<< A partire da questo momento, vi avverto, la mia cronaca è un poco frammentata, io stesso lì che ho vissuto ciò che vi racconto, mi ci ritrovo a mala pena….vi parlavo di <> non potreste nemmeno in <> farvi un’idea di questa lacerazione, di filo, di treccia e di personaggi…del nudo e crudo avvenimento così brutale…pari pari, ahimè!...una di quelle inculate che d’improvviso ci fu più niente…e che io stesso qui a raccontarvi, venticinque anni più tardi, tergiverso, mi ci ritrovo male….frusto a frusto! mi perdonerete…>>
Rigodon è l’ultimo romanzo di
Louis-Ferdinand Céline, completato il giorno prima della sua morte, avvenuta il
primo luglio del
1961, ma censurato e pubblicato solo nel
1969.
Lo scrittore francese, detestato per il suo antisemitismo, accusato di collaborare con i tedeschi, scomodo e sgradevole ai più, diede con questo scritto il suo personalissimo e inimitabile addio al pubblico: un racconto odissea sull’orrore e lo strazio della guerra.
E’ il
1944 quando
Céline, sua moglie
Lili e il loro gatto
Bebert affrontano il lungo e difficilissimo viaggio attraverso la
Germania stremata, con viaggi in treno a metà strada tra un'avventura picaresca e una tragica odissea, attraversando stazioni fantasma, paesi distrutti, paesaggi avvolti nelle urla e nello strazio dei feriti, dilaniati dal fosforo liquido della
Raf: devono raggiungere
Copenaghen, dove la
Landsman Bank ha in deposito i manoscritti e tutti i beni di
Céline.
Sul loro cammino c’è il peggior scenario di morte dolore e atrocità che l’umanità ha saputo partorire: cadaveri, rovine, gruppi di miserabili allo sbando, lebbrosi, gente impazzita dalla fame e dal dolore, bambini affamati, orfani o abbandonati. E tanta disperazione.
Un racconto che è esso stesso una follia, una detonazione linguistica, un unico intenso lamento scritto con uno stile indefinito, e irripetibile.
La narrazione difficilmente segue una linea razionalmente percorribile, ma si perde in mille gorghi, in tanti mulinelli linguistici che fanno perdere il filo, assorbono, annullandolo, ogni comune senso della logica, e regalano una immane sensazione di assurdo. Con sapienza
Céline riprende qua e là il bandolo, ritornando sui suoi passi, chiedendo scusa al lettore e ricominciando a tessere la sua tela di immagini, suoni, diresti quasi di gesti, perché la narrazione sembra recitata da un folle cantore, vecchio, a tratti delirante ma eccezionalmente potente.
Rigodon non è solo un racconto di guerra, ma un’allucinazione violenta e brutale, che colpisce con la forza espressiva di un linguaggio unico, gergale e contratto, a tratti persino comico, e comunica tutto l’orrore dell’assurdo: l’ultimo capolavoro del genio paranoico e visionario di
Céline.
CELINE LOUIS-FERDINAND
RIGODON
Editore: EINAUDI
Pubblicazione: 05/2007
Numero di pagine: 271
Prezzo: € 17,00
EAN: 9788806186821
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