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Budapest Clup Guide
Di Roberto Seoni (del 07/08/2008 @ 16:05:22, in Guide turistiche e viaggi, linkato 6680 volte)
Dal Bastione dei Pescatori, sù in alto nella collina del Castello di Buda, ti sembra di abbracciarla tutta, la Parigi dell'Est, la città martire del 1956, quella che ha assaggiato i carri armati sovietici dodici anni prima di Praga e della sua primavera. Ti sembra di imitare con lo sguardo il volo del falchetto appollaiato docilmente sulla spalla del Falconiere, pronto a spiegare le ali verso il cielo e librarsi nella dolce aria di Rozsadomb, la collina delle rose in cui è sepolto Gul Baba, il derviscio di Budapest vissuto nel '500, alla cui memoria è dedicato un mausoleo, unico luogo di pellegrinaggio musulmano in Europa. La vedi, la "capitale di un impero inesistente", che sembra scorrere lontano insieme al grande fiume, il Danubio, che più in là incontrerà altre città, Bratislava, l'antica Gerulata, Vienna l'Imperiale e Belgrado la Bianca. Il Re dei Fiumi taglia in due la capitale d'Ungheria, la seziona come un bisturi in due parti diverse e lontane come le sensazioni cha sanno evocare. Sono Buda e Pest, le due anime rivali di una città di contrasti, sospesa tra le alture altere di Vizivaros, di Varhegy (il quartiere del Castello) e della collina di Gellert, e i grandi vialoni pianeggianti del Belváros, il centro storico di Pest, con il suo Andrássy út infinito, in cui si mescolano senza fine i mille volti dell'umanità di Budapest, ora asburgica, ora caucasica, ora eternamente e tristemente gitana come la minoranza Rom che la abita. Si perde lo sguardo e la mente, obnubilata nei mille vicoli del Settimo Distretto, il Quartiere Ebraico con le sue bettole e i suoi ubriaconi, i rabbini ed i clochard. Prosegue, la città, sbilenca del suo incedere, fino a Józsefváros, l'ottavo distretto di Molnar e dei fratelli Pressburger, brulicante di umanità straniera e autoctona, con tre anime ungherese, slava e zingara, con i venditori ambulanti, i truffatori di strada e le prostitute. Romantica ma malinconica, Budapest, la osservi dall'alto ma in fondo non la comprendi, imperscrutabile allo straniero, misteriosa e incomprensibile come la sua lingua arrivata da lontano. Ed è dolce perdersi nella sua indefinita "nostalgia", triste come la musica di un violino nel mezzanino del metrò.

CAMPO LAURA
BUDAPEST GUIDE CLUP 2007
Editore: DE AGOSTINI
Pubblicazione: 04/2007
Numero di pagine: 279
Prezzo: € 19,50
EAN: 9788841835005