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Se qualcuno si fosse domandato in questi sette anni quando sarebbe uscito il nuovo romanzo d'inchiesta di Roberto Saviano, il popolare autore napoletano di Gomorra, finalmente avrà una risposta: il prossimo 5 aprile è la data fatidica, in cui comparirà negli scaffali delle librerie ZeroZeroZero, un'inchiesta dedicata alla droga Padrona dei nostri tempi, la cocaina. Il successo planetario di Gomorra promette di essere rinverdito da un nuovo capolavoro: la prosa tagliente di Saviano ci accompagnerà attraverso le pieghe della società, laddove si nasconde una sottile striscia di polvere bianca, che parte dalle piantagioni del Sud America, transita nelle nuove metropoli africane, per arrivare all'Occidente in Crisi, economica e d'identità. Il tutto mentre schiere di Boss malavitosi accumlano impressionanti quantità di denaro e di potere, alimentando un mercato che non tiene in nessun conto il valore della vita umana. Che dire? Non resta che attendere il 5 aprile per scoprire dove ci porterà questo viaggio negli inferi...
A quattro anni dall'uscita del romanzo La solitudine dei nomi primi, ritorna Marco Giordano con un nuovo libro intitolato Il Corpo Umano. L'idea del romanzo viene da un viaggio intrapreso dall'autore torinese in Afghanistan, tra i militari italiani, con lo scopo di realizzare un reportage sulla guerra nel lontano paese dei papaveri. Da qui è nata una riflessione: tutte le generazioni hanno avuto la loro guerra e il conflitto in Afghanistan appartiene alla sua generazione. Seguendo il filo logico imbastito un numero indefinito di miglia più a est, Marco Giordano al suo ritorno in Italia ha iniziato a scrivere un romanzo sulla guerra, intesa in senso militare, ma anche familiare, sentimentale e autoafflittiva. Il risultato è questo libro, che promette di appassionare i milioni di lettori che hanno apprezzato la sua prova d'esordio.
Non resta quindi che attendere con ansia il prossimo 12 ottobre per leggere Il corpo umano e verificare se il giovane scrittore piemontese confermerà gli ottimi auspici generati dalla prima prova letteraria, baciata da un imprevisto e straordinario successo.
Il nuovo libro di Ken Follett dovrebbe essere in libreria il prossimo 11 settembre e già cresce la febbre dei fan dell'autore gallese, per quello che si candida a diventare uno dei best seller dell' autunno 2012. L'inverno del mondo è il secondo capitolo della trilogia The Century, il cui primo capitolo, La caduta dei giganti, è uscito nel settembre 2010: questa nuova storia ripropone i protagonisti del primo libro con i loro figli. La vicenda prende le mosse sullo sfondo della Germania del 1933, all'alba della presa del potere da parte di Hitler. Da qui si dipanerà negli anni trenta e quaranta, tra America e Europa, Grande Depressione e Guerra Spagna, le tenebre della Seconda Guerra Mondiale e il terrore delle prime bombe atomiche.
Che dire, non ci resta che aspettare con pazienza l' 11 settembre per leggere finalmente L'inverno del mondo. E magari possiamo ingannare l'attesa prenotandone una copia online con uno SCONTO -25%. Per prenotare subito il nuovo libro di Ken Follett CLICCA QUI...
Nella
complessa e articolata nuova raccolta poetica di Donatella Bisutti, Rosa
alchemica, pubblicata recentemente da Crocetti,
emerge, con incisiva evidenza, una scrittura germinante dall’analisi della
visione offerta allo sguardo. “Scrivere
si può soltanto dopo, quando lo sguardo sia stato interamente generoso,
disinteressato, e la mente non si sia posto alcun compito” così l’autrice
nella sezione Diario da Saorge.
Uno sguardo
che sa cogliere l’essenza delle cose e che avidamente indaga per leggere nel
libro della natura le leggi e le manifestazioni che rivelano, come immagini speculari,
i destini umani. E’ un procedere nell’individuazione di tracce rivelatrici di
significati profondi attinenti all’uomo: la struttura poetica ne diventa
epifania. E’ un esercizio continuo dello sguardo che si fa sempre più
penetrante “Non c’è notte così buia che,
una volta che ci si abitui all’oscurità, non abbia chiarore.” e “Nel fondo del nostro occhio il mondo
rimpicciolisce fino a diventare un punto, che è Dio.” e ancora “..balzano in avanti come se venissero incontro
all’occhio, asciugandosi di luce. Guardare è come stendere una mano a toccarli.”
e infine “Sul pozzo del chiostro, la
Croce. La guardo così intensamente che la vedo vibrare. (…)”. Lo sguardo è
alla luna, alle stelle, al cielo notturno, al firmamento che acquistano via,
via significati simbolici diversi sempre in dilatazione cosmica. Il tempo è
infinito in uno spazio infinito. La scrittura aiuta ad accedere a una
dimensione contemplativa e meditativa che coglie attraverso l’osservazione
amorosa dello sguardo “ la quantità di
eternità che una cosa possiede.”
Attraverso i
grandi temi della natura e dell’amore rivive il mondo classico con i suoi miti.
L’autrice
canta il profondo dell’esistenza nella sua eternità panica. Il mare, le onde,
il vento, la luce vibrano in un’atmosfera gloriosa e leggendaria. Vibrazione
che si espande dalle cose, dalle forme naturali e diventa parola evocante
metafore in forma favolistica, fluendo in simbiosi con l’eterno flusso cosmico.
E l’atto poetico si rivela una misteriosa
incarnazione proprio come l’eterna sopravvivenza, riconosciuta nel ciclo
naturale cosmico innestata dalla rinascita del seme e nella correlazione
segreta tra visibile e invisibile. La tensione classica investe anche la forma
che rivela un destino da affrontare interamente, con fierezza e determinazione.
Il tragico e l’universale sono sempre sottesi alla dimensione del dire: così il
dolore emerge costante dal piacere in un eterno confronto di perdita. “Quando due anime l’una all’altra vanno /
così vividamente che d’un tratto / si parla all’altro come a sé e luce ha il
mondo- (…)” con un incipit di grande eleganza e forza letteraria, quasi
dantesca, essi diventano versi emblematici per il respiro spirituale e unitivo
tra personale esperienza e universale sentire. I miti di Orfeo, Euridice,
Persefone, Eros vivono ancora: il presente e il mito sono in dialogo continuo
per accendere di verità eterne la parola che l’amore ha nutrito con immagini di
potente visionarietà.
La poetessa,
nelle note alla raccolta, definisce l’esperienza poetica un “cammino verso una dimensione che coniuga
l’immediatezza di un’esperienza individuale con l’atemporalità di una
conoscenza sovrapersonale, dimensione in cui credo la poesia trovi il suo senso
più appagante e profondo”. La
sezione Canti Atlantici è un elegiaco
inno all’origine oscura, primitiva della nostra vita. Con un carattere quasi
litanico, è evocata la fantastica continuità e condivisione tra le forme di
specie vegetali e animali e i mostri del nostro sé inconscio che appaiono con
la sensualità dei colori, degli odori, delle luci e di mortifere ombre, sempre
in bilico tra vita e morte, realtà e surrealtà. “Ma nasce dentro di me un diverso canto / il canto dell’anima rimasta
senza guscio / della materia spirituale messa a nudo / (…) il canto dello
spazio vuoto.” E in questo vuoto prende spazio a sorpresa un inno alla
gioia dopo abissi di solitudini e smarrimenti nell’infinitudine cosmica. “Che soprassalto / che trasalimento / che
sommovimento di gioia / l’efflusso di luminosi granelli / che la trasmutazione
sparge / nella gloria dei mattini . (…)”. E’ l’inno alla gioia per l’essere
vivi nell’ode alla luce del Canto
d’immortalità. La visione di specchianti granelli di sabbia si estende allo
spazio, al tempo, diventa immagine di luce diffusa sulla rena del giorno,
rendendo consapevoli dell’eternità del quotidiano. E questa consapevolezza
diventa il dono spirituale della vita.
"Come sempre nel miglior Camilleri, una lezione di vita che va oltre gli orizzonti dell’amata
Vigàta".
Il nuovo libro di Andrea Camilleri si intitola La regina di Pomerania, un volume che raccoglia otto storie inedite, "otto racconti perfetti che, come sempre, riescono a stupire,
commuovere, emozionare, far ridere". Gli appassionati lettori del popolare autore siciliano non faticheranno a ritrovare le consuete, inconfondibili atmosfere, che Camilleri riesce a rendere attingendo a piene mani dal suo reperiorio classico, dal senso del teatro a quello della storia, dai balli in maschera ai presepi viventi, passando per il contrabbando di volpini e il commercio di salgemma. "Storie inventate, ma altrettanto possibili", pensate per
comporre quel grande romanzo di Vigàta che l'autore ha progettato.
Gli otto racconti di questo libro sono: La regina di Pomerania, Di padre ignoto, L’uovo
sbattuto, Romeo e Giulietta, I duellanti, Le scarpe nuove, La lettera anonima, La seduta
spiritica.
Dopo lo straordinario successo del romanzo Il profumo delle foglie di limone, uno dei best seller indiscussi del 2011, ritorna nelle libreria italiane l'autrice spagnola Clara Sanchez, con un libro intitolato La voce invisibile del vento. La storia è ambientata nella penisola iberica, per la precisione nella località marittima di Las Marinas, in Spagna. Una donna di nome Julia, all'improvviso si ritrova in una realtà straniante, conosciuta ma nel contempo diversa dalla propria normalità, senza che le sia possibile capire perchè ha perso la strada di casa e perchè non riesca a contattare telefonicamente marito e figlio che la aspettano a casa. O perchè per le strade non ci sia nessuno e ritrovare l'appartamento in cui ha vissuto sia un'impresa impossibile. Tra le vie oscure e labirintiche c'è solo una luce, quella di un locale notturno. Qui incontra un uomo di nome Marcus, originario dell'Europa dell'Est, e che curiosamente sembra sapere molto di lei...
Una storia affascinante, accompagnata dalla consueta, suadente, prosa di Clara Sanchez: quanto basta, diremmo, per ammaliare ancora una volta i lettori, e garantire all'autrice spagnola un altro successo di pubblico e critica.
Esce il 21 settembre l'edizione italiana del nuovo romanzo del popolare autore brasiliano Paulo Coelho. Aleph è un romanzo che si propone di insegnare ad affrontare le proprie paure, utilizzando il proprio istinto e aprendo con gioia la mente alle infinite strade che collegano tutti gli esseri umani mentre intraprendono il percorso della vita.
Il protagonista è lo stesso Paulo Coelho, che, come numerosi suoi personaggi in passato, sta attraversando una crisi spirituale ed è alla ricerca di un percorso che lo guidi alla rinascita. A questo scopo intraprende un lungo viaggio che lo porterà ad attraversare l'Europa, l'Africa e l'Asia lungo il percorso della linea ferroviaria Transiberiana.
Lungo questa strada conoscerà nuovi amici, tra cui "Yao, il traduttore che sta ancora piangendo la perdita della moglie; Tatiana, una donna russa con cui il protagonista condividerà un'esperienza di trasformazione; e soprattutto la giovane violinista Hilal, la donna che Paulo ha amato cinquecento anni prima, ma che ha tradito con un gesto di codardia talmente estremo da impedirgli di raggiungere la felicità in questa vita". Tutti insieme intraprenderanno un lungo viaggio mistico che li porterà più vicini alla meta ultima di ogni uomo, l'infinito Amore...
In uscita il prossimo 15 ottobre la nuova edizione del Principe delle nebbie, il romanzo di Carlos Ruiz Zafòn già pubblicato qualche anno addietro dall'editore SEI. La storia è ambientata nel 1943: il padre del protagonista Max Carver, decide di rifugiarsi in una villetta sulla costa spagnola insieme alla famiglia, per sfuggire alle terribile insidie della Seconda Guerra Mondiale. Il luogo prescelto appare tuttavia stregato: Max scopre subito un giardino con delle statue terrificanti, le sue sorelle cominciano a fare sogni ricorrenti e inquietanti, mentre all'improvviso appare una scatola contenente le pellicole di vecchi film che aprono uno squarcio sul passato. E poi, si chiede inquieto Max Carver, perchè il vecchio orologio della stazione va all'indietro, quasi si trattasse di un conto alla rovescia? Intanto si diffondono sinistre voci sui precedenti proprietari della villetta... Mentre indaga in compagnia del suoi nuovi amici Roland e Alicia, Max viene a conoscenza della terrificante storia del Principe della Nebbia, un'ombra luciferina che emerge nel cuore della notte per scomparire con le prime nebbie dell'alba... Una storia che affonda le radici nel passato e che continua a lasciare una scia di dolore, sofferenza e sangue.
"Ma se Harriet poteva dire a David, e David a Harriet: "Almeno sei figli", con tutti gli altri la consegna era il silenzio".
Sono una coppia sui generis quei due, in una Inghilterra degli anni '70 in cui nuovi valori si stanno affermando: l' emancipazione della donna, l' importanza della carriera, il controllo delle nascite. Harriet e David sognano per se stessi qualcosa di diverso: una famiglia numerosa calata in un ambiente amorevole, tanti bambini che scorrazzano ridanciani in una grande casa; capiente abbastanza da ospitare, durante le festività, nonni, nipoti, zii, gente varia ed eventuale. Non sarà facile all'inizio, per loro, far accettare questa scelta di vita demodè agli altri componenti della famiglia, che li criticheranno aspramente alle spalle, ma che finiranno poi per ammirarli e stimarli e frequenteranno quella casa assiduamente, proprio come David e Harriet desiderano. Tra un compremesso e l'altro la giovane coppia riesce a realizzare il proprio progetto di vita: la grande casa viene comprata, ma i soldi per il mutuo dovrà accollarselo il padre di David. I bambini arrivano, uno dopo l'altro, ma quelle gravidanze così ravvicinate mettono a dura prova la salute fisica e mentale di Harriet che avrà quindi bisogno dell'aiuto della madre per allevare i suoi primi quattro pargoli. Ma il quinto figlio sta per arrivare, scalciando come un ossesso nel ventre materno, quasi a lacerarlo.
Nasce Ben, che non solo è un bambino "diverso" da accettare. Ben ha un comportamento animalesco e particolarissimo...i suoi tratti poi, ricordano quelli di un fauno, di un ominide ancestrale. E la Lessing così, cala questa creatura immaginifica in un contesto perfettamente realistico, mostrandoci l'inadeguatezza della società e il crollo della famiglia davanti alla diversità e all'infrangersi dei perfettibili sogni di una coppia. Si cala ancora più giù, nella spelonca del "chi sono?" e del "da dove vengo?" descrivendo come forse reagiremmo di fronte alla nostra stessa natura ancestrale. Perchè Ben, cacciatore, assassino, animale impaurito, rozzo anafettivo, altro non è che la nostra parte primordiale, ciò che i nostri geni trascinano dai tempi più remoti e che rimane sopito laggiù, nel fondo della nostra coscienza e del nostro comportamento, a stento tenuto a bada da sovrastrutture tra cui quella della famiglia stessa.
Di
primo acchito, quando si prende in mano questo libro, per via del suo
formato e dell'immagine di copertina (due kitchissimi barboncini francesi
in ceramica), sembra proprio trattarsi di ciò che il titolo
declama: il catalogo di una casa d'asta. Ed anche sfogliandolo
velocemente, facendo scorrere lo sguardo sulle immagini in bianco e nero
raffiguranti capi d'abbigliamento, vasellame, cappelli, cds, cartoline, il
tutto corredato da una didascalia e da un prezzo in dollari, quella prima
impressione trova un'ennesima conferma. Solo una volta tolto il velo
di Maya, dopo aver letto quindi, le prime spiegazioni in calce alle foto
raffiguranti quegli oggetti, scopriamo che ciò che ci accingiamo a leggere non
è un catalogo, bensì una vera e propria storia con tanto di protagonisti e
trama articolata.
Il
biglietto di invito ad una festa in maschera, la foto di una ragazza, il
contenuto di un beauty case, i messaggi ardenti scambiati su un biglietto del
teatro, ci fanno conoscere a poco a poco i due protagonisti di una vicenda
d'amore. Horold Morris è un fotografo freelance giramondo e Lenore Doolan, che
ha dieci anni meno di lui, scrive articoli di cucina per note riviste
americane. La loro storia d'amore e le motivazioni del suo amaro epilogo
emergono dai manufatti prima accumulati nel tempo e poi messi
all'asta. Nello svelare carattere e manie dei due personaggi
attraverso gli oggetti che hanno arredato anni importanti della loro
vita insieme, è possibile provare una certa empatia con l'atmosfera di
quotidiana intimità che si sviluppa pagina dopo pagina, "lotto dopo
lotto". Non è un romanzo vero e proprio. Non è una graphic novel né un
catalogo fotografico: si tratta di un esperimento narrativo senza precedenti
che apre a nuove posssibilità espressive senza per questo essere un ibrido
inefficace anzi, è un linguaggio in cui è facile riconoscere la nostra
stessa voce. E se negli anni 90 la cineasta Rose Troche donava al mondo
“la sicurezza degli oggetti”, film incompreso che fa riflettere sulle dinamiche
sociali negativamente influenzate dall'attaccamento alla possessione degli
oggetti, con la Shapton siamo ad una rivalutazione del nostro affezionarci
alle “cose” che si impregnano delle nostre vite e
tratteggiano le nostre storie.
La cavalcata dei morti di Fred Vargas è uno dei best seller di quest' estate 2011. Da dove nasce l'idea di far confrontare il popolare personaggio del comissario Adamsberg con una leggenda medievale? "Durante le mie ricerche sul Medioevo", - spiega Fred Vargas – "mi sono imbattuta nella leggenda della Schiera furiosa, un gruppo di cavalieri spettrali che di tanto in tanto tornava in terra per punire con la morte i responsabili di delitti mai scoperti e quindi impuniti. Questi mostri che combattono a modo loro l'ingiustizia mi sono sembrati subito un ottimo punto di partenza per un romanzo noir". Il romanzo è ambientato in Normandia, luogo ideale per le atmosfere gotiche: cosa a che vedere un'antica leggenda con la pià prosaica morte di un anziano magnate della finanza, perito in un incendio che ha avvolto la sua Mercedes?
Leggere il nuovo libro di Fred Vargas per gli appassionati del genere ed i numerosi fan dell'autrice, vivamente consigliato a tutti gli altri.
Penso che i popoli molto religiosi abbiano una capacità narrativa che noi "pagani” abbiamo quasi perso. Si tratta di un tono romantico, mitologico, al limite del fiabesco nel descrivere le cose, in grado di rendere tutto ovattato e sublime, quasi atemporale. La certezza di un oltre, che travalica il qui e l'ora, espresso attraverso paesaggi, natura, amore... Ed è proprio una storia d'amore quella che Joseph O'Connor - dublinese, giornalista, scrittore, fratello di Sinead O'Connor – fa rivivere in questo libro. Molly Allgood - nome d'arte Marie O'Neill - e John Synge si scoprono attraverso una patina di malinconia. La sensazione che si prova leggendo Una Canzone che ti strappa il cuore è quella di vivere in un tempo sospeso, in una nebbia fitta che è rassicurante e nostalgica ad un tempo, condizione necessaria per capire un amore passato, infelice, quasi incompiuto che ha bloccato l'esistenza di due amanti mai cresciuti, mai sbocciati, mai compiuti sino in fondo. Una madre vedova che tiene i fili del figlio-burattino; un destino segnato dalla malattia, una vecchiaia in cui povertà e alcolismo cancellano un passato sui palchi teatrali di Europa e America.
E poi il vivere per l'arte, il perdersi nelle parole, l'essere risucchiati da quella "ferita” interiore che corrode la vita dell'artista; che lo distrugge piano piano ma senza la quale non sarebbe possibile raggiungere l'assoluto ovvero l'arte. E' questo il drammaturgo John Synge, amico di Yeats, un uomo che si perde, incantato, di fronte al vento e agli alberi: visioni divine che divengono lo spunto per tragedie e commedie.
Un testo che conquista poco per volta, che fa venir voglia di leggere con lentezza per non perdere, in pochi giorni di lettura, una compagnia che fa quasi male e a cui ci si affeziona come ad un amico mai conosciuto, ma sempre immaginato.
Jo Nesbo, l'autore di questo interessante thriller intitolato L'uomo di neve, è nato a Oslo nel 1960. Appartiene a quella generazione di autori scandinavi che, da Bergen a Oslo, da Reykjavik a Helsinki, da Stoccolma a Copenaghen, negli ultimi anni ha conquistato l'Europa, con il fascino di romanzi noir dalle singolari ambientazioni nordiche. Jo Nesbo si colloca efficacemente in questo microcosmo, con la sua personalità poliedrica di giornalista, scrittore e musicista.
L'uomo di neve prende le mosse dalla misteriosa sparizione, a distanza di anni, di alcune donne, che si verificano sempre con il fioccare della prima neve, e con l'inizio della buia stagione invernale norvegese. L'unico indizio ricorrente è la presenza di un pupazzo di neve vicino al luogo della sparizione.
Ad occuparsi del caso è il comissario Harry Hole, chiamato a indagare sulla scomparsa di una donna, Birte Becker. Il poliziotto si rende conto che la sparizione presenta numerose analogie con diversi casi precedenti. La procedura è sempre la stessa: una donna, sposata con figli, scompare nel nulla, nella notte in cui sulla città cade la prima neve. Accanto al luogo della scomparsa, un misterioso pupazzo di neve... Hole è l’unico che può avvicinarsi alla verità, perché il male, subito e inferto, lo conosce molto da vicino e può calarsi pienamente nella testa del serial killer. La scoperta, però, sarà più amara e sconcertante del previsto, perché la mano in grado di perpetrare quegli orrendi crimini è molto più vicina di quanto Harry si sarebbe mai immaginato.
Il romanzo Libertà di Jonathan Franzen rappresenta il ritorno in libreria di uno degli autori americani più quotati da parte della critica, a otto anni da Le correzioni, libro uscito nell'ormai lontano 2002. Nato e cresciuto a Webster Groves, nel Missouri, Franzen ha studiato al Swarthmore alla Freie Universität di Berlino e attualmente vive a New York. Libertà, romanzo acclamato negli Stati Uniti come l'evento letterario del decennio, racconta la storia di una famiglia del Midwest americano: Walter e Patty Berglund arrivano a Ramsey Hill "come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici". Per loro, provenienti dai "quartieri residenziali" quel luogo è una nuova frontiera da colonizzare. Ma qualcosa va storto, se è vero che qualche anno dopo l'arrivo dei due coniugi, Joey, il figlio sedicenne, è andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, Patty è un po' troppo spesso in compagnia di Richard Katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre Walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come "arrogante, tirannico ed eticamente compromesso".
Un romanzo potente e trascinante, la storia di una famiglia indimenticabile e lo spaccato della società americana contemporanea. Da non perdere.
Biografia ed insieme manuale di management.
Si tratta della più coinvolgente biografia di Steve Jobs mai pubblicata, che racconta i retroscena di Apple: dalle riunioni con gli sviluppatori ai laboratori di design. Già disponibile in prenotazione su www.hoepli.it , Steve Jobs – L’uomo che ha inventato il futuro di Jay Elliot, ex vicepresidente esecutivo di Apple, HOEPLI Editore, sarà pronto per le spedizioni il prossimo 29 marzo. Qui di seguito il link al sito ufficiale, stevejobs.hoepli.it. Si tratta della più coinvolgente biografia di Steve Jobs mai pubblicata, che racconta i retroscena di Apple: dalle riunioni con gli sviluppatori ai laboratori di design; dalle prove di forza con il consiglio di amministrazione al mondo fuori dalla Silicon Valley. La storia vera dell’uomo che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere e le nostre abitudini, raccontata per la prima volta da una persona vicina a Steve Jobs per oltre trent’anni, che ha vissuto e lavorato con lui, fino a conoscere le sfumature ancora segrete dell’uomo Steve e del manager della mela più famosa al mondo. Grazie a un punto di vista privilegiato e unico – con interviste esclusive a molti protagonisti della storia di Apple Computer, amici e nemici – un percorso lungo le vicende del «ragazzo prodigio», da Apple II al Macintosh, la drammatica caduta in disgrazia di Jobs e il suo ritorno al timone di Apple, fino alla Pixar, all’iPod, all’iPhone e all’iPad e molto altro.
Questo libro ripercorre i trionfi e le battute d’arresto di Jobs, mostrando al lettore come applicare gli stessi principi alla propria vita e carriera. Sul conto di Steve sono state scritte varie biografie, ma fino a oggi nessuna aveva svelato il mistero del suo stile di management, che ha generato ondate di innovazione capaci di rivoluzionare interi settori economici: un’impresa riuscita a pochi altri nella storia. È difficile ormai anche solo immaginare di compiere azioni quotidiane – ascoltare la musica mentre camminiamo per strada, telefonare, goderci un film animato che affascina gli adulti quanto i bambini, o usare un personal computer – senza il coefficiente di genialità che Steve Jobs ha introdotto in questi ambiti.
Scritto in collaborazione con William L. Simon, autore del bestseller iCon, questo libro non è soltanto il più esaustivo ritratto di Steve Jobs mai pubblicato, ma è il libro che tutti aspettavano, per capire il fenomeno Apple e "diventare come Steve".
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