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Parigi
Di Valentina Muzzi (del 06/06/2007 @ 06:52:07, in Guide turistiche e viaggi, linkato 12760 volte)
La prima cosa che colpisce il visitatore che arriva a Parigi è il senso di splendore e magnificenza che regalano gli splendidi e imponenti palazzi, carichi di storia, che hanno ospitato tanti personaggi del nostro passato, diventati coi secoli quasi leggendari. Questa sensazione è ancora più accentuata di notte, quando la straordinaria illuminazione regala alla capitale francese quel suo fascino peculiare, così vivo e frizzante, che si specchia però nel lento languore dello scorrere della Senna.
Questi due aspetti di Parigi rendono la visita di questa città un misto di cultura e storia, grazie ai numerosi musei e ai magnifici monumenti, ma anche di piacevolezze frivole, come le pause nei tanti caffè o nelle tipiche brasserie, o lo shopping nelle vie più note ai cultori della moda e del design.
Se si procede nella visita della città risalendo la Senna, la prima cosa che ci si trova di fronte e l’imponente simbolo di Parigi, la Tour Eiffel, che da più di un secolo campeggia coi suoi 300 metri di altezza sulla città, lasciando sempre senza fiato anche il turista più scettico. Da non perdere a poca distanza, oltre al famoso Museo d’Orsay, con la sua struttura progettata dall’italiana Gae Aulenti e l’interno impedibile, in cui sono racchiusi inestimabili capolavori della produzione impressionista, anche il piccolo ma prezioso Museo di Rodin, nel cui giardino, tra le carnose rose e le siepi ordinate, compaiono opere di eccezionale forza espressiva, come il noto Pensatore, il gruppo del Conte Ugolino, o la famosa Porta dell’Inferno.
Passando sull’altra riva della Senna ci si può incamminare per la lunga passeggiata che porta dall’Arco di Trionfo, ai caotici e ormai quasi folcloristici Champs Elysèes, ai tranquilli e ombrosi giardini delle Tuileries, voluti dall’italiana regina di Francia Caterina de’ Medici, e dove ci si può concedere una pausa con una baguette e un bicchiere di buon vino, per poi proseguire fino al tempio sacro dell’arte, il Museo del Louvre, annunciato da lontano dalla grande piramide di vetro voluta da Francois Mitterand, assediato quotidianamente da migliaia di turisti.
Dopo una scorpacciata di arte si può pensare un po’ alle frivolezze, facendo una passeggiata in Foubourg Saint Honorè, lungo la quale scorrono una dopo l’altra le boutiques dei più noti stilisti di moda e gli stores più di tendenza, come il noto Colette. Per concedersi un vezzo da veri re o regine il posto giusto è Ladurèe, la pasticceria vicino alla Madeleine, che ha creato i dolci per il film Marie Antoniette di Sofia Coppola; deliziose tortine e zuccherosi e variopinti pasticcini da assaporare insieme a un buon the, per una merenda da sovrani!
Risalendo verso l’artistica e bohemien Montmartre si assapora la Parigi tardo ottocentesca, quella di artisti come Toulouse Lautrec, Renoir e Van Gogh, e di scrittori come Zolà, Balzac e Proust, vissuta tra un ballo al Moulin de la Galette e una serata al Moulin Rouge, le cui pale continuano a girare, fino a giungere al panorama mozzafiato che si gode dal Sacro Cuore. Per i buon gustai da non perdere un plateau de mer al Roi du coquillages in Place de Clichy, il miglior ristorante dove gustare ostriche e frutti di mare.
La parte di Parigi dell’Ile de la Citè e degli arrondissement sulle rive vicine è quella che conserva le vestigia più antiche della città, portatrici di quel gusto gotico che per secoli l’ha contraddistinta. Dall’imponente cattedrale di Notre Dame, che con le sue massicce torri troneggia sull’isola, alla vicina piccola isola di Saint Louis, veramente romantica. Da un lato della Senna si spiega il quartiere del Marais, in cui è doverosa una pausa nel cafè Les Philosophes, in rue Vieìlle du Temple 28, dove potrete degustare ottime insalate, come l’insalata del filosofi o quella dell’utopista. Sull’altra riva invece si dispiega il quartiere di Saint Germain; qui, tra una passeggiata dalla Sorbona al Panthèon, dove potrete ammirare il noto pendolo di Foucault, ispiratore dell’omonimo romanzo di Umberto Eco, e un salto nel passato rivoluzionario, con una visita alla Conciergerie, ultima “dimora” di Maria Antonietta, ma anche di Danton, prima di finire sulla ghigliottina.
Infine è quasi doveroso un bicchiere di pastis al famigerato Cafè de Flore, meta di ritrovo di scrittori e intellettuali quali Apollinaire e Sartre.
Salutiamo Parigi con un ultimo sguardo alla Senna, resa magica dalle mille luci, che illuminano la città e rendono la Tour Eiffel in lontananza sfavillante, e da un gruppo jazz che suona sulla riva, le cui note ci immergono per l’ultima volta nel sapore tipico della capitale francese.

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