Underworld può essere forse definito, con qualche probabilità di successo, un romanzo epico, un racconto che racchiude l'
epos di un popolo filtrandone artificialmente l'essenza, lasciandola trasudare copiosa dalla mistica della parola scritta;
Underworld è un classico nonostante sia uscito soltanto nel
1997 ed il suo autore, l'americano di origini molisane
Don de Lillo, fosse all'epoca semi sconosciuto nel nostro paese;
Underworld è il racconto di cinquant'anni di storia americana, ma ne è come un filtro distorto, lontano dall'agiografia ufficiale, pronto a rovesciare il sogno nel suo contrario. Dal “
Trionfo della Morte” del
Polo Grounds di
New York, teatro nel
1951 di un mitico scontro tra
Giants e
Dodgers, le due squadre di baseball di
New York, una vicenda corale, multisfaccettata e raccontata attraverso un continuo carnevale linguistico, si snoda seguendo la scia della pallina colpita dalla mazza del grande
Bobby Thompson, in occasione del leggendario
home run che decide la partita. Un viaggio interminabile attraverso l'America profonda, dalla postatomica desolazione del
Bronx, infestato dalle bande giovanili e divenuto ormai polo d'attrazione di un turismo dell'orrido e dei rifiuti, alle autostrade che percorrono e tagliano il continente, dove un misterioso Killer solitario uccide chi gli passa accanto in automobile. Personaggi partoriti dalla fantasia di
Don de Lillo, si muovono accanto a uomini che hanno fatto la storia degli States, da
J. Edgar Hoover a
Lenny Bruce, passando per
Frank Sinatra; seguendo il tragitto schizofrenico compiuto dalla pallina feticcio, ci si scontra con passioni e depravazioni, sogni e tristi prese di coscienza, con sullo sfondo un destino collettivo che si staglia su tonnellate di rifiuti, fine ultimo delle fatiche del genere umano. Capolavoro della letteratura postmoderna americana,
Underworld è un romanzo fiume incapace di deludere, interminabile e commovente nel suo delirante procedere per illuminazioni, flashback, invenzioni. Una scarica elettrica per l'America di fine millennio, costretta a specchiarsi in un libro che ne mette a nudo lo scheletro.
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