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Quando vestivamo da Superman
Di Benedetta Secchi (del 09/10/2007 @ 20:56:13, in Libri di narrativa, linkato 7388 volte)
Bill Bryson, uno dei migliori e più venduti scrittori di viaggio, con il suo ultimo libro, The Life and Times of the Thunderbolt Kid, pubblicato in Italia da Guanda con il titolo Vestivamo da Superman, racconta in modo assolutamente vivace, ironico e divertente come è stato crescere negli anni 50. Bryson nasce nel 1951,a metà di quello che viene spesso indicato come il secolo del sogno americano, a Des Moines, una cittadina che si trova al centro dell'Iowa, uno stato del centro degli USA nel pieno di quella che sarà definita ed indicata come la generazione più grande della storia degli Stati uniti, i “baby boomers”.Come molti bambini della sua generazione cresce con una grande fantasia tale da permettergli di crearsi un alter ego, una vita fittizia in cui, semplicemente indossando una vecchia felpa rossa con una stampa a forma di fulmine e un asciugamano come mantello, si trasforma nel temibile THUNDERBOLT KID/RAGAZZO FOLGORE, che riesce, con la sola potenza del suo sguardo ad annientare i nemici vaporizzandoli e a scappare da situazioni potenzialmente pericolose. Attraverso il racconto di come avviene questa metamorfosi, Bryson ci racconta la vita quotidiana della sua famiglia e della sua città natia, un viaggio indietro nel tempo, una storia vera della vita negli anni Cinquanta, così vicina a quella di molti lettori, ma a tratti così diversa da far pensare che sia davvero il racconto di una famiglia di un'altra galassia: era l'epoca in cui tutto ciò che era tecnologico, auto, tv, elettrodomestici di ogni genere e tipo (per non parlare poi del boom del nucleare e di progetti assurdi come razzi per l’invio della posta) si diffondeva rapidamente e diventava sempre più comune di anno in anno, l'epoca in cui nulla sembrava essere nocivo, ma anzi, DDT, sigarette e colori al piombo sembravano non solo innocui, ma che potessero addirittura far bene alla salute. Bryson fornisce ritratti deliziosi e coinvolgenti di quanti hanno gravitato intorno a lui e hanno contribuito ad arricchire la sua vita di bambino: il padre, un giornalista sportivo dall'indiscusso talento, che scriveva per il giornale locale e che aveva abitudini buffe, come la pratica di ginnastica isometrica, una fortissima propensione al risparmio, e la strana abitudine di fare spuntini notturni indossando pigiami adamitici; la mamma, anch'essa giornalista per la testata locale, esperta di decoro d'interni e di tutto quanto concernesse la cura della casa, ma in realtà alquanto sbadata e poco incline ai piaceri della vita domestica; infine i due compagni, i due amici, Willoughby e Katz che trascinano Bryson in una serie di avventure rocambolesche e che lo fanno avvicinare ai piaceri dell’adolescenza e della rivoluzione del 1968.Un libro spiritoso, divertente ricco di quello humour sagace e brillante che saprà conquistare tutti quelli che sono stati bambini e che, probabilmente, vorrebbero esserlo tuttora.

È così che va il mondo, naturalmente. Le cose vengono gettate via. La vita prosegue. Ma spesso penso sia un peccato non aver tenuto le cose che ci rendevano diversi e speciali e attraenti negli anni Cinquanta... Che bel mondo sarebbe. Che bel mondo era. Non rivedremo più nulla di simile, temo.

BRYSON BILL
VESTIVAMO DA SUPERMAN
Editore: GUANDA
Pubblicazione: 06/2007
Numero di pagine: 309
Prezzo: € 16,00
EAN: 9788860880529