In occasione del suo ottantesimo compleanno, un anziano padre raduna i suoi otto figli in e li incarica di mettere ordine nella sua complicata vita, raccontando ciascuno, registratore alla mano, la propria esperienza di figli; rivelando come non sia sempre facile avere per padre un uomo tanto famoso quanto talvolta instabile nei sentimenti. A far da collegamento tra le tante voci del libro, una vecchia macchina fotografica
Agfa-Box del
1932, che ha seguito la crescita dei ragazzi e fa da specchio ai loro pensieri.
Esce in
Italia il libro
Camera oscura, pubblicato da
Einaudi, l'ultimo libro del premio
Nobel Gunter Grass, una nuova autobiografia dopo
Sbucciando la cipolla (2006), questa volta affidata alle voci della sua famiglia. Uscita in
Germania nel
2008, non ha mancato di suscitare controversie, anche per l'uso di uno spiccato “lessico familiare”.
Gunter Grass, nato a
Danzica il
16 ottobre 1927, è un autore tra i più significativi per la
Germania della seconda metà del
Novecento. Si è dedicato alla letteratura dopo gli studi di scultura e grafica; è noto per le sue posizioni pacifiste e per aver sostenuto il partito socialdemocratico tedesco negli anni sessanta.
L'esordio come romanziere avviene nel
1959 con
Il tamburo di latta, ancora oggi il suo libro più famoso per il pubblico internazionale, che rielabora il tragico passato nazista della Germania attraverso la figura fantastica di un bambino che rifiuta di crescere; insieme a
Gatto e topo (1961) e
>Anni di cane (1963), costituisce la
Trilogia di Danzica, ambientata nella sua città natale.
Tra le altre sue opere, ricordiamo
La ratta (1986),
Mostrare la lingua (1988),
È una lunga storia (1995),
Il mio secolo (1999). Lo stesso anno
Grass riceve il
Premio Nobel per la letteratura.
Nel
2006, la sua rivelazione, contenuta nell'autobiografia
Sbucciando la cipolla, di essere stato arruolato nelle truppe delle
SS durante la
Seconda Guerra Mondiale, ha scatenato infinite polemiche in
Germania; di quel libro, Camera oscura è un'ideale continuazione.
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