e ridefinisce, in un inesauribile centrifuga di figure e luoghi dell'immaginazione.

CAPOSSELA VINICIO
NON SI MUORE TUTTE LE MATTINE
Editore: FELTRINELLI
Pubblicazione: 03/2004
Numero di pagine: 333
Prezzo: € 16,00
EAN: 9788807016479
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Di Admin (del 31/08/2007 @ 07:33:53, in Libri di narrativa, linkato 4632 volte)
Un romanzo come un delizioso cameo: Mal di pietre conferma le qualità della scrittrice Milena Agus, alla sua seconda prova letteraria dopo il discreto successo di Mentre dorme un pescecane. Il romanzo è entrato nella cinquina dei finalisti dell'ultimo Premio Strega, conoscendo la ribalta nazionale e ottenendo un ottimo exploit di vendite in Francia (cinquantamila copie vendute e quarta ristampa in un mese). Pubblicata dal piccolo editore Nottetempo, la Agus riesce a costruire in sole 119 pagine un curioso ritratto di donna: a raccontare la storia è la nipote, che accarezza con tenerezza le vicissitudini della vita della nonna. Una vita comune, scontata, e un matrimonio di convenienza vengono interrotti alla soglia dei quarant'anni da un soggiorno in una località termale della penisola, per curare il "mal di pietre" (calcoli renali). Il "mal di pietre" diventa una metafora delle pene d'amore, del tormento sentimentale: è l'incontro con il Reduce, un uomo dall'indole gentile e dai modi raffinati, a indurla a scrivere e a manifestare i propri sentimenti.
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