
Quella del romanzo 
Imprimatur di 
Rita Monaldi e 
 Francesco Sorti è certo una vicenda singolare. Pubblicato per la prima volta nel 
2002, il libro ebbe immediatamente un grande successo, arrivando ai primi posti delle classifiche di vendita nazionali. Arrivato alla sua terza edizione, il libro è tuttavia scomparso dagli scaffali delle librerie italiane e non è stato più pubblicato, nonostante nel frattempo sia stato tradotto in venti lingue straniere e pubblicato in quarantacinque paesi. Solo recentemente l'editore olandese 
De Bezige Bij ha acquisito i diritti del romanzo in italiano, salvandolo, per quanto concerne il nostro Paese, dall'oblio. La storia raccontata nel libro è ambientata nella 
Roma del 
1683. Sullo sfondo la terribile Peste che ammorba l'
Europa, l'assedio dei Turchi alla città di 
Vienna, ultimo baluardo della cristianità europea in difesa dall'onda anomala ottomana, l'egemonia della 
Francia di 
Luigi XIV... In questo contesto il 
Papa Innocenzo XI cerca di moralizzare la vita di 
Roma e dei romani, manifestando con energia il suo zelo di riformatore dei costumi e correttore degli abusi amministrativi. La sua stessa famiglia, gli 
Odescalchi, è tuttavia impegnata in un'attività di prestito a usura agli olandesi dello statolder protestante 
Guglielmo d'Orange, il quale sarebbe di lì a poco, grazie alla 
Gloriosa Rivoluzione, succeduto ai cattolici 
Stuart sul trono d'
Inghilterra. Nel mezzo di questi avvenimenti, si staglia la figura del protagonista del romanzo, il l'abate 
Atto Melani... 
	 
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