Il
16 giugno scorso si è spento nella sua casa di
Asiago, in provincia di
Vicenza, lo scrittore
Mario Rigoni Stern. Aveva 87 anni. Nato nel
1921,
Rigoni Stern trascorre l'infanzia tra le genti di Montagna dell'altopiano di Asiago, periodo di formazione che segnerà profondamente la sua personalità e la sua opera. La sua numerosa famiglia (
Mario ha sette fratelli), è dedita al commercio: oggetto del traffico sono i prodotti delle malghe alpine, soprattutto pezze di lino, lana e manufatti in legno. Studia per poco tempo, poi lavora nella bottega di famiglia. Nel
1938 Rigoni Stern prende una decisione che segnerà profondamente la sua esistenza: si arruola negli
Alpini e frequenta la scuola militare di
Aosta. L'anno dopo esplode fragorosa la tragedia della
Seconda Guerra Mondiale, e
Mario si ritrova a combattere da prima in
Francia, poi, di seguito, in
Albania,
Grecia e
Russia. Vive il dramma della ritirata italiana in
Unione Sovietica e fa ritorno a casa soltanto il
5 maggio 1945, dopo due anni di prigionia in un lager tedesco. Da questo momento in poi,
Rigoni Stern non lascerà più la sua casa di
Asiago.
Il suo primo e più famoso libro è pubblicato nel
1953: il titolo è
Il sergente nella neve e il tema è naturalmente la grande ritirata di Russia, vista dal suo punto di vista di Alpino italiano. Già dal romanzo d'esordio si profilano i temi cardine della sua opera, il rapporto tra l'uomo e la natura, e in particolare con la montagna, il valore del racconto come strumento della memoria, il ritorno a casa e la guerra, che nasconde, ma non cancella l'umanità di chi la vive. Il volume ha ispirato recentemente uno spettacolo dell'attore
Marco Paolini, proposto recentemente anche in versione televisiva.
Tra le altre opere più note di
Mario Rigoni Stern, possiamo citare
Il bosco degli urogalli (1962) e
Uomini, boschi e api (1980). Da ricordare è anche la sua attività di sceneggiatore per
I recuperanti, film girato da
Ermanno Olmi sul finire degli anni '60 sulle vicende delle genti di
Asiago. Scrittore di grande spessore morale e singolare potenza descrittiva, il nome di
Mario Rigoni Stern è stato più volte accostato ad una candidatura italiaana per il premio
Nobel per la letteratura.
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