Il cielo di
Hounslow, sobborgo periferico a ovest di
Londra, ha un colore cupo, senza profondità: sembra respingere le preghiere, costringendole grevi a rotolare verso il basso, verso il deserto di cemento della metropoli. E' il cielo d'acciaio di
Hardjit,
Amit,
Ravi e
Jas, banda di "rudeboy" figli, o figli dei figli, di immigrati indiani in Gran Bretagna. La loro storia è la storia di
Londonstani, romanzo che è diventato un caso letterario in Inghilterra. A raccontare le vicende di questo firmamento senza stelle, di questo vuoto riempito soltanto dal frastuono degli aerei che atterrano sulle piste della vicina
Heathrow, è la giovane penna di
Gautam Malkani, trentenne giornalista del
Financial Times e promettente scrittore alla sua opera prima.
Gautam ricorda di essere rimasto impressionato, ai tempi dell'università, da "quanti ragazzi si definissero
londonstani.
I'm a londonstani, I'm a londonstani, ripetevano. Cioè, non sono né indiano né British, sono fiero di essere un londinese". Quando i giornali, cavalcando la temibile tigre dell'11 settembre, presero a dare un'accezione negativa alla parola, legata al fondamentalismo islamico,
Malkani decise che era tempo di fissare il significato del termine mettendolo per iscritto, attraverso un romanzo. Il risultato di questa pulsione è, appunto,
Londonstani. Al di di là del tema dell'integrazione etnica, della contrapposizione tra i rudeboys indiani da una parte ed i
coconut bianchi dall'altra, delle schermaglie tra gli stessi ragazzi
desi e le altre minoranze, come pakistani e neri, è sorprendentemente il discorso più squisitamente linguistico a spiazzare il lettore: da subito vi è una tale esplosione di gergalità, sconcezze semantiche, labirinti lessicali da "ghetto" che non si può evitare di considerare il linguaggio usato da
Malkani quasi una neo-lingua. Per costruire questo strumento espressivo, il giovane scrittore ha attinto alle interviste effettuate durante il suo lavoro di tesi per l'università, una ricerca sui modelli di mascolinità e etnicità a Hounslow.
Il risultato è certo sconcertante per gli accademici, tanto da richiedere un glossario a fine volume, ma sorprendentemente capace di evocare una realtà che si situa a metà tra una segregazione volontaria e un'emarginazione reale. Le figure dei ragazzi della banda di Hounslow si stagliano attraverso questi lampi linguistici, andando a riempire uno scenario periferico osservato con la coda dell'occhio, sfondo quasi invisibile di vicende costruite per apparire emblematiche. Il risultato finale ha un suo fascino grezzo, incompiuto: non un nuovo "Trainspotting", come qualcuno ha suggerito, ma un epopea
desi in salsa gangsta-rap, un racconto sulle contraddizioni del melting-pot, un processo che non può dirsi mai definitivamente concluso, nel suo ondivago mutare da una generazione all'altra.
MALKANI GAUTAM
LONDONSTANI
Editore: GUANDA
Pubblicazione: 06/2007
Numero di pagine: 343
Prezzo: € 16,00
EAN: 9788882469627
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