Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Il mondo caleidoscopico, malinconico e sommessamente ironico di Arto Paasilinna è tornato qualche mese fa a fare irruzione, con il fragore vociante e chiassoso dei suoi personaggi, nelle librerie italiane, grazie a una nuova, deliziosa opera, edita nel nostro paese per i tipi di Iperborea. La Finlandia misteriosa e vagamente etilica di Paasilinna, roboante come un film del connazionale Aki Kaurismaki, ma in fondo fiabesca nel suo declinare nostalgico verso le grandi foreste contaminate dall'opera dell'uomo, rappresenta in fondo la chiave di lettura di questi Piccoli suicidi tra amici. Una chiave che è anche uno sfondo decadente che permea personaggi mai così stilizzati nell'opera di Arto, ora racchiusi nell'uniforme di un colonnello, ora negli abiti un po' trasandati di un imprenditore fallito, ora in quelli più succinti e vagamente erotici della vicepreside Helena Puusaari. Tante vite scagliate follemente verso la ricerca della morte, ma in fondo così tenacemente attaccate alla vita, al suo pulsare rigoglioso e imprevedibile: e cos'è in fondo la " Saetta della morte", il lussuoso pullman che trasporterà gli aspiranti morituri in un lugubre ma spassoso vagabondaggio per l'Europa, se non un'ironica rappresentazione dell'esistenza, pazza e insensata corsa verso il precipizio? Senza perdere mai il filo dell'umorismo nero che lo caratterizza, Paasilinna scavalca a piè pari le norme del bon ton letterario, esibendosi in un ottovolante romanzesco che fa emergere i suoi temi come fuochi d'artificio in una notte senza luna: dall'afflato ecologico e sottilmente critico nei confronti del progresso che corrompe la natura, alla velata polemica sociale che sembra prendere di mira i meccanismi delle relazioni interpersonali, fino a mettere in dubbio l'esistenza stessa di una società permeata da regole in disafacimento. Un libro dal ritmo inebriante e irresistibile, da leggere a rotta di collo fino alla stupefacente conclusione, o alle "stupefacenti conclusioni" che sembrano non regalare una fine a una vicenda tanto grottesca quanto sinistramente divertente.
Dei libri di Fred Vargas te ne innamori alla prima lettura. L'autrice è tutta un programma, scrive sotto pseudonimo utilizzando quello utilizzato dalla sorella pittrice, sforna favolosi romanzi gialli durante i 21 giorni di ferie che prende dal suo "vero" lavoro che è fare l'archeozoologa medievalista [faccio fatica a immaginare cos'è ... fate un po' voi ] per il Centro nazionale francese per le ricerche scientifiche (CNRS). I romanzi che sono stati tradotti in italiano da Einaudi sono tutti bellissimi e appassionanti, vale la pena di leggerli solo per conoscere i 4 evangelisti, giovani strampalati storici/disoccupati/detective. Di seguito trovate i link ai suoi libri in lingua italiana:
E' arrivato il nuovo libro di Irvine Welsh, il più sadico, tragressivo, urtante autore della sottocultura britannica degli ultimi quindici anni. L'edizione cartacea di Repubblica di oggi, 19 ottobre, gli dedica un articolo e un'intervista: la punta di diamante della generazione neobrit sforna una nuova opera ambientata nella sua Edimburgo. Nell'antica città scozzese si dipana la lotta personale e insieme cosmica, sinceramente Post-moderna, tra l'edonista Danny Skinner ed il "bravo ragazzo" Brian Kibby: ma I segreti erotici dei grandi chef trasborda il lettore lontano, tra imprevedibili e singolari eventi, fino alla California dei sogni infantili di Skinner...
Irvine Welsh racconta di essersi ispirato, per il suo ultimo libro, al Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde a al Dottor Jekill e Mr. Hyde di Stevenson: ma il punto di partenza è stato il suo fantasticare sulla possibilità di trasferire a un'altra persona le sue ricorrenti emicranie post-sbornia...
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