Lo scrittore statunitense
Gore Vidal è certamente celebre per i suoi romanzi, le sue opere teatrali e i suoi saggi; ma è altrettanto noto, nel suo paese, per le sue posizioni politiche eterodosse e radicali. Pubblicato da
Datanews,
E domani è ancora guerra è un piccolo saggio che raccoglie una serie di interviste a
Gore Vidal nel periodo che va dal
2001 al
2006. Si fa un gran parlare, in questi anni, di progressivo "declino" dell'impero americano, minato dalle sue contraddizioni interne, da una logica di guerra che sembra avere condotto l'amministrazione
Bush in un vicolo cieco, dalla forza "esplosiva" delle nazioni emergenti,
in primis naturalmente
Cina ed
India. Ci si domanda inquieti quali cataclismi possa generare questo passaggio di consegne tra la vecchia e le nuove potenze globali, se sia possibile che gli
Stati Uniti possano cedere davvero la propria egemonia, innanzitutto economica, senza controbattere. A riguardo
Gore Vidal fornisce delle risposte, in verità non troppo rassicuranti, in particolare per il suo Paese. Colui che è stato definito "la coscienza critica dell'impero", critica aspramente il popolo americano e l'amministrazione
Bush, colpevoli entrambi, a loro modo, di aver visto nella guerra l'unica risposta alla crisi.
Vidal, che si definisce un "riformatore radicale", considera la democrazia americana come "fittizia", visto che i due principali partiti, quello Democratico e quello Repubblicano, sono semplicemente espressione, con piccole sfumature, dello stesso potere, quello della proprietà e del capitale. La critica dello scrittore si estende agli ultimi cinquant'anni di politica americana e in particolare si focalizza su quella esercitata negli ultimi anni nel
medio Oriente.
Vidal vede negli attentati dell'
11 settembre lo strumento utilizzato da una "camarilla di petrolieri" (l'amministrazione Bush) per dare il via libera all'invasione dell'Afghanistan (i cui piani, sottolinea, erano già pronti prima degli attentati): lo scopo era quello di ottenere il controllo delle riserve petrolifere dell'Asia Centrale. Intellettuale controcorrente,
Vidal non si fa scrupolo di esprimere opinioni impopolari, e con una critica corrosiva sembra smontare "pezzo a pezzo" i capisaldi della "dottrina Bush"...
"I kamikaze. Abbiamo sempre pensato di essere piuttosto al sicuro , abbiamo più bombardieri e più missili di chiunque altro, ma a un certo punto ci siamo resi conto che potrebbero eliminare tutte le città dalla faccia della Terra se facciamo qualcosa per farli infuriare. Ogni mossa di quei pazzi a Washington produce l'antagonismo sempre di nuove persone".
VIDAL GORE
E DOMANI ANCORA GUERRA. LA CRISI DELL'IMPERO USA
Editore: DATANEWS
Pubblicazione: 07/2007
Numero di pagine: 131
Prezzo: € 14,00
EAN: 9788879813266