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Una Clup Guide per Praga l'esoterica
Di Roberto Seoni (del 29/11/2006 @ 20:44:17, in Guide turistiche e viaggi, linkato 25631 volte)
L'insolente incipit di questa guida, ne testimonia il carattere "altro" rispetto alla stragrande maggioranza dei comuni libelli turistici: "gli stati di Praga sono tre: solido, gassoso e liquido. Il primo è una fila di figure gotiche, barocche, liberty. Il secondo sono sciami di esistenze che, bisbigliando del passato, cianciano anche di futuro. Lo stato liquido è il più insolente: volgarmente è chiamato birra". E' forse l'anima di questa città ad ispirare l'autore Alessandro Ruggera, italiano per lungo tempo residente nella capitale ceca, nello scegliere per il suo racconto di Praga l'esoterica, un registro linguistico quasi aulico, certo molto distante e insolito per un pamphlet che dovrebbe adattarsi alle esigenze del turismo di massa. Incuriositi ci addentriamo nella lettura, mentre percorriamo i vicoli di Stare Mesto (la magnifica città vecchia), e scopriamo in un angolo di Staromestke Namestì l'effigie di Franz Kafka, sorretti da una descrizione surreale, straordinariamente intonata all'atmosfera della città. Leggiamo di alchimisti e della sfarzosa corte di Rodolfo d'Asburgo, mentre commossi attraversiamo il Ponte Carlo fino a giungere a Mala Strana, il quartiere piccolo amato dagli artisti, adagiato languidamente sulla Moldava e guatato dall'alto dall'onnipresente Castello. Emozionati scorgiamo l'isola di Kampa, con il muro di Lennon affrescato da legioni di giovani in cerca di libertà o trasgressione, all'epoca del governo comunista; e ci fermiamo a discorrere di politica davanti a una buona pivo (birra) praghese, ai tavolini in legno di una Pivovar, mentre attorno si scatena la malinconica allegria di una città troppe volte martire, troppe volte risorta. Qual'è il segreto di questo oscillante zigzare per le strade in ciottolato, mentre il nostro anfitrione letterario ci guida fino alla ripida salita della Vlasska, sù fino alla verdeggiante collina di Petrin? Forse potremmo scoprirlo discendendo da Hradcany, il quartiere del Castello, fino al simbolo di Praga, l'onnipresente e minaccioso Hrad cui i secoli non hanno rubato la magnificenza: la reverenza da cui è colto il viandante, è forse la stessa che nel seicento soffrivano le schiere di aspiranti cortigiani, nel presentarsi al cospetto del grande Rodolfo e della sua maestosa residenza? La nostra guida non dà soluzioni, non indica locali alla moda e non ci informa sugli orari di visita dei monumenti: al contrario semina dubbi e sembra inseguirci in questo curioso bighellonare, quasi fosse un'appendice della città misterica per eccellenza, cuore nei secoli della magia bianca e di quella nera, l'eterna Praga, l'esoterica.