È innegabile che
Sandrone Dazieri, oltre ad aver scritto libri in serie (la
saga del “Gorilla”, per intenderci), meriti lettori in serie: io sono indiscutibilmente una di questi.
È STATO UN ATTIMO, però, esce (magari temporaneamente) dalla serie, e fa sperare bene, molto bene. E, soprattutto, può essere gustato appieno anche senza aver (ancora) letto gli altri quattro romanzi già pubblicati.
Ho molto apprezzato che ci siano alcuni dei personaggi di contorno dei libri precedenti (l’avvocato Mirko Bastoni, la fidanzata del Gorilla Valentina, l’Elefante…), quasi che il lettore affezionato non se ne abbia a male, e non si senta abbandonato alla solitudine, abituato come è agli strampalati personaggi che di solito gravitano intorno al Gorilla.
La vicenda è costruita ricorrendo a un escamotage letterario caro a Dazieri, e molto ben orchestrato, intorno a una scissione schizoide, non più soltanto tra due personalità, ma tra due archi temporali tenuti separati dall’amnesia del personaggio principale: Santo Denti (“
un uomo con un nome da cartellino di reliquia”), e, contemporaneamente, tra due tipologie umane agli antipodi (il pusher di piccolo taglio, Santo “Trafficante”, e il pubblicitario di successo con casa in centro, fidanzata bella e ricca, SUV, beneficenza, e amante nascosta e da tener nascosta, soprattutto).
Il tutto all’interno di una storia che, nell’arco di una sola settimana, deve svelare il mistero legato tanto all’amnesia, quanto all’uccisione del presidente della grande agenzia pubblicitaria, della quale uccisione, ovviamente, Santo è più che sospettato.
E se non fosse sufficiente, la fuga da un misterioso attentatore che vuol fargli saltare la testa…
Da milanese, mi ha sorpreso e divertito assistere allo stupore e all’amarezza del protagonista, che si vede intorno cose nuove, dopo quattordici anni di buco da amnesia, vissuti con uno stile all’opposto rispetto alla sua memoria: i quartieri ghetto di Milano, le eterne impalcature tappezzate di enormi pubblicità, i nuovi nomi di vecchie banche a sostituire negozi storici della città, ma anche il dominio incontrastato di cellulari (“
impara: sms”), internet a tappeto (“
impara: google”), l’euro, la guerra per la democrazia e la libertà in Iraq, e così via.
Da non perdere.
DAZIERI SANDRONE
E' STATO UN ATTIMO
MONDADORI